Enneagramma: le origini ed i campi di applicazione dei 9 profili psicologici
Le origini
L’origine dell’Enneagramma è incerta. C’è chi lo fa risalire ai sumeri, chi ai testi sacri indù, i Veda. Sappiamo che già Aristotele parlava di vizi e di talenti e quindi dei punti fondamentali su cui si struttura l’enneagramma.
Nei primi secoli del cristianesimo il monaco Evagrio Pontico inizia a descrivere i vizi capitali spiegando quali sono gli atteggiamenti da adottare per combatterli e sradicarli. Ma la sua ricerca fu bruscamente fermata dalla spietata lotta contro le eresie e dalla condanna verso tutte le pratiche e le conoscenze definite “sospette”. Negli anni a seguire nel mondo cristiano non si troveranno più tracce dell’enneagramma. L’Islam invece era più tollerante sotto questo punto di vista e pare che l’enneagramma fosse una conoscenza che i Sufi, i mistici islamici, tramandavano da maestro ad allievo verbalmente. Quando un novizio voleva far parte della confraternita veniva sottoposto ad un periodo di osservazione da parte dei maestri e una volta scoperta la Base dell’allievo, quest’ultimo veniva sottoposto a prove spesso contrarie alle sue attitudini naturali e quindi particolarmente impegnative e difficoltose. Se superava queste prove poteva entrare nella confraternita ed ecco che gli veniva spiegata la sua Base e in che modo poteva sviluppare e mettere a frutto i propri talenti.
Per la diffusione in Occidente bisogna aspettare Gurdjieff (1877-1949), che si definiva un “maestro di danza” e utilizzava l’enneagramma come tracciato per le danze sacre. Non è ben chiaro dove lui lo abbia imparato anche perchè non ne scrisse mai. A far giungere a noi l’insegnamento di Gurdjieff sull’enneagramma fu un suo allievo, Ouspensky, di cui ricordiamo la notevole opera “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”. Infine negli anni settanta lo psicoterapeuta boliviano Oscar Ichazo, in una località nel deserto del Cile, rivela l’enneagramma, con il vincolo del segreto assoluto, a 50 persone tra cui lo psicoterapeuta Claudio Naranjo. Il segreto però non fu mantenuto e dal 1984 in poi vennero pubblicati i primi libri di Enneagramma di vari autori, tra i maggiori ricordiamo: Naranjo, Nogosek, Rohr, Baron, Riso, Palmer.
Ci sono dunque 3 tipi di Enneagramma:
1) quello psico-esoterico di Gurdjieff
2) quello islamico tradizionale di Laleh Bakhtiar
3) quello psicologico o della personalità di Ichazo.
L’enneagramma che studiamo oggi è quello psicologico tramandato da Ichazo.
I CAMPI DI APPLICAZIONE
CAMPO NATUROPATICO: oltre a facilitare la comunicazione con il cliente e agevolare l’operatore nell’instaurare un rapporto di empatia e fiducia, l’enneagramma si rivela uno strumento prezioso per fornire utili consigli personalizzati al cliente per mantenere uno stato di equilibrio e benessere psico-fisico. Utilissimo anche per la scelta dei Fiori di Bach.
CAMPO MEDICO: poiché ogni tipologia ha la tendenza a contrarre certe patologie piuttosto che altre, l’enneagramma può essere un valido aiuto sia in fase di prevenzione che nel trattamento dei disturbi del paziente, soprattutto in campo psicosomatico. Può essere inoltre un mezzo per una migliore comunicazione-relazione tra medico e paziente, permettendo ai sanitari di venir incontro alle esigenze del paziente nel modo più consono alla sua personalità.
CAMPO PSICOTERAPEUTICO: aiuta ad instaurare un rapporto empatico fra terapeuta e paziente.
VITA DI COPPIA: permette non solo di comprendere meglio il partner, ma anche di individuare quali sono i punti di forza e di debolezza della coppia affrontando con consapevolezza i meccanismi automatici che si instaurano nel rapporto di coppia.
GIOVANI: utile in ambito familiare nel rapporto genitori-figli, ma anche per gli educatori. Inoltre conoscere la propria Base, aiuta il giovane a conoscersi meglio, ad accettarsi e a valorizzare le proprie doti correggendo le proprie debolezze.
CAMPO ARTISTICO: in letteratura, cinema e teatro aiuta a caratterizzare meglio i personaggi rendendoli più credibili. L’enneagramma inoltre è uno strumento che porta a esplorare meglio il mondo poetico interiore dei musicisti e a capire in profondità le motivazioni delle loro scelte tecniche, stilistiche ed espressive.
CAMPO AZIENDALE: utile per capire a quale compito specifico una persona è più adatta. Questo non solo a vantaggio dell’azienda che otterrà migliori risultati, ma anche per il lavoratore che, messo nella situazione più consona alle proprie attitudini, trarrà maggiore soddisfazione nel lavoro con conseguente miglioramento della qualità della vita professionale e privata.
CAMPO SPIRITUALE: essendo uno strumento di introspezione, consente di intraprendere un viaggio interiore verso la conoscenza di sé. Ed è proprio dalla profonda conoscenza dell’ IO che parte la crescita armoniosa e la realizzazione di ogni essere umano.
Elisa Bignotto
Bibliografia
“L’enneagramma per tutti” di Maurizio Cusani – Red Edizioni
“ENNEAGRAMMA IN MUSICA” di M.Cusani, E.Bignotto – Nuova Ipsa Editore