L’Omotossicologia, disciplina non convenzionale descritta negli anni ’50 dal medico tedesco Hans-Heinrich Reckeweg (1905-1985), è utile nella terapia delle gastriti tramite rimedi drenanti le tossine e modulanti la risposta emozionale, tutti privi di effetti collaterali significativi. La gastrite è un’infiammazione dello stomaco; si distingue una forma acuta da una forma cronica secondo un criterio temporale e clinico del suo decorso.

La forma cronica di gastrite è certamente quella che maggiormente risponde ai criteri di inclusione nel trattamento con l’Omotossicologia. Le forme croniche non mostrano inizialmente sintomi eclatanti, mentre le forme acute provocano dolore, nausea, vomito, febbre, dispepsia, emorragia, inappetenza. Le forme croniche hanno una sintomatologia simile, ma a comparsa graduale e protratta o recidivante nel tempo. Per la diagnosi di gastrite si ricorre all’anamnesi, la radiografia e l’esofago-gastro-duodenoscopia (EGDS).

Anche se l’esofago-gastro-duodenoscopia (o semplicemente gastroscopia) non è l’esame più gradito dai pazienti, esso è indicato anche per distinguere la gastrite dal cancro gastrico. Il trattamento farmacologico della gastrite implica la somministrazione dei PPI (inibitori della pompa protonica) (esomeprazolo, pantoprazolo, omeprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo) e degli antiacidi (sali di magnesio e alluminio, magaldrato, bismuto colloidale, sucralfato). Nel caso in cui venga accertata l’infezione dal batterio Helicobacter pylori,si procede all’eradicazione con una schema di antibiotici. Il trattamento con l’Omotossicologia della gastrite è certamente più indicato per la sua forma cronica e precede la terapia farmacologica, ove la clinica lo consenta. Altresì, il trattamento omotossicologico affianca la terapia farmacologica.

Risulta pertanto significativo per l’inclusione nel protocollo omotossicologico di questa patologia sia la diagnosi precoce che la prevenzione. La gastrite cronica è – secondo l’Omotossicologia –  una lesione dei tessuti di dignità in fase di impregnazione, secondo la tavola delle omotossicosi di Reckeweg. Pertanto, oltre ai rimedi specifici per lo stomaco, è opportuno affiancare un trattamento di drenaggio con rimedi ad epicentro linfatico ed epatico. La corretta attivazione di tessuti sani tramite l’associazione di rimedi è infatti uno dei cardini della Omotossicologia.

L’organo esprimente il sintomo viene aiutato a procedere verso la guarigione attraverso l’attivazione sinergica di tessuti, funzioni e organi che si trovano in sequenza funzionale significativa. In tal senso, le ” parti integre” di un organismo aiutano quelle malate. Una ricetta omotossicologia completa include più rimedi oltre quelli rivolti direttamente alla malattia per la quale viene consultato il medico. Una tecnica per aumentare la risposta terapeutica al trattamento cono l’Omotossicologia della gastrite è rappresentata dall’Agopuntura omotossicologica. In questa tecnica i rimedi omotossicologici per la gastrite vengono iniettati su punti di agopuntura significativi della stessa diagnosi.

Con il trattamento di Agopuntura omotossicologica si sfrutta una fruttosa sinergia tra Agopuntura ed Omotossicologia. Si consiglia anche una valutazione con la nutrizione clinica; infatti, l’equilbrio tra cibi acidificanti e basificanti contribuisce in modo considerevole al decorso di questa patologia. Questa valutazione viene fatta attraverso una indagine bioimpedenziometrica e del PRAL ( Potential Renal Acid Load) riguardante l’abituale alimentazione del paziente.

Il corretto funzionamento dei rimedi omotossicologici

La conoscenza corretta del funzionamento e delle basi metodologiche dell’Omotossicologia sono la premessa per il loro impiego. I rimedi omotossicologici adottati sono formulati generalmente in compresse o gocce. L’assorbimento dei rimedi avviene pertanto in bocca attraverso le mucose. L’Omotossicologia possiede anche una vasta gamma di rimedi iniettivi.

L’Omotossicologia iniettabile ha un ruolo importante nel trattamento delle malattie più impegnative. La terapia con l’Omotossicologia può contribuire a ridurre un eventuale fabbisogno di farmaci per via sistemica e favorisce il drenaggio delle omotossine. La valutazione delle interazioni con altre forme di terapia e la loro necessità per il paziente è compito del medico omotossicologo.

L’Omotossicologia richiede esami clinici, valutazione delle cause attive delle malattie, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali l’Omotossicologia possa costituire alternativa o integrazione.

Il legame tra l’Omotossicologia e la Medicina convenzionale

Pertanto, somministrare l’Omotossicologia è un atto medico e deve essere esercitata da un medico competente. La cura con l’Omotossicologia in Medicina non si contrappone, né sostituisce le Linee Guida della Medicina Convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia ed una straordinaria opportunità anche a livello preventivo.

Autore

Mi chiamo Giorgio Marcialis, sono un giovane (ma non troppo...) medico che si occupa anche di Medicina Naturale. Ho diversi attestati in quest'ambito, i principali sono in Omeopatia, in Medicina Funzionale Regolatoria, in Medicina Sistemica, in Fito-Gemmoterapia e in Omotossicologia. Esercito la libera professione in Sicilia, a S.Croce Camerina (RG), in via Alloro n.16.