Siamo soliti utilizzare la parola stress, con riferimento a qualsiasi tipo di attivazione emotiva o neurobiologica che crea un arausal importante a livello psicofisico. Tuttavia, è più corretto parlare di distress, ovvero di quella forma di stress che, perpetuato a causa di stimoli contini nel tempo definiti stressor, produce nel lungo termine danni alla salute.

Nello specifico a livello biologico si tratta di una vera e propria attivazione psico-fisica che vede interessati tutti gli apparati biologici umani. In particolar modo il sistema neuro-immuno-endocrinologico.

Il trauma e lo stress cronico

Possiamo dividere gli stressor in acuti, quando riguardano un breve periodo, oppure cronici, quando invece riguardano un tempo maggiore. Esempi di forme di stressor acuti sono i momenti di crisi dovuti ad una malattia inaspettata ma breve, un litigio con una persona cara, il cambiamento del luogo di lavoro per un periodo stimato, un trasloco.

Possiamo definire invece forme di stressor cronici gli esiti dovuti a traumi personali, come ad esempio un divorzio, una violenza ricevuta da un’altra persona, la perdita di un lavoro o della propria abitazione. Chiaramente esistono anche i fenomeni di stressor collettivi come le emergenze sanitarie e le pandemie che, chiaramente per loro natura possono rientrare tra le forme di stressor acute o croniche a seconda della gravità, della durata e dei danni.

Sono proprio i traumi la fonte di stress maggiore, ovvero quegli eventi incontrollabili che superano il limite della capacità umana di accettazione e di sopportazione del disagio. Purtroppo, la vita spesso lancia delle sfide molto impegnative che l’uomo è chiamato ad affrontare. Non sempre si riesce a trovare una soluzione immediata e spesso manca la consapevolezza delle risorse personali e sociali che si possono mettere in campo.

Tuttavia, la spinta all’adattamento e al ripristino dell’omeostasi, cioè dell’equilibrio, è una tendenza naturale ed istintiva che porta l’essere umano alla ricerca di una soluzione e questo avviene spesso anche inconsciamente.

Quali sono gli elementi che fanno percepire un evento come stressante?

  • L’impossibilità di controllare un evento.
  • L’imprevedibilità, cioè non sapere quando e come si verificherà un evento.
  • La mutevolezza dell’evento.
  • I mutamenti rispetto alla consuetudine.
  • Il disagio interiore non elaborato nella maniera opportuna.

Lo stress che fa bene: l’eustress

Esistono due termini che distinguono le diverse risposte dell’organismo al cambiamento:

  1. il distress, la forma di attivazione psicofisica prolungata nel tempo, i cui effetti possono determinare pericolo per la salute fisica e mentale;
  2. l’eustress, indica la forma di stress positivo, utile per lo svolgimento di un compito, o quando è necessario sostenere la motivazione. Non è infatti corretto parlare di stress solo in termini negativi. È doveroso infatti alimentare questa forma di attivazione psico-fisica positiva che fornisce energia e motivazione, e che spinge all’iniziativa e alla messa in campo di tutte le risorse necessarie alla risoluzione di un compito o al fronteggiamento della situazione. È una forma di attivazione che porta beneficio anche ad alcuni processi cognitivi, migliorandone la performance, come per esempio l’attenzione, la concentrazione e la memoria. Alimentare le forme di stress positivo può essere un buon modo per attivare tutti i neurotrasmettitori responsabili del buon tono dell’umore, rinforzare il sistema motivazionale e avere più energie per la risoluzione dei compiti.

Quali sono le fonti di stress con effetto positivo?

Le attività che forniscono un’attivazione positiva sono soprattutto quelle attività stimolanti che danno soddisfazione e che donano energia. Ci sono infatti alcune attività che stimolano la produzione di ormoni e neurotrasmettitori deputati al mantenimento del tono dell’umore da parte del sistema neuro-psico-immuno-endocrinologico.

Qui di seguito sono elencate alcune attività:

  • cercare modalità nuove di divertimento, anche casalinghe, attraverso attività in grado di amplificare la nostra curiosità e iniziativa;
  • fare volontariato;
  • promuovere la stimolazione energetica psico-fisica con attività sportive o di meditazione;
  • fare attività manuali che consentono di agevolare la soddisfazione e il senso di autoefficacia, tra le tante troviamo il disegno, la pittura, la scultura, l’assemblamento di puzzle, la cucina, il giardinaggio;
  • cercare di essere attori principali rispetto alle scelte e ai comportamenti messi in campo. La psicologia mostra infatti come un atteggiamento attivo in situazione porti dei benefici in termini di percezione positiva delle proprie capacità di fronteggiamento dei problemi.

Un aiuto dai rimedi naturali per abbattere il senso di stress acuto

  • Creare un ambiente accogliente e rilassante è possibile grazie all’utilizzo degli oli essenziali naturali che sono fonte di rilassamento. Quelli da preferire sono gli oli essenziali calmanti, come ad esempio l’olio essenziale di lavanda e l’olio essenziale di limone (aromaterapia).
  • Fare attenzione ai ritmi circadiani e prendersi cura dei ritmi fisiologici di base, come il ciclo fame-sazietà e il ciclo sonno-veglia, deputati al mantenimento dell’omeostasi, ovvero alla salvaguardia dell’equilibrio dei sistemi biologici interni a dispetto di quel che succede all’esterno.
  • Avere un’alimentazione equilibrata facendo attenzione all’assunzione corretta di sostanze nutritive, minerali e vitamine.
  • Mantenere un livello adeguato di vitamina D e di vitamina B12, alleati dell’equilibrio psico-fisico.
  • Non esporre il proprio organismo a situazioni di disagio costante.
  • Ascoltare musica rilassante.
  • Utilizzare le qualità positive delle lampade con luce blu o verde (cromoterapia).
Autore

Dott.ssa Loredana Di Adamo – Filosofa e Psicologa ad orientamento Umanistico-Esistenziale e fenomenologico. Iscritta all’Ordine degli psicologi del Lazio con n. 26833. Laureata in Psicologia Clinica e della Riabilitazione e Dott.re in Filosofia e Neuroscienze, con Master Universitario in Medicina del benessere, si è specializzata nell’ambito dei Disturbi dello Spettro autistico e delle neurodivergenze, con particolare riguardo ai percorsi di supporto genitoriale e familiare dell’adulto e della coppia con una pratica specifica per la neurodiversità (Parent Training Sophia). Ha attivo un servizio in modalità telematica. Email: segni.interpretazioni@gmail.com