E’ universalmente riconosciuto che il colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) sia intimamente associato all’aterosclerosi, allo sviluppo di malattie cardiovascolari e ad eventi acuti quali l’infarto miocardico acuto (IMA) o l’ictus cerebri/stroke.
Una riduzione di 1 mg/dl del colesterolo LDL determina una riduzione dell’1-2% del rischio relativo di coronaropatia (malattia coronarica).
Molti sono i fattori che possono aumentare i livelli di colesterolo LDL, fra cui l’età, la familiarità, la dieta, la riduzione dei livelli plasmatici di estrogeni (come nelle donne in post-menopausa), i progestinici, il diabete mellito, l’ipotiroidismo, la sindrome nefrosica, alcune epatopatie, l’obesità, così come alcuni farmaci steroidei ed antipertensivi.
Di tutti questi fattori, la dieta scorretta e l’obesità sono i più frequenti. Consumi elevati di grassi saturi e di colesterolo aumentano i livelli di LDL mediante una “down-regulation” della trascrizione dei recettori delle LDL a livello epatico.
L’ossidazione delle LDL nella tonaca intima dei vasi sanguigni dà inizio al processo aterogenetico, richiamando macrofagi, stimolando autoanticorpi, aumentando l’uptake di LDL, nonché il tono vascolare e la coagulazione.
Vi sono numerose evidenze scientifiche che diverse molecole di derivazione naturale (rimedi fitoterapici) sono in grado, in studi condotti in vitro ed in vivo su animali e sull’uomo, di migliorare il profilo lipidico nella dislipidemia di grado lieve-moderato.
Tra queste, vi sono l’amaranto, il bergamotto, ma soprattutto la monacolina K, con azione ipocolesterolemizzante, derivata dalla fermentazione del riso rosso comune da parte del lievito Monascus purpureus.
L’estratto di riso rosso fermentato può costituire una valida opzione terapeutica alternativa alle statine per i pazienti affetti da dislipidemia lieve o moderata che si dimostrano molto motivati nell’adottare cambiamenti dello stile di vita.
Da un punto di vista terapeutico, il primo intervento deve essere una terapia nutrizionale mirata alla correzione della dislipidemia, da abbinare ad adeguate modifiche dello stile di vita, come la cessazione del fumo di sigaretta e l’introduzione di attività fisica aerobica regolare, nonché un numero di ore di sonno adeguate.
Tuttavia, la complessità del cambiamento e la motivazione del paziente spesso rendono tale tentativo terapeutico insufficiente a raggiungere l’obiettivo prefissato. In questo caso, è auspicabile l’introduzione di una terapia nutraceutica (es. con un integratore alimentare a base di riso rosso fermentato) e/o farmacologica per raggiungere i livelli plasmatici di LDL target per il paziente.