Il Fegato è molto vulnerabile: danni e disfunzioni possono essere causati dall’ abuso di alcol, infezioni virali, fumo, farmaci, eccesso di grassi nell’ alimentazione.
Le funzioni del fegato
- Funzioni metaboliche: produzione della bile, liquido che consente la digestione dei grassi e di vitamina A, vitamina D, vitamina E e vitamina K che si sciolgono nei grassi
- Modulazione dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia), per cui il glicogeno immagazzinato nel fegato viene trasformato, ogni volta che l’organismo lo richiede, in glucosio plasmatico
- Conservazione degli equilibri metabolici, attraverso la demolizione dell’insulina e altre trasformazioni delle proteine a scopi energetici.
- Fonte dei fattori di coagulazione che permettono al sangue di restare fluido.
- Filtro anti-tossine e ORGANO FONDAMENTALE per il sistema immunitario, grazie alle sue cellule che annullano le sostanze tossiche e i residui di farmaci.
- Smaltimento dei globuli rossi danneggiati e sede delle cellule di Kupfer, specializzate nel rimuovere le cellule del sangue danneggiate o invecchiate, a supporto dell’azione operata dalla milza, e nello STIMOLARE il SISTEMA IMMUNITARIO ad agire in presenza di “attacchi” che possano influire sulla salute dell’organismo.
Fegato e glutatione: un legame considerevole
Il glutatione rientra nella composizione di un gruppo di enzimi ad azione antiossidante, chiamati glutatione perossidasi.
Molti di questi enzimi – la cui attività è legata alla presenza di SELENIO – catalizzano la neutralizzazione dell’acqua ossigenata (un potente radicale libero) e di altri perossidi.
Presente nell’organismo in forma ubiquitaria, il glutatione è particolarmente concentrato a livello epatico, dove protegge gli epatociti da molecole particolarmente tossiche di origine esogena o endogena (generatesi durante il metabolismo di alcuni xenobiotici, come certi farmaci, ad esempio il paracetamolo).
In questo caso, il glutatione, una volta coniugatosi ai metaboliti tossici in maniera enzimatica o non enzimatica, non può rigenerarsi con altrettanta facilità (in parte viene eliminato, principalmente per via biliare, ed in parte subisce ulteriori metabolizzazioni).
Dal punto di vista commerciale, in virtù della grande importanza attribuita ai radicali liberi nella comparsa di svariate patologie degenerative, gli integratori di glutatione sono dipinti come una sorta di elisir dell’eterna giovinezza, utili per ritardare l’invecchiamento, per rinforzare le difese immunitarie, per preservare l’integrità di globuli rossi e del cristallino dell’occhio, e per proteggere l’organismo dalle radiazioni ionizzanti, dai metalli pesanti, da alcol, tabacco, droghe e da patologie neurodegenerative.
Tra le patologie che possono interessare questo organo ci sono:
- Cirrosi epatica, infiammazione cronica che distrugge gli epatociti e può causare cicatrici in grado di ridurre anche in modo irreversibile la funzionalità dell’organo
- Steatosi epatica, o fegato grasso, determinata da un accumulo di trigliceridi
- Epatite, infiammazione acuta o cronica causata da virus che in alcuni casi – epatite B ed epatite C – può trasferirsi attraverso sangue, siero o rapporti sessuali non protetti
- cancro
- malattie autoimmuni.