La tiroide è una piccola ghiandola situata alla base del collo, a volte descritta come a forma di farfalla. Nel contempo, alla base del cervello si trova la ghiandola pituitaria, che secerne l’ormone stimolante la tiroide (TSH). Il TSH rilascia a sua volta la tiroxina, il principale ormone tiroideo.
Un basso livello di tiroxina e un alto livello di TSH può indicare una tiroide ipoattiva (ipo). Livelli elevati di tiroxina e livelli bassi o inesistenti di TSH possono significare che hai una tiroide iperattiva (iper).
Sia l’ipertiroidismo che l’ipotiroidismo comportano una ghiandola tiroidea malfunzionante ed entrambe le condizioni possono colpire l’intero corpo poiché la tiroide è così cruciale per la nostra salute.
Ipertiroidismo e ipotiroidismo: le differenze
Quando si confronta l’ipotiroidismo con l’ipertiroidismo, ci sono differenze evidenti nei sintomi: per esempio, le persone con ipertiroidismo spesso subiscono una perdita di peso involontaria mentre quelle con ipotiroidismo tendono ad avere un aumento di peso.
Quando la tiroide funziona poco o troppo si fa sentire con diversi sintomi. I due principali disturbi che interessano l’attività della tiroide sono: l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
È utile conoscere la differenza tra i sintomi dell’ipotiroidismo e quelli dell’ipertiroidismo. Vediamoli qui di seguito.
Sintomi di ipertiroidismo
- Perdita di peso involontaria, anche quando l’appetito e l’assunzione di cibo non variano.
- Battito cardiaco rapido e irregolare
- Palpitazioni
- Aumento dell’appetito
- Tremore (sottile tremore nelle mani e nelle dita)
- Nervosismo, irritabilità, ansia
- Cambiamenti del ciclo mestruale
- Sudorazione
- Cambiamenti nei modelli intestinali, in particolare movimenti intestinali più frequenti
- Ghiandola tiroidea ingrossata (gozzo), che può apparire come un gonfiore alla base del collo
- Difficoltà a dormire
- Capelli fini e fragili
- Maggiore sensibilità al calore
- Stanchezza, debolezza muscolare
Sintomi di ipotiroidismo
- Maggiore sensibilità al freddo
- Pelle secca
- Stipsi
- Aumento di peso
- Viso gonfio
- Fatica e debolezza muscolare
- Diradamento dei capelli
- Memoria alterata
- Raucedine
- Depressione
- Ghiandola tiroidea ingrossata (gozzo)
- Cicli mestruali più pesanti del normale o irregolari
- Elevato livello di colesterolo nel sangue
- Dolore, rigidità o gonfiore alle articolazioni
- Dolori muscolari e rigidità
- Frequenza cardiaca rallentata
Il primo passo nel trattamento naturale dell’ipotiroidismo consiste nell’eliminare le cause della disfunzione tiroidea, come l’infiammazione, l’uso eccessivo di farmaci, le carenze nutrizionali e i cambiamenti degli ormoni dovuti allo stress. La dieta ipotiroidea elimina gli alimenti che possono causare infiammazione e reazioni immunitarie e si concentra invece sugli alimenti che aiutano a guarire il tratto gastrointestinale, bilanciano gli ormoni e riducono l’infiammazione.
Per trattare l’ipertiroidismo in modo naturale, si rimuovono le fonti di infiammazione dalla dieta e si sfruttano gli integratori di supporto alla tiroide e gli oli essenziali i quali possono contribuire a bilanciare gli ormoni e a fare un’enorme differenza.
6 Sostanze utili per la tiroide
Una tiroide che funziona bene è fondamentale per il buon equilibrio ormonale a tutte le età. Molto importante è conoscere le sostanze che regolano questa importantissima ghiandola per il metabolismo.
- Iodio Ed L-Tirosina: indispensabile per la produzione di ormoni tiroidei. Il nostro organismo produce la tirosina naturalmente, ma con l’età questa produzione diventa meno e quindi si ha bisogno di integrarla.
- Selenio: lo si trova concentrato nella maggior parte nella tiroide che in qualsiasi altra parte del corpo. Protegge la tiroide grazie alle proprietà antiossidanti e agisce come cofattore nell’aiutare nella produzione degli ormoni tiroidei, inoltre aiuta la conversione della T4 in T3. Nelle persone anziane questa conversione diminuisce, dovuto ad una carenza di selenio.
- Magnesio: l’integrazione di magnesio previene la diminuzione dell’attività della tiroide, che può avvenire per un eccesso di attività sportiva ma anche nelle persone sedentarie.
- Zinco: rinforza il funzionamento della tiroide, sembra che contribuisca alla conversione della T4 in T3 essendo quest’ultimo ormone tiroideo più attivo.
- Guggul: i guggulsteroni, estratti dal Commiphora mukul, stimolano l’attività della ghiandola tiroidea e aumentano la conversione della T4 in T3. È a questi effetti che è attribuita la capacità dei guggulsteroni di favorire la perdita di peso. L’assunzione di guggulsteroni si accompagna anche alla diminuzione delle lesioni ossidative a livello del fegato, sito principale di stoccaggio della T4 e della conversione in T3.
- Forskolina: la forskolina, estratta dal Coleus forskohlii, agisce attivando l’enzima adenilato ciclasi, aumentando l’adenosina monosfosfato ciclica (CAMP) nelle cellule; la conseguenza principale è l’aumento della produzione degli ormoni tiroidei e la stimolazione della loro liberazione.
Altra malattia che può colpire la tiroide è la tiroidite di Hashimoto vediamo di cosa si tratta.
Tiroidite di Hashimoto e i funghi medicinali
La Tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune della tiroide che nell’arco di pochi mesi, causa l’ipotiroidismo. Viene prodotto da un attacco autoimmune del sistema immunitario che aggredisce la tiroide e la colpisce, proprio come se la tiroide fosse un nemico.
Mentre la terapia farmacologica ufficiale si occupa di somministrare per bocca l’ormone che è carente in questa patologia ovvero T4. La cura micoterapica è in grado anche di risolvere l’infiammazione della tiroide e di sostenere la produzione degli ormoni. Per questo motivo dal Congresso Internazionale di Micologia è emerso l’auspico che questa terapia naturale possa diffondersi in sintonia con la terapia allopatica.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato la guarigione della Tiroidite di Hashimoto con la somministrazione dei funghi medicinali. Risultati di questi studi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “International Journal of Medicinal Mushrooms”.
Sono tre i funghi medicinali da somministrare in questo caso: SHIITAKE, REISHI e AGARICUS Blazei Murrill. Poiché essi sono ricchissimi di preziosi principi attivi naturali per il riequilibrio del sistema immunitario ed endocrino. Rafforzano il sistema immunitario riequilibrandolo, depurano il fegato dalle tossine, donano più energia e benessere migliorando tutto l’aspetto interno ed esterno dell’organismo.
La ricerca dimostra infatti che nel corso di 3-6 mesi con la somministrazione di questi tre funghi medicinali, sotto forma di integratori alimentari, l’auto aggressione contro la tiroide dapprima si riduce e poi si risolve. Lo dimostra l’eliminazione degli auto-anticorpi Anti-TPO e degli auto-anticorpi Anti-TG. La tiroide eliminati questi auto anticorpi, ricomincia a produrre gli ormoni tiroidei T3 e T4 in modo normale. Di conseguenza l’ipotiroidismo guarisce.
Assolutamente “no al fai da te” rivolgersi sempre ad un professionista del settore che saprà indicare la cura appropriata.
Fonti citate: Articolo Naturopataonline Angelo Orsini Naturopata