Dismenorrea e Cefalea muscolo-tensiva

Da qualche anno ho la fortuna di lavorare come medico con ragazzi adolescenti, è un lavoro davvero gratificante per diversi motivi, uno di questi è che molti giovani hanno una sensibilità così profonda, che è davvero facile aiutarli a recuperare spontaneamente il benessere. Per sensibilità intendo la capacità di ascoltarsi  ed ascoltare gli altri sinceramente, senza troppi filtri mentali o preconcetti. Ovviamente i ragazzi hanno tutti i preconcetti della società e della famiglia da cui provengono, ma la loro adesione a questi schemi è ancora debole, parlando al loro Cuore, prevale subito la vivezza dell’anima, la scintilla di entusiasmo si accende facilmente nei loro occhi e la felicità non è un tabù, vibra ancora spontaneamente per un nonnulla, per questo in genere, sono in grado di curarsi spontaneamente con più facilità degli adulti. Questa sensibilità è innata in ognuno di noi, spontanea, tutti i bambini la hanno e più la dimentichiamo, più ci allontaniamo dalla nostra natura, più ferite da curare avremo.

La cefalea è uno dei primi motivi per cui gli adolescenti si rivolgono al medico, spesso entrano in ufficio dicendo cose tipo “Dottorè, mi serve una pasticca che stò a morì” (lavoro a Roma). In genere li faccio sedere un attimo e ascolto cosa c’è sotto la frase meccanica che ripetono uguale uguale a quella che hanno sentito dire da qualche adulto che amano. La causa prima si trova sempre in un disagio interiore, qualcosa che blocca la naturale guida dell’Anima sul copro e che si manifesta sul fisico. Questo qualcosa può sempre essere risolto o migliorato grazie ad una semplice presa di coscienza: mettere in luce ciò che è in ombra. E’ un processo con molti possibili livelli di comprensione, tanti quanti sono i livelli di coscienza, ad ogni modo iniziare è semplice e migliorativo e porta benefici decisamente olistici. Nel 99% dei casi, il mal di testa è accompagnato da tensioni muscolari a livello del collo e della schiena, che possono essere concausa o effetto e che contribuiscono al mantenimento del dolore. Per questo in genere inizio trovando i punti sul collo e sulla schiena dove le tensioni si sono accumulate e li ammorbidisco con una semplice ad amorevole pressione, in pratica un massaggio, non c’è bisogno di nessuna tecnica, basta che con il movimento delle mani sui punti contratti, arrivi all’anima attraverso il corpo il giusto messaggio, qualcosa tipo: “tranquillo, tutto si può risolvere con Amore ed avrai l’aiuto che cerchi”. Dopo pochi minuti, a volte secondi, mi viene del tutto spontaneo iniziare a chiedere cose sostanziali, che si intuisce che vibrano desiderose di vedere la luce sotto la superficie. Spesso la mia prima domanda è qualcosa tipo: “cosa ti preoccupa in questo momento? Cos’è che non ti piace?” e spessissimo la prima risposta riguarda la scuola, prima e più superficiale fonte di blocchi e ferite, dove i ragazzi si sentono costretti a fare cose che non gli interessano e soprattutto costretti a far finta di essere interessati. Per superare questo primo ostacolo alla riconnessione con la loro vitalità originale, prendo in prestito qualche esempio illustre di persone che hanno cambiato in meglio il mondo grazie ai loro puri desideri, al loro amore per l’umanità,  o anche semplici esempi di persone che conosco, che indipendentemente dalle condizioni esterne, apprezzando se stesse e gli altri, conducono una vita piena e felice. Così il primo ostacolo a contattare la propria pura coscienza si scioglie e con quello diminuisce subito o scompare il mal di testa, così come le tensioni muscolari, allo stesso tempo possono emergere le ferite sottostanti. A quel punto a seconda dei casi, approfondisco o meno il percorso verso la riscoperta della propria luminosa natura, la cefalea è comunque risolta senza effetti collaterali ed è stato sperimentato il meccanismo causa-effetto alla base dei sintomi.

Con richieste simili, vedo molte ragazze che hanno dolori o disturbi in concomitanza del ciclo mestruale.

La prima volta che vidi i sintomi di una dismenorrea risolversi “solo parlando” andò così: la ragazza entrò dicendo “mi serve una pasticca per il ciclo”, la mia prima impressione fu di sgomento, che società è quella dove una giovane donna allo sbocciare della sua femminilità, pensa di dover affrontare ciò che le succede come una malattia? Le chiesi se tutte le volte che aveva il ciclo prendeva dei farmaci e mi rispose di si. Facendo un rapido calcolo, 30 anni di ciclo mestruale sono minimo 360 “pasticche”, se non si ricorre agli ormoni per “regolarizzare” la situazione, in qual caso sono molte sostanze tossiche che si accumulano nel corso della gioventù per poi dare effetti davvero dannosi. Quindi seguendo le domande che mi venivano dal Cuore le chiesi se sapesse cos’era il ciclo mestruale e con discreto stupore ascoltai questa risposta, che poi scoprii essere davvero frequente: “boh!?”

  • ragioniamo insieme, chi è che ha il ciclo? – “le donne?”
  • si e anche tutti i mammiferi femmine. Quindi a cosa serve? – “non lo so”

Allora le spiegai ciò su cui non avevo mai riflettuto nemmeno io, ma che mi sembrò del tutto naturale sapere: una volta al mese, con un certa corrispondenza con le fasi della luna e di altri pianeti la parte interna dell’utero si rompe e rigenera nuovamente, in questo modo quando è il momento di accogliere una nuova vita,  l’anima avrà un luogo fisico nuovo, appena rigenerato, dove far crescere e formare il proprio copro fisico, non è meraviglioso? Finita la spiegazione la ragazza aveva gli occhi più dolci e brillanti di prima – come va la pancia? – “molto meglio!” – non ti fa più male? – ero piuttosto stupita anch’io, “no,  no, grazie”.

Ovviamente non bastano solo le parole della mia spiegazione per risolvere qualsiasi caso di dismenorrea, ma migliora o si risolve trovando la strada per liberare il Cuore da condizionamenti mentali tipo “il ciclo è una disgrazia”, “mi serve una pasticca”, “che noia essere donna” etc. Questi condizionamenti vengono prevalentemente dalla mentalità materna, in che modo nostra mamma esprime la sua femminilità? Quanto è felice e libera di esprimere la dolcezza del suo cuore? Quanto invece la nasconde o contrasta? Con quante fiducia esprime il suo profondo sentire di mamma? E se non avesse ricevuto nessuna sofferenza, come sarebbe? Affrontare queste domande con Amore , comprenderne le cause e risolverle dentro di sè, è la strada della liberazione interiore del Cuore di donna, il Cuore che accoglie tutto e fa da ponte per il contatto con il divino, il Cuore di mamma.

 

Autore

Medico di Famiglia consulente delle associazioni Accademia Shoho e Salutegiovani – Roma e Docente di Medicina Naturale presso il corso di formazione specifico in Medicina Generale della ASL Roma-E.