Fiori di Bach, fiori Himalayani, fiori Australiani, integratori, e altri rimedi naturali a supporto di ansia e attacchi di panico
Che cos’è l’ attacco di panico?
Definito DAP, il disturbo da attacco di panico è un disagio molto diffuso spesso preceduto da ansia crescente, che può arrivare a condizionare anche pesantemente l’esistenza di chi ne soffre . Solo in Italia ne sono colpiti circa 2 milioni e mezzo di persone, che dopo il primo attacco in genere sviluppano un’ansia anticipatoria che limita in maniera crescente ogni iniziativa, nell’attesa preoccupata e angosciante che l’attacco si ripresenti.
Come si manifesta l’attacco di panico
Nell’attacco di panico sono presenti alcuni sintomi comuni tra: tachicardia, palpitazioni, oppressione al petto e senso di soffocamento, talvolta svenimento, giramenti di testa, nausea, vomito, crampi gastrointestinali, blocco all’azione (“mi sento andare via le forze”), sudorazione improvvisa, formicolio degli arti, quasi sempre la persona sperimenta un disagio definito intollerabile e angosciante, con paura di morire o di impazzire, sembra distaccarsi dal proprio corpo con la sensazione di perdere totalmente il controllo.
Chi ne soffre
Si tratta spesso di persone che si trovano a reprimere o a non esprimere qualcosa di sé molto importante, e in questo senso l’attacco di panico va letto come un’energia non utilizzata o messa a tacere. Spesso l’attacco di panico insorge quando la persona si trova a vivere una vita non conforme ai propri desideri, ma tesa a soddisfare aspettative altrui, a rinchiudersi dentro schemi che arrivano dall’esterno o dalle circostanze in cui ci si viene a trovare, perdendo il contatto con il proprio sé profondo. Persone molto severe con sé stesse, che hanno dimenticato la propria parte istintuale, che vivono una vita in cui la logica e la razionalità tendono a reprimere e ad ingabbiare gli istinti primordiali, che cercano di omologare e spiegare tutto con la razionalità sono più facilmente colpite da DAP. Spesso questa persona fa quello che deve non quello che davvero vorrebbe. L’ eccesso di logica e bisogno di controllo da parte della mente si scontrano con l’imprevedibilità e l’energia che ci arriva dalla saggezza del corpo, dalla vitalità del nostro istinto più profondo.
Cosa significa nel linguaggio della psicosomatica
Viene a dirci che stiamo percorrendo una strada che ci porta lontano da noi stessi, appiattendo la nostra vita che chiede invece di vibrare su tonalità più alte e colorate, riportandoci all’ascolto della nostra interiorità. Questa voce forte e apparentemente spaventosa è in realtà una preziosa indicazione, un segnale di qualcosa che deve essere cambiato. Bisogna ritornare nel corpo, non combattere il disagio ma accoglierlo come un’opportunità di capire cosa di noi stessi non stiamo esprimendo, cosa stiamo facendo della nostra vita che non è in linea con i nostri desideri profondi. E’ espressione di una potente energia vitale che dobbiamo imparare ad usare nella maniera giusta per noi. E’ facile riscontrare alla base una situazione professionale da cui la persona si sente appiattita e schiacciata, un rapporto sentimentale che col tempo è diventato soffocante, un modo di vivere che ha portato a reprimere interessi e passioni che esplodono nel corpo in altro modo.
La mia esperienza professionale
Ogni volta è stato emozionante e sorprendente scorgere che quelle persone avevano talenti e aspirazioni nascoste che non si permettevano di esprimere, capacità ed entusiasmo che venivano spenti inconsapevolmente da schemi di vita costrittivi e autoimposti. Per questo penso che l’attacco di panico da nemico temuto possa diventare un alleato che ci indica la strada per trovare una maggiore serenità ed libertà di espressione.
Cosa fare in pratica, rimedi e tecniche naturali
La persona ha anzitutto bisogno di essere rassicurata sul poter apportare cambiamenti con una valenza positiva per la sua esistenza e diventare consapevole che dentro di lei ci sono forze e risorse che si possono facilmente positivizzare. Mi avvalgo di una o più miscele di rimedi floreali, tra i Fiori Himalayani va menzionato Down to Earth, il rimedio del primo chakra e del radicamento (si è detto che la persona con questo tipo di disturbo tende a dimenticare il corpo, a non ascoltarlo, privilegiando i chakra alti, l’eccesso di pensieri e di razionalità) che riporta la presenza nell’intelligenza del corpo e nel “qui ed ora”, talvolta assieme a Well-Being, altro rimedio himalayano che aiuta le persone ad orientarsi verso la piacevolezza ed il gioco (ascoltare il piacere prima del dovere, vincere la paura dell’ignoto). Questi si possono abbinare nella stessa preparazione con Fiori di Bach (scelti in base al colloquio orientativo) in cui di solito includo Cherry Plum (perdita di controllo, una delle parole chiave per decodificare l’attacco di panico, essendo coloro che ne soffrono quasi sempre dotati di eccessivo autocontrollo) e Rock Rose (panico). Oppure usare come rimedi principali dei Fiori Australiani, che provengono da un luogo in cui la natura è dotata di forza vitale incommensurabile e che agiscono quasi sempre con molta rapidità: tra i più indicati Grey Spider Flower e Dog Rose of the Wild Forces. Usando una di queste preparazioni (Australiani o Fiori di Bach+Himalayani) per lavorare a fondo sulle cause allo stesso tempo si può dare un preparato suggerito da Orozco per la sensazione di ‘straripamento’ durante l’attacco, da assumere anche ogni 10 minuti, detta Tetraremei (in cui si include il Rescue Remedy + Walnut + Sweet Chestnut + Elm). Come integratori suggerisco sempre il magnesio, riconosciuto come ottimo decontratturante (anche emotivo!) e antiansia, in compresse da 375 mg da assumere quotidianamente, e una fiala di manganese-cobalto ogni giorno per un mese poi a giorni alterni per altri due mesi (agisce su problemi a distonia neurovegetativa e soprattutto sull’ansia).
Ho riscontrato un’importanza fondamentale dell’esercizio fisico nella risoluzione di questo problema, un’attività aerobica eseguita con regolarità e con piacere (si va dalla corsa nel parco, bici nei boschi, ballo con ritmi latini o altro) per distogliere l’energia in eccesso utilizzandola e incanalandola per aumentare la produzione di endorfine (sostanze analgesici e tranquillizzanti naturalmente prodotte dal corpo durante l’esercizio). Anche delle buone tecniche di respirazione aiutano, poiché la persona ansiosa e apprensiva tende a non usare a pieno i propri polmoni ma ad avere una respirazione ‘alta’ e insufficiente.
L’alimentazione deve porre anzitutto l’attenzione su alimenti ricchi di triptofano e che stimolino la produzione di serotonina, ricchi di Omega 3 e Omega 6, con vegetali e cereali biologici e integrali (limitare o eliminare prodotti raffinati come farina 00 e zuccheri semplici, che intossicano e creano infiammazione e agitazione) semi oleosi, pesce, carne bianca (poca o niente), legumi, frutta e limitando alimenti stimolanti come caffè, thè, alcool. Melissa, lavanda, passiflora, biancospino, tiglio e camomilla sono tra le erbe più indicate per rilassare la persona, ottime in tisane da sorseggiare la sera.
Tra le tecniche corporee che si sono rivelate particolarmente efficaci in casi di Dap opto spesso per la riflessologia plantare abbinata alla digitopressione, con cui è possibile avere miglioramenti sorprendenti già dopo poche sedute.
Manuela Palchetti