Alla scoperta dei diversi tipi argilla, delle proprietà, e di tutti i possibili usi: cataplasmi, impacchi, fasciature e bendaggi, bagni argillosi, unguenti, ed altro ancora. Argilla: antisettica,antitossica, assorbente,battericida, cicatrizzante, energizzante.
L’argilla rientra tra i composti naturali più antichi di cui da sempre è stato fatto un ampio uso.
Lo scrittore latino Plinio il Vecchio dedicò un intero capitolo nella sua Naturalis Historia. Galeno, l’anatomista greco, elogiava nei suoi scritti le svariate proprietà. L’arabo Avicenna ne raccomandava l’uso per contrastare ogni male. Sin dall’antichità la bellezza e la cura della pelle avevano un riscontro importante, e le terre erano un valido esempio per rendere liscia e luminosa la pelle del viso e corpo.
Nel XIX secolo l’argilla si colloca in modo deciso tra le terapie naturali, e sono tanti gli studiosi che ne decantano usi e proprietà. C’era chi usava pasticche di argilla come rimedio per i malati colpiti da colera asiatico, chi utilizzava la tecnica dell’argilloterapia per curare una serie di malanni usandola in forma di compresse, impacchi, bagni.
Composizione dell’argilla
L’argilla è un sistema complesso di minerali coesistenti tra loro armonicamente. L’elemento chimico più importante è il silicato di alluminio non presente allo stato puro ma accompagnato da una serie di minerali come calcio, ferro, magnesio. Tali impurità danno la colorazione all’argilla he può così essere: rossa, bianca, bruno-rossiccia e verdastra. Le argille verdi sono generalmente usare a scopi medicamentosi, mentre per uso cosmetico si preferiscono le argille bianche. Oltre ai vari minerali, si rileva la presenza di metalli pesanti come argento, ferro, mercurio, oro, piombo, stagno e rame. La loro quantità è minima tale da essere definita “omeopatica” e costituisce un insieme di oligoelementi dal punto di vista terapeutico molto interessante, nonostante dal punto di vista chimico sono delle impurità.
Proprietà delle argille
Oltre alle caratteristiche chimiche, ci sono altri fattori che contribuiscono alle proprietà dell’argilla: il tipo di preparazione, la capacità di scambio ionico nei processi osmotici, la sua essiccazione al sole, la sua granulometria e la ventilazione, intervengono per aumentare i meccanismi di azione del composto.
Le proprietà dell’argilla quindi sono:
- Antitossica: contrasta le sostanze tossiche per l’organismo
- Assorbente: capacità sfruttata dall’industria per eliminare odori poco gradevoli da medicinali o da sostanze alimentari come ad esempio la margarina. Essa assorbe e filtra tutto ciò che è nocivo: fluidi, gas, sostanze tossiche e velenose. Questo meccanismo è dovuto alla costituzione micro- molecolare dell’argilla.
- Battericida: l’argilla curativa è sterile, cioè priva di germi.
- Cicatrizzante: grazie al potere assorbente e battericida appena menzionato, l’argilla risulta ottima per curare ferite e piaghe.
- Energizzante: ha grandi capacità toniche e riequilibranti nei confronti della cellula.
- L’effetto osmotico dell’argilla
Nella maggior parte dei casi l’argilla è impiegata diluendola con acqua. Nell’applicazione si attiva un meccanismo di osmosi, processo mediante il quale le tossine idrosolubili vengono attratte dalla soluzione argillosa più concentrata, che li assorbe e nello stesso tempo cede i suoi ioni naturali. La capacità di scambio ionico ha un valore determinante per capire il potere curativo dell’argilla. In commercio, nelle confezioni che la contengono, ci dovrebbe essere sempre indicato la sigla CSC (oppure CSI) seguita da un numero e da mE/lit, che rappresenta la speciale unità di misura adottata: il numero dovrà essere pari o superiore a 30-40 altrimenti si avrà davanti un’argilla con scarsa attività. L’argilla verde, ad esempio, ha un elevato scambio ionico (30-40), un alto contenuto in silice (40%) e un pH neutro.
I diversi tipi di argilla
L’argilla è usata in due modi: per uso esterno e per uso interno. I tipi di argilla si differenziano per la granulometria: a grana grossa, fine, ventilata o finissima.
- Macinata grossa: usata soprattutto per impacchi e cataplasmi, pediluvi
- Macinata fine: ha l’aspetto di una terra normalmente sciolta e trova impiego per cataplasmi, bendaggi e bagni argillosi, maschere.
- Argilla ventilata: è quel tipo di argilla che è stata trattata in uno speciale cilindro impiegando uno getto d’aria che separa i più piccoli granuli di argilla dalla sua polvere la quale ha la consistenza di una cipria. Quest’ultima è l’argilla ventilata. Si usa per confezionare compresse, dentifrici e saponi
Come si usa l’argilla e accorgimenti importanti
L’argilla si usa prevalentemente come medicamento esterno ma la si può anche bere. Una volta usata va buttata via in quanto si impregna di impurità ed non ha più le proprietà curative. Come uso esterno l’argilla trova diversi usi:
- Cataplasmi: consistono nello stendere l’argilla o sulla pelle o su una garza leggera e poi fasciare la zona trattata con delle bende ed infine avvolgere il tutto con un panno di lana per mantenerlo caldo. Durata del trattamento: dai 30 minuti ad un massimo di due ore.
- Impacchi: l’argilla è diluita con acqua in cui viene immersa una pezzuola o un tampone di cotone facendolo impregnare di argilla. Viene posto sulla parte da trattare e viene coperta con un panno di lana.
- Fasciature e bendaggi: le fasce sono immerse nel preparato di argilla e acqua. E’ un metodo impiegato per uso prettamente estetico.
- Polverizzazione: Si usa la polvere di argilla ventilata spargendola sulla parte da trattare come se fosse talco. E’ ottima per i neonati o per curare piaghe, eczemi, arrossamenti in quanto ha una elevata azione antibatterica.
- Bagni argillosi: Si tratta di un vero bagno nell’argilla. E’ un trattamento usato per reumatismi, artriti. La durata non dovrà superare i 20’ e non vengono fatti giornalmente.
- Unguenti e maschere all’ argilla: sono preparati che si avvalgono della presenza di oli essenziali, sostanze aromatiche
- Altre applicazioni per uso esterno: saponi e dentifrici.
Uso interno dell’argilla
Per quanto riguarda invece l’uso interno dell’argilla, si può berla sciogliendo un cucchiaino del tipo ventilata in ¾ di acqua, mescolando fino a completa dissoluzione; si copre poi e si lascia riposare prima di berla.
Un altro uso dell’argilla è quello di essiccarla in pillole o bastoncini o infine in compresse magari addizionate con qualche olio essenziale per migliorare il sapore anche se in genere non è sgradevole; addirittura ricorda quello del latte tanto essere chiamata “latte di argilla”.
Mara Alvaro