Impiego del caldo e del freddo in estetica: i bendaggi estetici per combattere problemi circolatori e inestetismi come la cosiddetta cellulite

Per poter parlare di interventi estetici capaci di migliorare la condizione del microcircolo veno linfatico è importante capire quali effetti determinano il freddo e il caldo sui tessuti.

Vasocostrizione e vasodilatazione

Il calore, a contatto con la pelle, determina modificazioni cutanee con aumento del metabolismo ed effetti sulle terminazioni nervose che cambiano il loro grado di percezione e divengono più sensibili. L’impiego del calore provoca in sostanza un effetto definito vasodilatazione, ovvero un significativo aumento del lume del vaso e del flusso sanguigno. Come conseguenza si ha un aumento del metabolismo dei tessuti ed un’azione trofica, ovvero di nutrimento e di ossigenazione degli stessi; questi effetti si hanno sia quando aumenta il calore in una zona del corpo, quindi localmente, sia quando aumenta su tutto il corpo. Il calore svolge inoltre un’azione rilassante sulle fibre muscolari diminuendo il dolore qualora sia presente; ottimo dunque il suo utilizzo su problematiche di natura reumatica, articolare e muscolare.

Il freddo, viceversa, svolge un’azione riducente del lume del vaso, che può essere definita vasocostrittrice e decongestionante, provocando così un drenaggio dei liquidi presenti e stagnanti verso le vie di scarico, e liberando i tessuti da congestione ed edema.

Impiego del caldo e del freddo in estetica: i bendaggi estetici

Il bendaggio costituisce uno dei trattamenti  più richiesti e più effettuati nei centri estetici. E’ utilizzato dall’operatore estetico al fine di intervenire su problemi circolatori come

  • stasi del micro-circolo veno linfatico con interessamento delle vene safene e del circolo linfatico, dolore diffuso e formicolio agli arti inferiori, fatica a stare in posizione eretta per molte ore  e difficoltà a camminare per lunghi tratti;
  • teleangectasie (capillari evidenti);
  • ritenzione idrica, ovvero evidente gonfiore e pesantezza all’addome agli arti;
  • pefs, ovvero la cosiddetta cellulite, per cui la cute si presenta con l’inestetica pelle a buccia d’arancia, disarmonia della silhouette (cuscinetti) con aumento dei fianchi e delle zone trocanteriche (zona delle cosce).

I bendaggi si applicano sulle gambe attraverso strisce di garza che vengono imbibite di sostanze funzionali; le formulazioni impiegate, che poi vengono assorbite dalla pelle e che favoriscono una potente azione di drenaggio attraverso la compressione graduale esercitata dalla bende, sono miscele di oli essenziali, betulla, pilosella, geranio, fucus, menta, eucapipto, centella asiatica, ecc.

I bendaggi devono essere arrotolati a forma di spirale intorno all’arto interessato e devono essere lasciati in posa per almeno 30 minuti e poi rimossi.

In relazione ai benefici che apportano, i bendaggi possono essere:

  • rassodanti;
  • disintossicanti;
  • riducenti;
  • contrastanti la PEFS.

In relazione alle sostanze utilizzate per effettuare il trattamento, si possono distinguere:

  • bendaggi imbevuti di miscele di oli essenziali, che prevedono generalmente l’impiego di essenze di origine vegetale;
  • bendaggi con fanghi o alghe che hanno proprietà disintossicanti in quanto, ricche di vitamine e amminoacidi, che fanno si ché il corpo, attraverso la sudorazione, rilasci le tossine. Sono utilizzati inoltre per combattere la PEFS;
  • bendaggi salini, a base, appunto, di soluzioni saline, le quali per osmosi eliminano i liquidi in eccesso e, quindi, anche questi, oltre ad essere disintossicanti, contrastando la ritenzione idrica, sono particolarmente indicati come nel trattamento della cosiddetta cellulite.

I bendaggi possono inoltre essere:

I bendaggi caldi sono particolarmente “invitanti” e piacevoli durante l’inverno. Il trattamento consiste nell’avvolgere la cliente, dalla punta dei piedi all’inguine o fino alla vita, appunto con delle BENDE intrise di una speciale soluzione a base di sostanze attive lipolitiche e capaci di sviluppare calore.

I prodotti normalmente utilizzati per i bendaggi sono sinergie di oli essenziali e fitocomplessi di origine vegetale e soluzioni saline che, attraverso il riscaldamento delle zone trattate favoriscono la vasodilatazione dei vasi sanguigni, producendo sudorazione, un miglior irroramento ed ossigenazione di cellule e di tutti i tessuti. Trattamento indicato contro il ristagno dei liquidi, la pefs e le adiposità localizzate. Le sostanze lipolitiche difatti, stimolano il metabolismo dei grassi nel tessuto adiposo facilitando pertanto la mobilitazione.

I bendaggi caldi sono infatti vasodilatatori, aumentano la sudorazione e stimolano la circolazione periferica. Grazie alla temperatura elevata vengono stimolati i tessuti adiposi ed il metabolismo dei grassi ne trae beneficio. I bendaggi caldi sono quindi disintossicanti, hanno un effetto contrastante la PEFS  e sono riducenti.

Controindicazioni del calore generalizzato

Non possono essere effettuati trattamenti caldi in caso di:

  • turbe cardiocircolatorie e cardiovascolari come: problemi cardiaci, ipertensione o pressione bassa e trombosi.
  • In caso di pelle sensibile o non sana è controindicato l’utilizzo del calore.
  • Per le persone con varici o problematiche venose sono sconsigliate inoltre sia la sauna sia la termocoperta. Ovviamente esistono alcune termocoperte che possono agire su distretti separati, cioè solo sugli arti, sul tronco o sulle gambe e possono quindi essere applicati localmente escludendo invece le sezioni dove si evidenziano problemi.

Il freddo in estetica

La crioterapia è un trattamento indicato nelle stagioni calde e consiste in bendaggi a freddo con soluzioni riducenti e rassodanti per le gambe, addome, seno e braccia. I bendaggi freddi sono vasocostrittori, ossia contrastano la vasodilatazione; comportano quindi una riduzione del lume venoso e sono utilizzati principalmente per ridurre il gonfiore e la pesantezza degli arti inferiori. Migliorano il sistema circolatorio, linfatico e il metabolismo. Sono utilizzati inoltre come rassodanti. Vengono impiegati anch’essi per contrastare problematiche veno-linfatiche, edemi, pesantezza e gonfiore degli arti e sono consigliati in tutti i casi in cui non è possibile utilizzare bendaggi caldi, in caso quindi di varici, teleangectasie, problemi di fragilità capillare, ecc. e in tutti i casi in cui si ha bisogno di intervenire su un microcircolo che presenta fragilità, lentezza e ristagni.

La soluzione rassodante o riducente con cui viene imbibita la fasciatura sviluppa un freddo intenso sulla zona da trattare, provocando per reazione un aumento dell’attività metabolica localizzata. All’effetto freddo viene associata l’azione specifica dei principi attivi contenuti nei prodotti. Come trattamento contro l’adiposità sia localizzata che diffusa vengono utilizzati prodotti ad effetto lipolitico, con l’ausilio di macchinari che generano calore, principalmente infrarossi.

Ne deriva un rinforzamento dei capillari che si tonificheranno e ne consegue una naturale eliminazione dei liquidi eccesso. L’azione estetica che si ottiene è un miglioramento degli edemi, della cosiddetta cellulite, soprattutto edematosa, il cui ristagno stimolato dal bendaggio sarà drenato con più semplicità dal nostro organismo.

Per quanto concerne l’applicazione, devono essere ben aderenti al corpo, per garantire anche l’azione compressiva moderata. Bisogna rispettare, inoltre dei tempi di posa variabili, i quali sono dati non solo dal tempo di posa proprio del bendaggio, ma anche da un necessario ulteriore tempo di attesa dovuto alla sostanza applicata sul corpo. Questo trattamento risulta più efficace se abbinato a sedute di pressoterapia. È sconsigliato effettuare una doccia subito dopo il bendaggio o esporsi al sole.

 

Autore

Lo staff di naturopataonline.org