La Magnetoterapia è una disciplina che attraverso l’uso dei campi magnetici permette di stimolare la guarigione, e viene utilizzata sia in medicina tradizionale che in modalità alternative, con aspetti differenti.

La Magnetoterapia e il biomagnetismo

Il biomagnetismo funziona nel corpo umano attraverso il sistema circolatorio, il sistema nervoso e il sistema endocrino. Il magnetismo penetra continuamente in ogni particella conosciuta, fino all’atomo. Il suo effetto ordinatore sui sistemi viventi deriva dal fatto che il magnetismo è un modello della vita stessa.

I magneti

I magneti, o calamite, sono materiali che hanno la proprietà di generare attorno a sé un campo magnetico, cioè un campo di forze in grado di attrarre altre calamite e oggetti in ferro e magnetizzare più o meno temporaneamente materiali quali ferro, cromo, nichel e altre sostanze e influenzare il moto delle cariche elettriche circostanti.
I campi magneti hanno due poli, il polo Nord e il polo Sud, che sono inseparabili: se da un lato di un magnete si sente l’influenza di un polo positivo, dall’altro lato di esso si trova un polo negativo, e per quanto si tagli il magnete, si ottengono magneti sempre più piccoli ma con entrambi i poli.

Questo differisce dall’elettricità in cui si possono isolare cariche elettriche positive e negative.
La forza di attrazione e repulsione di un campo magnetico è la sua intensità, e viene misurata in Gauss o in Tesla (1Tesla=1.000Gauss). Per esempio le calamite che si attaccano sul frigorifero sono di pochi Gauss (duo o tre), la Terra ha un campo di circa 750 Gauss.

Campi magnetici pulsati o in frequenza

I campi magnetici possono essere generati anche da circuiti elettrici attraversati da corrente, e anche in questo caso presentano un polo Sud e un polo Nord. Se cambio la direzione della corrente elettrica, si invertono anche i lati dove trovo polo Nord e polo Sud. Se inverto periodicamente il senso della corrente, ottengo un campo magnetico variabile in cui la posizione dei poli Nord e Sud si inverte periodicamente nel tempo.

La frequenza di questo campo pulsato è semplicemente il numero di volte che i due poli invertono posizione in un secondo. La frequenza si misura in Hertz: 100 Hz uguale a 100 cambiamenti al secondo.

I campi magneti sono stati utilizzati sin dai tempi antichi per curare vari disturbi. Vediamo brevemente come e perché.

La magnetoterapia cinese

Uno dei metodi più antichi di usare i campi magnetici per curare quello di applicare un magnete direttamente in determinati punti della superficie del corpo. In questo caso l’intensità (Gauss), il polo, la durata, i punti dell’applicazione, sono determinati dal terapeuta in base alla diagnosi e alla teoria medica a cui esso fa riferimento.
Chiamiamo questa magnetoterapia cinese, perché gli agopuntori cinesi utilizzano tutt’oggi questo metodo, e lo applicano in base a un sistema teorico preciso.
In questa magnetoterapia l’effetto dipende, oltre che dal punto di applicazione, dal polo che si applica, e dall’intensità del magnete (Gauss).
In questa magnetoterapia non si usano campi magnetici variabili e quindi non si parla di frequenza e di Hertz. I magneti applicati hanno intensità generalmente superiori ai 1500 Gauss e con superfici di un centimetro quadrato o meno per essere applicati nei punti di agopuntura con precisione.

La magnetoterapia occidentale

Nella medicina ufficiale occidentale la magnetoterapia si pratica tramite campi elettromagnetici pulsati, generati da circuiti elettrici. Sembra che gli effetti siano dovuti principalmente alla dinamizzazione del sangue, con conseguente miglioramento della circolazione. Questa si provoca tramite lo scuotimento delle molecole ferrose e cariche elettricamente presenti nel sangue, da parte del campo magnetico variabile, che attira le molecole prima in una direzione e poi nell’altra.
Negli ospedali esistono grosse macchine magnetoterapiche usate principalmente per favorire processi di calcificazione in casi di fratture multiple. Queste macchine usano generalmente alte frequenze, e alte intensità (10.000-20.000Gauss). Per questo hanno forti controindicazioni e sono usate sotto stretto controllo medico. Infatti le frequenze usate possono interferire col sistema nervoso e agiscono su molti processi come principio di disordine (vedi punti 5 e 6 del precedente paragrafo).
In fisioterapia si usa invece una magnetoterapia più blanda, a bassa frequenza, e a bassa intensità. E’ l’applicazione di una frequenza che importa, perché principalmente si vuole migliorare la circolazione locale e sollecitare i canali ionici cellulari, per aiutare a eliminare gli accumuli che si creano in seguito a stress, traumi e infiammazioni. L’intensità (Gauss) generalmente bassa.

I magneti naturali

Negli ultimi decenni si è diffuso l’uso è di magneti “naturali”. Questi magneti presentano una superficie abbastanza estesa, sulla quale i poli Nord e Sud si alternano tra loro. Si possono definire naturali in quanto presentano al nostro corpo entrambe le polarità come fa la Terra, e in quanto le loro intensità sono generalmente pari o minori a quella terrestre (circa 750 Gauss). In alcuni casi l’intensità può essere maggiore; questo avviene perché il campo magnetico diminuisce rapidamente allontanandosi dal magnete stesso (se la distanza raddoppia la forza diminuisce di quattro volte) e si vogliono trattare punti in profondità nel corpo.

L’effetto principale di questi magneti è di:

aiutare a orientare tutte le cellule-bussola, favorendone la comunicazione (a differenza dei campi magnetici pulsati):
migliorare la circolazione. Anche qui infatti le molecole con ferro e/o carica elettrica, presenti nel sangue, sono attratte e respinte, perché lungo il cammino del vaso sanguigno, trovano prima un polo Nord, e poi un polo Sud, ecc.
Questi effetti producono sostanzialmente un miglioramento del funzionamento locale dell’organismo, con tutto ciò che ne può conseguire, da un semplice effetto antidolorifico, al rilassamento muscolare, a un più rapido recupero dello squilibrio.
Inoltre l’applicazione di questo tipo di magneti sembra reintegrare il diminuito contatto con il magnetismo terrestre. L’ambiente artificiale in cui viviamo è pieno di oggetti metallici che assorbono magnetismo (automobili, cemento armato ecc.), di materiali isolanti, di campi elettromagnetici artificiali su tutte le frequenze (dai 50Hertz della corrente alternata delle prese casalinghe, ai MegaHertz della radio, ecc.), che sembrano impedire la corretta interazione tra esseri viventi e Terra.

Ricerche di numerosi medici e scienziati parlano ormai di sindrome da mancanza di campo magnetico. Disturbi lievi e intensi, che vanno dalla mancanza di energia, eccessiva stanchezza, apatia, depressione, eccessiva tensione muscolare (collo, spalle, cervicale, etc.) insonnia e una lunga serie di problemi anche gravi di cui non si trova causa organica, sembrano spesso diminuire significativamente con la semplice applicazione di simili magneti naturali, avvalorando queste ipotesi.

Autore

Fondatore del portale Naturopataonline. Naturopata, Posturologo, Consulente nutrizionale.