Le piaghe da decubito insorgono quando sulla pelle che ricopre delle prominenze ossee viene applicata una pressione prolungata. Queste aree non sono solo le zone di sacro, coccige e colonna ma anche gomiti, talloni, ginocchia, anche, spalle, anche la parte posteriore delle orecchie e il dorso del naso nei casi in cui si utilizzi per molto tempo la maschera a ossigeno.

Chiaramente l’obiettivo è prevenire l’insorgenza ma questo, a volte, è terribilmente difficile da fare dal momento che bastano anche solo due ore ad una piaga per iniziare a svilupparsi.

Nel momento in cui per età, condizioni di immobilizzazione e malattie croniche, le capacità di autoguarigione del corpo iniziano a diminuire e il corpo non è più così forte da riuscire a far pompare un’adeguata quantità di sangue alla cute danneggiata per aiutare a guarire le ferite, allora non si riesce a prevenire la progressione di una piaga. Ciò non significa che non sia possibile fare qualcosa.

Una piaga da decubito di Grado I è caratterizzata da rossore che non scompare se toccato e questo stadio può essere risolto con riposizionamento dei pazienti.

È anche un livello giusto per utilizzare oli rinforzanti per la cute come la Calendula (calendula officinalis), Tamanu (Calophyllum Inophyllum), Argan (Argana spinosa), Avocado (Persea americana miller), Evening Primrose (Oenothera biennis), Blackcurrant Seed (Ribes nigrum) e/o Noce di Macadamia (Macadamia ternifolia).

È possibile anche aggiungere una combinazione di oli antinfiammatori e rigeneratori cellulari quali Roman Chamomile (Anthemis nobilis), German Chamomile (Matricaria recutita), Lavender (Lavandula angustifolia), Myrrh (Commiphora myrrha) e/o Everlasting (Helichrysum italicum).

Massaggiare molto delicatamente sulla cute e lasciare un po’ scoperta la parte.

Una piaga di Grado II può avere un colorito violaceo indicante un danneggiamento profondo dei tessuti. Può anche iniziare ad apparire una piccola lacerazione crateriforme.

A volte nella parte più profonda espone tessuto adiposo ed anche osso.

Si può continuare a lavorare con l’olio antinfiammatorio e rigeneratore cellulare ma occorre prendere in considerazione di inserire anche dell’antibatterico, il più utilizzato è il Tea Tree (Melaleuca alternifolia).

Il Tea Tree è molto utilizzato nei reparti di cura ferite difficili degli Stati Uniti, e si è dimostrato altamente efficace nel trattamento dell’osteomielite e delle ferite croniche infette (Halcon, et al; American Journal of Infection Control, 2004).

In questo grado di lesione sarebbe opportuno spostare l’applicazione anche un po’ più alla periferia perché quello che non deve succedere è che la ferita si chiuda sopra lasciando crescere il cratere al di sotto. In questo modo non si sarebbe più capaci di valutare la profondità e l’estensione del tessuto danneggiato e se c’è un sottile strato cutaneo sopra con sotto un’infezione, questa porterà gravi conseguenze.

Ad un Grado III si è a tutti gli effetti in presenza di un cratere che espone i tessuti cutanei adiposi sottostanti.

Una piaga che arriva a questo livello presenta anche il problema dell’infezione e dell’odore.

La componente più virulenta che si possa formare e che occorre combattere è lo Staphylococcus aureus ed esistono molti oli essenziali in grado di combatterlo.

A Grado III e IV sarebbe meglio usare le essenze pure nella ferita ed alla periferia.

Più consigliabili a questi livelli son estratti puri di monoterpenoli quali Tea Tree (Melaleuca alternifolia) e/o Geranium (Pelargonium graveolens) con un lenitivo come Lavender (Lavandula angustifolia) e in caso di odore, qualcosa per gli odori come Peppermint (Mentha x piperita).

Per poter usufruire di una buona risposta del paziente a questi prodotti occorre usarli quotidianamente per una settimana, poi smettere per una settimana (impiegando solo i medicamenti tradizionali) e poi riprendere.

Una piaga di Grado IV si presenta spesso come un tunnel che arriva fino all’osso e può avere un cattivo odore derivante dalla decomposizione di tessuto necrotico.

Molto spesso l’odore è più debilitante della ferita.

Uno studio fatto in Germania che prevedeva la combinazione di Clindamycin e Chlorophyll (lo standard utilizzato per le piaghe di Grado IV) con oli essenziali di Eucalyptus, Tea Tree e Grapefruit, ha dimostrato che l’odore della piaga è completamente scomparso in 2-3 giorni di trattamento (Warnke, P.H., et al.; Cancer, 2004).

Autore

Vivo a Genova dove svolgo la libera professione di Naturopata. Nella mia vita sono sempre stata attenta a tutto ciò che è "natura" ed ho seguito i più svariati corsi sull'argomento. Ho conseguito il diploma di Naturopatia presso la Scuola Superiore di Naturopatia di Genova affiliata Universite' Europeene Jean Monnet. Ho approfondito con varie specializzazioni come Cristalloterapia e Aromaterapia e attualmente sono Wellness Advocate Doterr