L’evoluzione della specie nei millenni ha sicuramente privilegiato nell’uomo la consapevolezza e la razionalità rispetto all’istinto e all’impulsività, l’attività di pensiero rispetto all’azione, lo spirito rispetto al corpo.
Perciò gli istinti e le percezioni sensoriali sono stati sottoposti alla valutazione e al giudizio del cervello che è divenuto il principale punto di riferimento di tutte le decisioni operative quotidiane.
L’attività cerebrale è di gran lunga superiore alla nostra stessa immaginazione.
Non possiamo non avvertire l’enormità del carico di lavoro cui la mente e il pensiero vengono giornalmente sottoposti per la risoluzione dei piccoli e grandi problemi quotidiani.
Ogni esperienza con cui ci troviamo in contatto viene analizzata, filtrata ed elaborata dal nostro sistema percettivo che costringe il cervello a uno sforzo continuo in funzione della produzione di impulsi decisionali da tradurre in comportamenti razionali.
Un’attività cerebrale stressata rischia di perdere il suo equilibrio e di andare inevitabilmente a influire negativamente sul recupero energetico, non solo della mente ma anche del corpo.
Quando la mente non riesce a dominare gli eventi, dagli eventi viene aggredita.
La razionalità le impone di combattere, rafforzando in tal modo le sue tensioni e le sue resistenze, molto spesso inefficaci per risolvere la situazione ma tali, invece, da indebolire le difese psicologiche e gli equilibri energetici dell’individuo.
E la consapevolezza dell’inadeguatezza delle difese rafforza, a sua volta, lo stato di stress che rischia di rompere le barriere cerebrali per attaccare parti fisiche sensibili dell’intero corpo, dando luogo alle cosiddette ripercussioni psicosomatiche. Corpo e mente influenzati in un unico contesto.
Per ricaricarsi e far fronte a tutte queste attività con la dovuta efficienza, il cervello necessita di pause e di riposo. Per questo la natura gli mette a disposizione quello che può essere considerato l’elemento di distacco dalla realtà per eccellenza: il sonno.
Il sonno rilassa, il sonno rigenera, il sonno ricarica
Ma soprattutto il sonno ci riporta a un contatto psicofisico più profondo con le nostre radici, con il mondo delle sensazioni più istintive, con i misteri del nostro subconscio.
Ecco perché per dormire abbiamo bisogno, anche strutturalmente, di abbandonare la posizione eretta e la spinta del corpo verso il cielo, in funzione di un ritrovato contatto orizzontale di abbandono verso la terra e le sue energie.
L’effetto rigenerante del sonno è direttamente proporzionale al distacco che realizziamo con la realtà e con i suoi problemi, affinché l’attività cerebrale possa essere diretta e guidata dall’inconscio. Dai sogni.
I sogni si sovrappongono alla logica del pensiero e si sostituiscono all’attività intellettiva cosciente diurna, consentendoci di fluttuare attraverso una realtà virtuale prodotta da un’immaginazione libera dai controlli della ragione e quindi capace di vagare senza limiti, senza freni, senza costringimenti.
L’effetto benefico dei sogni si riversa sul corpo dormiente, già di per sé in stato di benessere e di abbandono, affidato alle cure energetiche ristoratrici provenienti dal basso, dal profondo, dalla Madre Terra.