Capitolo. 2: LE MEDICINE OLISTICHE

Nel capitolo precedente ( pubblicato in data 23 giugno 2017 ) ci siamo occupati, come ricorderete, dei principi che sono alla base dell’Olismo, anticipando che, in questo successivo articolo, ci saremmo soffermati sull’applicazione di tali principi  in medicina, in special modo, nelle medicine orientali (Medicina tradizionale Cinese e Medicina Ayurvedica) che, per loro natura concettuale, sia pure con approcci diversi, si fondano proprio sulle basi filosofiche ed applicative dell’olismo stesso.

In realtà si deve premettere che l’ obiettivo primario delle medicine olistiche non è tanto la cura delle malattie quanto la prevenzione e il mantenimento del benessere psico-fisico e dell’equilibrio energetico della persona. Per ottenere questo le discipline olistiche ci invitano, innanzitutto, a salvaguardare il nostro stato di “salute globale” come risultato dell’unione benefica di mente, corpo, anima, ambiente, società.

La salute globale non si identifica nella mera assenza di malattia bensì in un benessere generale di corpo, mente e anima. Di conseguenza, ecco perché, nel momento in cui una persona si ammala, ogni patologia verrà analizzata dal medico olistico considerando il soggetto che ne è affetto in tutti i suoi aspetti fisici, mentali, emotivi e spirituali con l’obiettivo di riequilibrare energeticamente… il tutto.

L’approccio medico “olistico” alla malattia sarà quindi orientato ad un’analisi “globale” della situazione valutandola nel contesto di tutta la persona e non del singolo particolare.

Le medicine olistiche non creano una separazione tra mente e corpo e  quindi non distinguono, nell’ambito della malattia, i problemi fisici da quelli psichici (mentali e/o emozionali): tra di loro c’è una influenza  reciproca.

Per lo stesso motivo le medicine olistiche non danno grande importanza, a differenza delle medicine convenzionali, al sintomo, al fastidio o  al dolore specifico che il paziente avverte, quanto alla persona analizzata in tutti i suoi aspetti psicofisici complessivi.

La terapia non tende alla risoluzione del sintomo ma a trattare la causa della malattia inquadrandola nelle sue molteplici implicazioni (fisiche, mentali, emozionali, spirituali): il sintomo va a rappresentare, per le discipline olistiche, unicamente un segnale che il nostro corpo manda all’esterno per manifestare un disagio, funzionale ed energetico, un messaggio che invita ad approfondire  la globalità della persona in tutti i suoi aspetti ( corpo, anima e mente).

Nel rispetto di tali principi, il paziente che si avvicina alle medicine olistiche scoprirà che l’approccio proposto da tali discipline non si identifica nel solo obiettivo di far cessare un dolore od un fastidio ma nell’esame approfondito e globale della o delle  cause che hanno dato vita a quel sintomo. Per questi motivi, la persona malata non verrà considerata semplicemente come una somma di varie parti, organiche e psichiche, scollegate tra di loro ma, al contrario, l’analisi olistica considererà le singole parti strettamente collegate tra di loro in  un’unità le cui componenti fisiche, psichiche, emotive e relazionali interagiscono, si influenzano a vicenda concorrendo, tutte insieme, a determinare lo stato di malattia di cui, ripetiamolo ancora, il sintomo è soltanto un messaggio che il corpo manda per comunicare che c’è qualcosa in noi che non va “a livello energetico”.

Lo stato di malattia inteso come una “perturbazione dell’equilibrio energetico psicofisico” apre, a questo punto, un altro aspetto importantissimo su cui si fondano le medicine “olistiche”: un aspetto che trae origine dagli stessi principi informatori della filosofia orientale –  ed ai quali in particolare la Medicina tradizionale cinese e quella Ayurvedica danno primaria importanza- : “l’equilibrio energetico generale”  che regola il “TUTTO”, dal macrocosmo al microcosmo, attraverso l’esistenza di una spinta energetica che dà origine alla vita, animata ed inanimata, regolando i suoi cicli, dalla nascita alla morte, dall’inizio alla fine.

Ogni essere vivente è una forma di energia: il corpo è energia, lo spirito è energia, anche i pensieri, le emozioni sono energia. Rispetto al corpo che ha un’energia più densa, l’energia prodotta dalla mente è diversa:… è solo più sottile.

L’energia scorre “ovunque” e quindi anche dentro di noi, ci vivifica, regola il nostro equilibrio psico-fisico e, scorrendo liberamente nel nostro corpo senza blocchi, rallentamenti od intralci, contribuisce a renderci tonici, sereni, allegri, disponibili. In altre parole, le medicine olistiche sostengono che quando l’energia circola in modo equilibrato e corretto nel nostro organismo….noi ci sentiamo bene.

Purtroppo non sempre è così. Per una serie di fattori ed elementi, interni ed esterni a noi, il nostro bagaglio energetico può essere infatti intaccato e, in qualche modo, inquinato provocando uno squilibrio che va a ripercuotersi negativamente sul nostro stato psico-fisico.

Quando questo avviene l’energia subisce un rallentamento, una contrazione, un blocco ovvero una tensione ed il nostro organismo, perdendo il suo equilibrio di base, si irrigidisce risentendone negativamente e noi, di conseguenza, …stiamo male.

Ecco allora il concetto che l’importanza del mantenimento di un equilibrio energetico ai fini  del nostro “star bene” ci deve servire per comprendere la necessità di uno stile di vita volto a  ricercare e mantenere sempre, per quanto possibile, le condizioni che assicurino detto equilibrio.

Per ora ci fermiamo qui cercando di riassumere sinteticamente quanto finora detto al fine di fissare alcuni concetti fondamentali che ritroveremo sempre presenti nelle medicine olistiche ( ed in particolare nella Medicina Tradizionale Cinese e nella Medicina Ayurvedica):

  • L’olismo, in medicina, ha, come obiettivo, il mantenimento di uno stato di salute “globale” che riguarda corpo, mente e anima
  • Il mantenimento della “salute globale” non potrà prescindere dalle influenze di fattori esterni che interagiscono con noi ( forze energetiche della natura, ambiente, vita sociale, microcosmi e macrocosmi, biosfera, ecosfera…).
  • Ogni individuo è considerato unico e peculiare nella sua globalità e diverso da ogni altra persona
  • La ricerca della salute è orientata alla persona e non alla malattia
  • Nella malattia non è importante curare il sintomo ma ricercare invece la causa che ha prodotto quel sintomo. I sintomi non sono altro che segnali del corpo che cerca di ripristinare l’equilibrio energetico perso
  • La stato di malattia è visto come uno squilibrio energetico di cui, quindi, va ricercata e curata la causa anche al fine di stimolare il naturale processo di autoguarigione presente in ognuno di noi.

 

Autore: Avv. Gerry Chirò, Naturopata

Autore

Avvocato fino al 2012, da circa 20 anni si dedica con passione, impegno e professionalità alla Naturopatia. Titolare, in Roma Prati, dello Studio "L'Angolo del Naturopata" è specializzato in Riflessologia Plantare, Massaggi olistici ed antistress, Fiori di Bach e Riequilibrio energetico dei Chakra. Autore del libro “Ansiolitico…addio” Ediz. Riza Scienze e “38 personaggi in cerca di un…Fiore di Bach” Ediz. Aldenia.