Il mondo cambia e si trasforma istante dopo istante. E il suo continuo mutamento lo porta a essere, attimo dopo attimo, non più quello di prima e non ancora quello di dopo.
Anche noi cambiamo istante dopo istante e cambiamo insieme al mondo: anzi, ad ogni istante il mondo ci modifica e noi modifichiamo il mondo. Nel momento stesso in cui riflettiamo su questo siamo già diversi da quello che eravamo un secondo prima e non siamo ancora quello che saremo un istante dopo, perché in questo stesso attimo stiamo acquisendo una percezione e una sensazione diverse, che poco fa non avevamo ma che tra poco saranno superate e sostituite per effetto di un nuovo impulso.
Il mondo stesso, del resto, continua a essere diverso proprio per effetto della nostra presenza vitale che muta e mutando lo trasforma arricchendolo dei nostri stessi mutamenti.
Senza di noi il mondo non era lo stesso. E non sarà più lo stesso quando il nostro percorso umano sarà terminato.
Tutti abbiamo un tragitto individuale da percorrere e costruire, tragitto che incrocerà il tragitto percorso dagli altri e lo modificherà uscendone a sua volta modificato. Ciò che conta è arrivare alla consapevolezza del nostro ruolo nel mondo nel momento e nel luogo in cui è previsto il nostro passaggio.
Così il percorso umano di ognuno di noi, con i suoi pensieri, le sue riflessioni, i suoi stati d’animo, il suo coraggio, le sue positività, ma anche con le sue debolezze e le sue criticità, si armonizza con l’esterno e ne diviene parte integrante ogni volta che si traduce in azione e comportamento.
E ciò avviene anche nella fase non pensante, là dove la nostra presenza assume un ruolo puramente passivo dinanzi all’esterno.
Il mondo si trasforma, paradossalmente, anche quando ci limitiamo a respirare.
Ogni volta che inspiriamo, dentro di noi entra il mondo che ci circonda diventando parte integrante del nostro essere. Con una semplice inspirazione non siamo più e non possiamo essere più gli stessi di prima. E ogni volta che espiriamo, invece, cambiamo il mondo perché dall’interno del nostro corpo e del nostro spirito portiamo fuori la nostra essenza interiore andando a modificare l’aria che tutto il mondo respira e che in quel preciso istante smette di essere lo stesso di prima.
Ma se con un semplice respiro, con un’azione automatica ripetuta ogni giorno migliaia di volte, riusciamo a cambiare il mondo, significa che con lo stesso respiro anche noi siamo continuamente destinati a cambiare: da ciò che eravamo nel respiro precedente a ciò che diventiamo nel respiro successivo.
Ecco allora che l’immodificabilità delle cose, l’identità delle situazioni, l’uguaglianza degli eventi non può esistere, perché ogni cosa, ogni situazione, ogni evento è sempre diverso dal precedente.
Il mondo è in continua e perenne mutazione, così come il nostro corpo, la nostra mente e la nostra stessa natura, attimo dopo attimo, si modifica adeguandosi a uno scenario in perenne trasformazione.
Ma come porsi in questa perenne e continua mutazione? Raggiungendo la consapevolezza che ciò che è passato ormai non esiste più e non potrà più in futuro ripetersi con modalità uguali e che neanche il futuro esiste perché non si è ancora realizzato e se mai si realizzerà sarà comunque diverso da come oggi lo possiamo immaginare. L’attuale punto di vista è necessariamente diverso da quello che ci vedrà osservatori quando l’evento si verificherà.
Il presente costituisce l’unica certezza: la prova della nostra presenza lì dove il verbo “restare”, pur nella sua limitatezza linguistica, è il fulcro e la motivazione della nostra stessa esistenza. Esistenza che si realizza sempre e soltanto per punti continui che vivono e muoiono nel momento stesso in cui vengono alla luce nel mondo.
Autore: Avv. Gerry Chirò, Naturopata