Riflessologie – riflessoterapie
La possibilità di condizionare l’ organismo partendo da piccoli punti o aree della superficie corporea rappresenta una sfida nei confronti della Medicina Ufficiale.
L’ approccio ai sistemi di punti che troviamo sulla superficie corporea deve avvenire sempre nella consapevolezza che “ una parte dell’ organismo rappresenta una immagine del tutto “: per questo motivo, la diagnosi e la terapia applicata alle zone riflesse meritano la definizione di “ MEDICINA OLISTICA “, cioè dell’ Intero.
Una massima che fa parte del mio pensiero viene da Paracelso: “ Le cose che non sono a portata di mano, bisogna cercarle e raccoglierle “; vuole comunque essere un incoraggiamento ad ampliare la comprensione dell’ uomo, divenuta troppo limitata, nel campo della medicina e della psicologia.
Un secolo fa ci fu la scoperta di collegamenti nervosi tra l’ interno e l’ esterno del corpo umano; il filosofo russo I.P.Pavlov, divenuto famoso per la ricerca condotta sui riflessi condizionati, pubblicò nel 1883le proprie considerazioni sul “ Nervismo “; più tardi un otorinolaringoiatra, W.Fliss, dimostrò la esistenza di azioni reciproche simili a riflessi tra le aree della mucosa nasale e le funzioni del sistema genito-urinario, in pratica fu possibile confermare per la prima volta la esistenza di azioni reciproche riproducibili tra organi distanti fra loro. Nello stesso periodo risalgono le ricerche di H.Head sulle zone algesiche della pelle in relazione agli organi interni.
È ormai riconosciuto che le vie di riflesso sono efficaci in entrambe le direzioni: cioè le reazioni fra interno ed esterno avvengono come Riflessi Viscero-Cutanei, e come Riflessi Cutaneo-Viscerali, mentre i riflessi che collegano un viscere con un altro si chiamano Riflessi Viscero-Viscerali. Il percorso di tutti questi riflessi passa nel midollo spinale.
Tutti i Nervi misti (sensitivi e motori) contengono anche fibre vegetative, in questo modo il riflesso cutaneo – viscerale non impiega solo fibre sensitive, ma anche quelle vegetative.
In biologia, la micro proiezione dell’intero non costituisce una rappresentazione fedele alle dimensioni reali, ma… un quadro funzionale il più possibile completo.
Rilevare sul corpo Punti Sensibili è la espressione di un collegamento tra esterno e interno, vale a dire di una azione reciproca attiva in entrambe le direzioni; i punti sono di “reazione “: ciò significa che sono individuabili solo in presenza di una Irritazione che, di norma, è la espressione di un disturbo funzionale degli organi interni.
I punti irritati sono riconoscibili dal fatto che, rispetto alle zone circostanti, rivelano una minore resistenza elettrica; altro fattore di individuazione è costituito dal dolore che segue la palpazione, dolore che risulta aumentato e talvolta spontaneo.
La localizzazione dei punti di reazione non è solo funzionale alla terapia, ma risulta utile nella formulazione di una diagnosi indicativa di eventi disfunzionali degli organi interni correlati.
Altra caratteristica delle Zone Riflesse è il “fenomeno dello Spegnimento “, ossia trattando alcuni punti di reazione di una riflessologia è possibile rendere “sordi “, spegnere i punti di reazione legati ad altre riflessologie.
Queste considerazioni sono valide per le Varie Riflessologie e Somatotopie.
Autore: Prof. Osvaldo semprini