Difficoltà di concentrazione, impulsività, energia eccessiva e incapacità di rimanere seduti immobili sono alcuni dei più comuni sintomi del Disturbo da deficit di attenzione e iperattività o ADHD. Il numero dei bambini a cui viene diagnosticato l’ADHD è in continuo aumento ma i ricercatori ancora non sanno spiegarsi il perché. Attualmente si stima che il 9% dei teenager americani e oltre il 4% degli adulti negli Stati Uniti soffrano di questa patologia. (1)

L’ADHD possiede tre principali sottotipi: Iperattivo-Impulsivo, Disattento e Combinato. Ognuno di questi sottotipi presenta sintomi che possono avere effetti devastanti sia sui bambini che sui soggetti adulti.

Quando compaiono i sintomi dell’ADHD

Sebbene i sintomi dell’ADHD spesso appaiano intorno ai 7 anni di età, essi si possono presentare in ogni momento dell’adolescenza e persino oltre. Lasciare intrattati i sintomi dell’ADHD nei bambini può causare comportamenti distruttivi sia a casa che a scuola. La semplice indicazione di rimanere seduti immobili e concentrati è quasi impossibile da seguire per un bambino affetto da ADHD o ADD (Disturbo da deficit di attenzione). Questo può portare a deficit nell’apprendimento e a comportamenti sgradevoli o pericolosi. (2)

Tuttavia anche per gli adulti soffrire di questa patologia è impegnativo. Non è solo una questione di disciplina o di forzare un individuo alla concentrazione, piuttosto un trattamento efficace è quello di identificare le soluzioni migliori per diminuire e controllare l’ansia e lo stress che spesso accompagnano questa sindrome. L’ADHD è associata ad una diminuzione della funzione cognitiva nell’attenzione e nella memoria, in particolare quando si presentano anche sintomi depressivi. (3)

Le medicine occidentali si focalizzano spesso sulla prescrizione di cure e medicinali che non curano l’ADHD ma ne tengono a bada i sintomi. In aggiunta, questi medicinali sono associati a ritardi nello sviluppo, problemi di insonnia, diminuzione dell’appetito e problemi cardiaci. A peggiorare la situazione le medicine più comunemente prescritte nei casi di ADHD, Ritalin e  Adderall, sono correlati a cambiamenti di personalità e altri allarmanti effetti collaterali.

Fortunatamente c’è un modo per mitigare i sintomi dell’ADHD senza incorrere in pericolose prescrizioni. I rimedi naturali includono dieta, cambiamenti nello stile di vita e integrazione alimentare per la semplificazione dei fastidiosi sintomi di questa patologia.

Non importa che sottotipo di ADHD si abbia, la gravità dei sintomi e il livello con cui essi irrompono nella nostra vita cambia ampiamente da un soggetto ad un altro. (4)

Di seguito un elenco dei sintomi dell’ADHD nei bambini, adolescenti e adulti:

  • Incapacità di restare seduti e fermi; agitarsi sulla sedia.
  • Facilità di distrazione e noia
  • Incapacità di prestare ascolto e processare quello che è stato detto
  • Difficoltà di seguire anche le istruzioni più semplici
  • Scarsa memoria
  • Tendenza a perdere oggetti, inclusi compiti scolastici e oggetti personali
  • Difficoltà nel completamento delle mansioni date
  • Abilità organizzative inefficienti
  • Impazienza
  • Insonnia
  • Ansia
  • Inclinazione a parlare velocemente e incessantemente
  • Irrequietezza generica
  • Ampi e frequenti sbalzi umorali
  • Scarsa tolleranza verso persone, situazioni e ambiente circostante
  • Predisposizione alla rabbia
  • Temperamento violento
  • Relazioni personali instabili
  • Scatti d’ira

I ricercatori dimostrano inoltre che i soggetti affetti da ADHD sono ad alto rischio di sviluppare dipendenze infatti il rischio si estende ben oltre da quella da farmaci da prescrizione, sfociando nell’alcool e nelle droghe. (5)

Le cause della difficoltà di concentrazione

Ci sono molte cause possibili e anche se ancora non si abbia una posizione certa in merito, molti studi hanno mostrato una gamma di possibilità che si estende dal comportamento e dall’ambiente in cui vive la madre, alla dieta e all’ambiente in cui vive il figlio.

  1. Diversi fattori genetici

    Studi dimostrano che l’ADHD ha una forte componente genetica in alcuni individui. Qualora i genitori o i nonni del soggetto soffrano di ADHD (o ne abbiano sofferto in passato), esso stesso sarà più predisposto a svilupparne i sintomi.

  2. Alimentazione scorretta ed esposizione a sostanze inquinanti

    I risultati dimostrano continuamente come le scelte alimentari condizionino lo stato dell’ADHD: additivi chimici, grano, zuccheri raffinati, allergie alimentari e dolcificanti artificiali.
    Sebbene i ricercatori ancora non capiscano perché a sempre più bambini venga diagnosticata l’ADHD, i grafici americani sull’alimentazione ci danno dei suggerimenti. Il consumo di cereali, sale, zucchero e cibi confezionati è molto alto, mentre molto scarso è quello di verdura e frutta fresca e di carni di qualità.
    Una delle soluzioni più promettenti per l’ADHD è una dieta con bassi livelli di zuccheri, quindi una dieta antinfiammatoria. (6)

    Inoltre, ci sono prove che l’esposizione al piombo e all’arsenico durante i primi anni di vita influenzi lo sviluppo di ADHD anche in età più adulta. Infatti alcuni sintomi dell’ADHD come la disattenzione, l’impulsività e la scarsa funzione cognitiva sono correlati al contatto con l’arsenico, anche a dei livelli considerati “sicuri”.

  3. Fumo in gravidanza

    Secondo uno studio Europeo recente, fumare durante la gravidanza è correlato allo sviluppo di ADHD. (7)  Inoltre anche il fumo dopo la nascita del bambino, da parte di uno o entrambi i genitori potrebbe essere associato allo sviluppo della patologia. Anche l’esposizione a piombo e altri agenti chimici come i policromobifenili possono causare ADHD. (8)

  4. Esperienze traumatiche

    Un’altra causa alla radice dell’ADHD potrebbe essere un traumatico danno cerebrale. (9)  Sembra infatti che esso possa causare sintomi come deficit della memoria e dell’attenzione, come anche un comportamento violento e impulsivo.

Conclusioni:

In un certo senso è semplice: quello che mangiamo condiziona direttamente il nostro corpo e i nostri comportamenti. Una dieta sana priva di qualsiasi fattore scatenante per l’ADHD è significativamente utile nell’evitare la patologia.

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