L’Angelica archangelica è un’ erba aromatica che ha diversi nomi: Erba degli angeli, Erba dello Spirito Santo.

Si chiama così perché si diceva che fosse l’Arcangelo Gabriele a gettare i semi di questa pianta. Per molti secoli, forse in virtù della sua origine, venne ritenuta magica e sacra.

E’ una pianta biennale, della famiglia delle ombrellifere, cresce spontanea nei boschi, ama i terreni umidi, ed originaria del Nord America.

Le proprietà Terapeutiche dell’Angelica archangelica in Fitoterapia

Sotto il profilo fitoterapeutico la parte più interessante è la radice (radix angelicae),

un rizoma, ricco di oli essenziali.

Le radici si puliscono accuratamente, vengono lavati, tagliati a croce e lasciati asciugare in essiccatoi alla temperatura massima di 35° C.

La radice ha poteri digestivi, inoltre aiuta a sedare i crampi all’intestino dovuti all’eccesso di gas, espettoranti, aromatiche, carminative, antisettico e tonico.

Fate attenzione alle dosi abbondanti che stimolano il sistema nervoso centrale, quindi lo intorpidiscono.

I frutti a mano a mano quando maturano le ombrelle. Queste solo lasciate cadere su teli e si attende la maturazione, per poi pulirle e togliere i semi, le parti raccolte contengono:

Oli essenziali, acidi organici, sostanze amare, tannini e zuccheri.

Applicazioni:

Agiscono come calmante del sistema nervoso, limitano l’emicrania, disturbi nervosi e alleviano i crampi.

Nella medicina Naturale Cinese si colloca nelle patologie della Quinta Stagione, in cui l’organo più esposto è la Milza.

L’Angelica veniva utilizzata in sciroppo (steli) anche per le problematiche polmonari, pleurite, tosse tisi, asma, coliche, per provocare il mestruo e facilitare il parto, espellere i calcoli renali, bruciori e ridurre i gonfiori intestinali.

L’angelica archangelica è una eccellente pianta mellifera.

Curiosità e i suoi usi nel passato

Era una pianta molto coltivata attorno ai monasteri ed il suo gradevole sapore ne faceva un rimedio assai piacevole.

Nei tempi passati l’Angelica era considerata una panacea, cioè un rimedio per tutti i mali.

Per tutte le epidemie, pestilenze, rabbia, peste, avvelenamenti, come tonico cardiaco e sanguigno, si consigliava di assumere la polvere della radice con acqua.

La sua radice ridotta in polvere rimarginava le ferite profonde e il suo cataplasma curava i morsi di cane, o di animali selvatici.

Il suo succo veniva applicato alle ferite.

Nella Medicina Popolare la tintura officinale di angelica archangelica veniva utilizzata per la preparazione di aperitivi e digestivi.

Veniva utilizzata per la cura della depressione e anoressia.

Infuso digestivo dell’Angelica:

Ricetta: prendere un pentolino e fare bollire dell’acqua.

  • 12 grammi di gambi o di radici di angelica, (oppure mischiare in parti uguali gambi e radici).
  • Versare mezzo litro di acqua bollente.
  • Lasciare in infusione per 10 minuti e poi filtrare.

Ecco l’infuso è pronto. Si consiglia di bere una tazza di questa tisana un’ora prima di cena, che voi, immaginate piuttosto pesante. Una seconda tazza, dopo il pasto, previene la pesantezza di stomaco.

Consigliato anche per fare dei gargarismi.

L’angelica archangelica contiene:

Derivati della cumarina, tannino, resine, acidi aromatici, sostanze amare, sostanze zuccherine.

Il suo aroma è dovuto ad un derivato dell’acido pentadecenoico.

L’odore dell’angelica è molto aromatico e di sapore acre e leggermente piccate.

L’angelica archangelica oggi viene coltivata e molto utilizzata, soprattutto in pasticceria, e anche per la produzione di liquori.

L’essenza Floreale

Ci dona la forza interiore, portando equilibrio dal nostro fisico all’anima, da energia ai primi chakra. E’ usata per coloro che sono tristi e demoralizzati.

Sintomi di squilibrio: sconforto, tristezza e delusioni, mancanza si aspettative.

Equilibrio: energie positive, coraggio entusiasmo, desiderio di una vita spirituale.

Principi attivi

  • Olio essenziale
  • Acidi Clorogenico
  • Acido caffeico
  • Acido angelico
  • Flavonone
  • Arcangelone
  • Angelicina
  • Bergaptene
  • Xantotossina ed altre cumarie.

L’angelica sylvestri L.

Trova impiego nella medicina omeopatica, dove la si può trovare come sotto forma di tintura madre, granuli e gocce orali.

Viene utilizzata in caso di disturbi dispeptici associati a flatulenza

  • Gonfiore addominale
  • Dolore di stomaco
  • Coliche
  • Crampi intestinali
  • Nausea
  • Vomito
  • Anoressia nervosa.

La dose di rimedio omeopatico, da assumere e soggettiva da persona a persona e può variare (sempre da consulto Medico).

L’angelica archangelica in cucina

Si usano le seguenti parti dell’angelica archangelica:

  • Le foglie si susano le foglie tenere, per preparare minestre e minestroni e nelle insalate con altre verdure.
  • I germogli, come verdure bollite nei contorni, si possono mettere anche in frittate.
  • Le radici che devono essere macinate e ridotte in polvere e le si possono usare nella preparazione di frittate, frittelle e altro.
  • I frutti e i gambi si possono candire, cotti e crudi nelle insalate.

L’angelica archangelica è una pianta aromatica ed è uno degli ingredienti più importanti per la preparazione di liquori e aperitivi.

Bagno purificante

Si possono fare dei bagni purificatori useremo una manciata di fiori di Angelica, iperico, lavanda e rosmarino, che facciamo bollire in un litro di acqua, e poi li lasciamo in infusione per 10 minuti.

Poi si filtra e li liquido si mette nella vasca con l’acqua calda, per poi fare il bagno e rilassarsi si consiglia di stare nella vasca un po’.

Farlo un una volta alla settimana, per almeno qualche volta.

 

 

 

Autore

Fondatore del portale Naturopataonline. Naturopata, Posturologo, Consulente nutrizionale.