La santoreggia è una pianta officinale molto comune nel nostro paese e trova diversi utilizzi terapeutici per problematiche come: Digestione lenta e flatulenza. Quest’erba aromatica è impiegata largamente in cucina e in gastronomia per arricchire e insaporire i nostri piatti.

La santoreggia domestica ( Satureja hortensis) è una pianta appartenente alla famiglia delle Labiate, il suo nome deriva dal greco sàtyros (satiro) a causa delle proprietà afrodisiache attribuite dagli antichi greci, l’etimologia non è esattamente chiara, è anche nota come “erba del satiro”. La santoreggia cresce e si riproduce spontaneamente e quindi facile da reperire e trovare in zone incolte, anche se viene comunemente coltivata grazie alle sue proprietà e il largo uso in gastronomia.

Le proprietà della Santoreggia

Come pianta officinale la santoreggia è dotata di molte proprietà di cui noi possiamo trarre benefici: diuretica, antispasmodica, antisettica dell’intestino. E’ per lo più impiegata in casi di dispepsie, diarrea e gonfiori causati da gas intestinali. Una curiosità vuole che alla santoreggia sia attribuita una capacità stimolante contro impotenza e la frigidità.
La Satureja hortensis o santoreggia montana è una varietà particolare della santoreggia, principalmente selvatica e per ciò definita tale, si differenzia dalla domestica perchè più robusta e resistente, oltre a una varietà differente dei pigmenti dei suoi fiori.

La Santoreggia in cucina

Simile al timo e alla maggiorana per consistenza e aroma è un erba che possiamo utilizzare ampiamente nei nostri secondi piatti perchè il suo aroma si addice particolarmente a legumi, carne e funghi. Può anche essere utilizzata per conserve a base di verdure o per accompagnare formaggi freschi. Qui vi presenteremo una ricetta totalmente vegetariana su come utilizzare la santoreggia.

Ricetta vegetariana:  Fave in umido con santoreggia

Ingredienti:

Preparazione:

Mettere in un pentolino l’olio di oliva extravergine, le cipollette novelle tagliate finemente, aggiungere le favette fresche e fatele rosolare per circa due minuti, a fuoco lento, girandole con un cucchiaio di legno. Mettere la santoreggia e tant’acqua bollente sino a ricoprire le fave, fatele bollire a fuoco alto per circa 5- 10 minuti, quando le fave sono tenere, ed il suo liquido quasi asciugato, il piatto è pronto, pertanto condire con sale e pepe, unire l’ olio di oliva extravergine.

Autore

Lo staff di naturopataonline.org