L’ortica è una pianta infestante, reperibile ovunque. La moltitudine delle sue proprietà merita una particolare attenzione. La natura intelligente ha voluto mettere alla portata di tutti un rimedio efficace per molti problemi. Anzichè gli ormoni, i coltivatori farebbero bene ad aggiungere, nell’alimentazione delle vacche, l’ortica!
Dove cresce l’ortica e come si usa e in quale periodo di raccolta:
Questa modesta piantina è diffusissima e comune, fino ad un altitudine di 2500mt s.l.m. e cresce specialmente nei terreni ricchi di nitrati o concime organico.
I nitriti (NO2) e i nitrati (NO3) sono sostanze composte da azoto (N) ed ossigeno (O) normalmente presenti in natura. I primi derivano dall’acido nitroso e i secondi dall’acido nitrico. La loro presenza è essenziale per la crescita dei vegetali che, grazie alla luce solare, utilizzano l’azoto per sintetizzare le loro strutture proteiche.
Le parti utilizzate dell’ ortica.
L’ortica è una pianta preziosa, sempre pronta e disponibile ad alleviare le sofferenze umane senza nuocere. Dell’ortica si utilizza la parte aerea della pianta intera e le radici. La pianta è utilizzabile dalla primavera all’autunno, mentre la radice solo in fine estate, quando è ben profonda e robusta.
Le radici dell’ortica si essiccano al sole e si conservano in sacchetti, mentre la pianta si essicca a testa in giù all’ombra e si conserva in cassette al riparo dall’umidità e dalla polvere.
Proprietà dell’ortica:
L’Urtica urens, o nome volgare ortica, si distingue dalla dioica per varie caratteristiche: è annuale, è di taglia più piccola in tutte le sue parti, ha le foglie di un verde più chiaro ed è monoica (porta sullo stesso individuo sia fiori maschili che femminili). Comunque, le due specie sono usate indifferentemente per costituire la droga secca. Si usa soprattutto la pianta intera (Herba Urticae).
Le proprietà dell’ortica si conoscevano già nell’antichità. Castore Durante, ad esempio, nel suo “Herbario Nuovo” (1585), dopo aver detto: “E’ così notissima pianta l’ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura”, elencò una tale quantità di “virtù di dentro” e di “virtù di fuori” da far venire il capogiro. Comunque, molte di tali virtù sono state confermate da ricerche scientifiche recenti, che hanno anche stabilito i principi attivi più importanti contenuti nell’ortica: urticoside, clorofilla, xantofilla, secretina, tannini, sali minerali. Il liquido irritante dei peli contiene istamina e acetilcolina.
Tisana di ortica e succo fresco.
Per uso interno l’infuso di ortica 85 grammi in 100 ml d’acqua, ha azione antinfiammatoria e astringente intestinale, antidiarroica, emostatica e cicatrizzante, diuretica, declorurante e antiurica, depurativa, stimolante del metabolismo ed ematopoietica. L’azione depurativa, in particolare, ha un effetto cosmetico indiretto, in quanto coadiuvante nella cura di una pelle macchiata, impura ed eczematosa. Il succo fresco spremuto dalle foglie ha le stesse indicazioni, ma è considerato soprattutto un efficace antiemorragico. Se ne possono prendere sino a sei cucchiai al giorno. Mescolando, invece, in parti uguali il succo fresco col miele, si ottiene un buon rimedio contro le infiammazioni intestinali (tre cucchiai al giorno). Contro l’enuresi notturna il Valnet cita una preparazione gradita anche ai bambini: con 15 grammi di semi di ortica pestati, 60 grammi di farina di segale, acqua e un po’ di miele, impastare sei tortine e cuocerle al forno, dopo di che se ne mangi una ogni sera per 15-20 giorni.
Uso esterno dell’ ortica.
Per uso esterno l’ortica viene impiegata prevalentemente per applicazioni sul cuoio capelluto come antiforfora, antiseborroico e leggero revulsivo. Per queste proprietà sia il succo fresco che il decotto della radice o della pianta intera sono ottimi coadiuvanti contro la caduta dei capelli. Nelle epistassi si consiglia di introdurre nel naso batuffolini di cotone idrofilo imbevuti di succo fresco di ortica. Nella medicina popolare si usava percuotere con un mazzo di ortiche le parti del corpo colpite da paralisi o affezioni reumatiche.
Leggende su questa pianta:
Attorno a questa pianta strana che punge e cresce in mezzo ai ruderi sono nate anche molte leggende. Sono credenze popolari antiche, che attribuivano all’ortica virtù magiche, come il potere di allontanare i fulmini se si buttavano le sue foglie in mezzo ad un fuoco. Chi poi ne portava addosso un’intera pianta, sarebbe stato al riparo da qualsiasi maleficio. Sempre una pianta intera, tenuta con la radice verso l’alto, in una notte di luna piena, avrebbe fatto passare la febbe all’ammalato di cui si fosse detto il nome a voce alta. Si riteneva anche che trasmettesse molto coraggio a chi la teneva in mano: in effetti, non è difficile immaginare una certa dose di aggressività in un individuo che stringe un mazzo di ortiche con le mani nude. Ed infine, se vogliamo credere ai pronostici tratti dai sogni, ci sarà di buon auspicio sognare di essere “punti” da un’ortica, è sicura previsione di successo.
L’ortica: una pianta che in veterinaria è usata per la maggiore produzione di latte:
Anzichè gli ormoni, i coltivatori farebbero bene ad aggiungere, nell’alimentazione delle vacche, l’ortica. Pare che, oltre a trasmettere agli animali gli indubbi valori nutrizionali e salutari che possiede, essa renda i bovini particolarmente resistenti alle malattie infettive, aumenti notevolmente la produzione di latte delle vacche e conferisca ai cavalli un manto più lucente. E’ vivamente consigliabile nell’allevamento dei conigli e di tutto il pollame: in particolare si è visto che i tacchini, nutriti con un pastone addizionato di ortica tritata, ingrassano di più e che le galline aumentano la quantità e migliorano la qualità delle loro uova.
L’ortica è un ottima pianta alimentare.
Ed ora passiamo al lato forse più trascurato, ma importantissimo, dell’ortica: quello di essere un’ottima pianta alimentare. Essendo ricca di vitamine (A, C, K, B2 e acido folico), Sali minerali, proteine e aminoacidi essenziali, essa costituisce un alimento di alto valore nutrizionale. In più, possiede un sapore delicatamente aromatico che la rende adatta alla preparazione di piatti appetitosi. Gli inconvenienti che presenta sono solo apparenti: basta tener presente che i peli urticanti delle foglie vengono neutralizzati sia da una bella lavata, che da una cottura anche brevissima, e che per cogliere e maneggiare tranquillamente l’ortica è sufficiente munirsi di un paio di guanti di pelle o di gomma.
Per contro, le utilizzazioni di queste foglie saporite e salutari sono parecchie: dall’ottima zuppa di ortica, specialità della bassa Lombardia, al risotto verde, alla frittata con cime di ortica, al minestrone, alla squisita salsa per il lesso, ai ravioli di magro, ai raffinati vol-au-vent. Senza contare che le cime di ortica si possono far lessare e poi condire a piacere esattamente come gli spinaci, fornendo una squisita verdura nutriente, mentre l’acqua di cottura (una tazza al mattino a digiuno), depura e disintossica l’organismo. Con le foglioline più tenere, tritate finemente, si possono aromatizzare le insalate e le salsine alle erbe. In alcune regioni le foglie di Urtica urens si usano anche come succedaneo del tè.
(Tratto da un articolo della Dr. Nada Polasek)
Antonella Pibiri