Per chi ama prendersi cura degli altri, è del tutto naturale farlo, questo è il primo fondamentale elemento, la risorsa più preziosa, per una medicina naturale.
Quando si conosce ed apprezza questa disposizione, nascono nel cuore molte domande sul modo migliore di portare una medicina semplice ed efficace al servizio del vero benessere delle persone.
Una tra tutte: possiamo attingere alla Natura per prenderci cura del nostro corpo, della salute e del benessere? In realtà non possiamo farne a meno.
La guarigione è un processo che viene attuato dalle nostre stesse cellule, sulla base delle informazioni contenute nel loro DNA e può solo essere aiutata o ostacolata dal nostro intervento terapeutico.
Qualsiasi terapia, intervento o approccio noi scegliamo, stiamo comunque agendo nelle leggi naturali che governano il nostro corpo. Per terapie naturali non intendo quindi l’uso di piante o tisane piuttosto che altri prodotti, ma tutte quelle cure che prendono profondamente in considerazione la natura: la fisiologia, la biologia e in generale il reale funzionamento umano, compreso l’aspetto psicologico, considerando anche le relazioni con l’ambiente e gli altri organismi viventi del nostro ecosistema; come ad esempio i batteri commensali.
Non si tratta quindi solo di usare sostanze meno tossiche possibili, ma di comprendere che un metodo è tanto più efficace quanto più collabora con tutti i processi naturali presenti, sostenendoli.
In questo modo, invece di sprecare tanto tempo ed energie per aggirare gli ostacoli e sopprimere i sintomi a tutti i costi, possiamo favorire le naturali risorse e risposte che il nostro corpo mette magistralmente in gioco in ogni situazione.
In pratica, per seguire questa strada, bastano solo due elementi: un’appassionata ricerca medico scientifica sul benessere e la fisiologia, e la consapevolezza che la felicità umana non dipende dalla durata della vita materiale, ma da quanto bella, libera e appagante è la nostra vita.
La prima condizione ci permette di aggiornare le conoscenze medicoscientifiche al livello delle altre scienze moderne, integrando le conoscenze fisiche, biochimiche, ambientali etc., che sono oggi molto più avanzate di quelle usate nella pratica clinica in medicina.
La seconda condizione ci permette di condurre questo studio liberi dall’errore più diffuso e più condizionante: la paura. Studiare la soluzione ad un problema immersi nella paura ci rende molto difficile il volgere lo sguardo verso la soluzione.
Come medico di famiglia, ho visto tante volte migliorare drasticamente situazioni croniche e invalidanti grazie a delle semplici riflessioni sul senso della vita, comprese semplici considerazioni sulla naturalezza della morte (1).
Come ricercatrice ho avuto modo di sperimentare direttamente l’efficacia di creare un ambiente armonioso dove poter concentrare le energie e le attenzioni sulla semplicità della cura, sulla gratitudine che nasce dal sentirsi accolti e accompagnati in ogni situazione, anche la più disperata (3).
Spesso tendiamo a dare troppa importanza alle cose “che non vanno”, sia come medici che come pazienti, affrontandole come mostri e costruendo attorno ad esse delle alte mura di sfiducia in noi stessi, nei nostri mezzi e nell’aiuto che possiamo ricevere.
Il corretto uso della mente ha una importantissima funzione in questo senso, nel favorire o ostacolare qualsiasi processo di cura e guarigione; sono infatti ben noti gli effetti del rilassamento e dell’accoglienza sul decorso delle malattie.
Allo stesso modo, è di cruciale importanza il tipo di cura che viene fornito: è molto diverso l’effetto biologico di una terapia se questa è somministrata in un contesto di cura dove il paziente si sente a suo agio, dove magari la compassione e la fiducia sono vivi e palpabili ingredienti della pratica medica, tanto da essere percepiti dai pazienti come stimoli che fanno accedere alle profonde risorse di guarigione di cui siamo tutti dotati (4).
Un esempio pratico per tutti: la terapia più in voga per l’asma bronchiale è il cortisone. Questa sostanza, attraverso la sua azione antinfiammatoria è in grado di attenuare o controllare la maggior parte dei sintomi asmatici, risponde alla domanda: “come combattere/reprimere i processi biologici che ci causano fastidi”.
In un approccio scientifico naturale invece, la prima domanda a cui rispondere per iniziare una cura efficace è: “qual è la funzione naturale che necessita di cure?”. La risposta a questa domanda può essere tanto più approfondita quanto più conosciamo il funzionamento sano e naturale del corpo, sia in relazione alla specie umana in generale, sia nelle particolari modalità della persona in questione. In questa prospettiva, la maggior parte delle malattie che oggi chiamiamo croniche smettono di esserlo, perché non le affrontiamo prendendo ogni giorno il farmaco che blocca/distrugge i meccanismi con i quali il corpo risponde.
Al contrario, sulle basi del corretto funzionamento, si accompagnano i naturali processi del corpo verso la situazione di un nuovo equilibrio.
Per l’esempio precedente, nel caso di sintomi cosiddetti asmatici, il primo passo è lo studio della corretta respirazione, dell’aria ambientale e anche delle attività che influenzano questo aspetto nella vita del paziente.
I mezzi più efficaci saranno quindi la rieducazione respiratoria, gli eventuali cambiamenti legati all’inquinamento, lo studio dei fattori facilitanti una corretta funzione respiratoria/polmonare (5) ed eventuali co-fattori associati, come lo stato interiore, le relazioni e l’insight.
Tutti questi elementi sono alla base del famoso “first step”, il trattamento nonfarmacologico che viene sempre indicato come primo essenziale passo per la cura delle malattie non trasmissibili e che ha stimolato l’ampliamento delle azioni di salute promosse dell’OMS negli ultimi decenni (6).
In conclusione, curare naturalmente vuol dire aiutare il corpo nel suo lavoro di renderci la vita piacevole, in modo da poterne approfondire il senso, le gioie e i doni che tutti condividiamo relazionandoci tra di noi, medici, pazienti, genitori, esseri umani.
- 1 – “Medicina Naturale, prendersi cura con amore dell’anima e del corpo” Benigni E. (Caponi ed. 2017)
- 2 – “SOUND OF SOUL: Heart’s Biofeedback Music-Therapy. E. Benigni, E. Kantzari, V. S. di Palumbo, C. Pristipino (poster presented at WONCA Asia Pacific 2015)
- 3 a- Interventions focusing on the link between the mind and body for adults with fibromyalgia – Cochrane review 9 Apr 2015 Theadom A, Cropley M, Smith HE, Feigin VL, McPherson K
- b- Mind–body interventions. Applications in neurology. Helané Wahbeh, ND, Siegward-M. Elsas, MD, and Barry S. Oken, MD (Neurology. 2008)
- 4 – Compassion Database Standford University of Medicine
- 5 – British Guideline on the Management of Asthma. British Thoracic Society and Scottish Intercollegiate Guidelines Network clinical guideline 101 (2008, updated 2011; NHS Evidence accredited).
- 6 – WHO Global NCD Action Plan 2013-2020