Il Lapislazzuli è una pietra affascinante dal colore blu così intenso e profondo che si riesce forse a percepire il richiamo al mare e alla profondità degli oceani. Molto apprezzata fin dall’antichità, il lapislazzuli è una pietra metamorfica utilizzata a scopo ornamentale per millenni.

Cos’è il lapislazzuli

Formula chimica: (Na, Ca)8(Al, Si)12O24(S, SO4)
Significato: Dal persiano lazhward per pietra blu.
Formazione: minerale metamorfico di contatto nel calcare, formato dalla ricristallizzazione delle impurità; anche nei graniti.
Sensibilità al calore: assente
Gravità specifica: da 2.38 a 2.45.
Cristallografia: Isometrica
Frattura: Irregolare
Colorazione: diverse tonalità di blu (oltremare, verde, violetto, azzurro)
Inclusioni: Pirite (giallo ottone) e calcite bianca
Lucentezza: opaca
Birifrangenza: Nessuna
Tipo di luminescenza: fluorescente, ultravioletti a lungo e corto raggio, raggi X
Pleocroismo: nessuno.
Luminescenza: presente
Ottica: isotropa.
Indice di rifrazione: 1.50-1.55
Durezza sulla scala di Mohs:

Al contrario di altre pietre, il lapislazzuli non è considerato un minerale vero e proprio ma una roccia composta da diversi minerali. Il componente principale di questa gemma è la lazurite un silicato e membro del gruppo della soladite.  Grazie alla presenza di lazurite, il lapislazzuli possiedono la caratteristica tonalità blu oltremare.

In genere i lapislazzuli più apprezzati possiedono una colorazione blu decisa e “pura” ma ciò non è sempre possibile. Infatti sebbene la presenza di cristalli di pirite sia desiderabile nella pietra per donare un tocco di luminosità, la presenza di calcite bianca è spesso frequente.

Come si forma il lapislazzuli e le sue caratteristiche

La formazione di questa pietra richiede delle necessità particolari. Infatti per svilupparsi il lapislazzuli richiede la vicinanza di intrusioni ignee dove il marmo o il calcare è stato alterato dal contatto metamorfismo idrotermale.  La lazurite è un componente essenziale che può svilupparsi sostituendo porzioni di roccia o sotto altri strati.

Il secondo minerale più presente all’interno di queste pietre è indubbiamente la calcite, visibile tramite quelle venature e striature bianche che appaiono molto evidenti in diversi esemplari di lapislazzuli.

Esiste anche la possibilità che la calcite può mescolarsi con la lazurite ottenendo un colore più “sbiadito” ma sempre sulla tonalità del blue. E’ bene però ricordare che un lapislazzuli è considerato tale solo se contiene almeno 25% di lazurite.

La pirite è un altro minerale molto comune all’interno dei lapislazzuli e si manifesta con un colore brillante e dorato. In casi di alta concentrazione di pirite, posso anche formare veri e propri strati o macchie ben visibili.

L’effettiva durezza di questa pietra è influenzata molto dalla concentrazione e della presenza di questi due elementi, infatti il lapislazzuli con più calcite è solitamente morbido rispetto a quello con presenza maggiore di pirite.

In realtà sono molti i minerali che possono essere presenti nel lapislazzuli come ad esempio: soladite, diopside, mica, haüynite, afghanite e molti altri anche con tracce minori.

Le proprietà del Lapislazzuli

Le proprietà di questa pietra è di una elevata intensità esoterica,  è ricca di energie regali, dona saggezza, pazienza, onestà.

  1. Indossandola concede appagamento, ispirazione artistica e con il lapislazzuli possiamo fare la meditazione profonda, spirituale e filosofica, posizionando la pietra sulla fronte, o intorno al collo
  2. Attiva il chakra della fronte, il chakra del terzo occhio e con  Vishudda, il quinto chakra, il chakra della gola ed anche per migliorare i disturbi della vista. Per cui essa si rivela fondamentale per chi ha problemi di connessione e stabilità con questi chakra.
  3. Portandola al collo ci può aiutare a donare chiarezza e favorire l’espressione personale, oltre che a sviluppare una maggiore consapevolezza di se stessi, per sbloccare il potenziale interiore nascosto in ognuno di noi. Il suo colore stimola l’equilibrio emotivo e l’acutezza mentale.
  4. Utilizzare pietre di lapislazzuli può essere molto utile per affrontare la vita con migliore chiarezza, pace interiore e ci aiuta ad avere una comunicazione empatica. E’ una pietra legata alla verità, alla forza interiore, e ci dona sicurezza e sonni tranquilli.
  5. Ed è anche un ottimo depuratore del nostro organismo, il suo potere purificatore, viene confermato anche da alcune ricerche, sembra che questa pietra tagliata con forma conica o  piramidale, abbia il potere di depurare i cibi, per cui viene messa nel frigorifero con i cibi, oppure la si può appoggiare sulla tavola come ornamento.
  6. Le sue proprietà vengono ampiamente dalle radiazioni della luce solare.
  7. Il suo Spirito Guida è Arcangelo Michele.

Il colore blu oltremare e la storia nell’arte

Il lapislazzuli è un pigmento minerale utilizzato da oltre un millennio a scopo artistico. Nel rinascimento e nel primo ottocento opere d’arte realizzate con il blu oltremare erano considerate un vero e proprio lusso.

Ciò è dovuto alla particolare necessità di eliminare impurità dal lapislazzuli scegliendo quindi pietre di qualità che tramite un processo di macinazione vengono mescolati per realizzare una pittura.

Il costo elevato era contribuito dal fatto che all’epoca i lapislazzuli d’alta qualità erano importanti in Europa dall’Afghanistan. Solo gli artisti più abili e con patroni e clienti facoltosi disponevano delle somme necessarie per utilizzare questo pigmento.

Ma cosa rende il blu oltremare così speciale?

La risposta è semplice. In natura, questo pigmento minerale ottenuto dai lapislazzuli è uno tra i pochi colori con le caratteristiche uniche di mantenere un colore blu profondo e vivido con un a stabilità molto elevato. 

In alternativa già dalla fine dell’ottocento, per soddisfare la necessità degli artisti, la chimica ha sviluppato pigmenti blu sintetici come alternativa più economica al vero oltremare. Al giorno d’oggi, l’uso del pigmento naturale è molto raro e la produzione è una nicchia ristretta a poche case produttrici.

Dipinti realizzati con il blu oltremare di lapislazzuli  

  • Bacco e Arianna 1520-1523 – Tiziano Vecellio
  • Verine maria 1640-1650 – Giovanni Sassoferrato
  • Ragazza col turbante (Meisje met de parel) 1665-1666 di Johannes Vermeer
  • La Notte stellata (De sterrennacht) 1889 di Vincent Van Gogh

In gioielleria e come uso ornamentale

Quando si pensa al lapislazzuli immediatamente visualizziamo la pietra preziosa. Infatti come materiale il maggior numero di lavorazioni sono destinate al settore dei gioielli. Lo scopo ornamentale odierno riguarda anche sculture e mosaici.

Purtroppo a seconda del tipo di lapislazzuli sussistono serie limitazioni in base all’utilizzo. Infatti a causa del basso indice di durezza è spesso non indicato per la realizzazione di bracciali ed anelli, poiché può consumarsi facilmente.

In genere è più indicato per la realizzazione di gioielli come ciondoli, orecchini, spille dove esiste meno rischio di consumo. Anche la conservazione va effettuata con attenzione in quanto altri gioielli possono andare a danneggiarli, per cui dovrebbero essere conservati in contenitori appositi. Come però ripetuto in precedenza, esistono diversi tipi di lapislazzuli e il loro indice di durezza può variare.

Il significato del lapislazzuli

E’ una pietra dalla storia molto antica. Il suo nome deriva dall’antica Persia dove era conosciuta come Lazhward con il significato di “blue”. Nel corso della storia molte culture hanno utilizzato il lapislazzuli a scopo cerimoniale e in alcuni casi addirittura in alcune leggende:

  • All’interno della mitologia Sumera, Inanna “la splendente” e la “signora del cielo” divinità della fecondità e dell’amore entrò negli inferi portando con se una collana di lapislazzuli e come fosse a lei sacra. Inoltre il popolo credeva che al suo interno fosse presente un frammento dell’anima della divinità.
  • Nell’antico Egitto era favorita dai faraoni, all’interno della maschera funeraria del re Tutankhamon. Marco Polo scrisse anche come Cleopatra usasse un cosmetico a base di lapislazzuli.
  • Esiste una teoria secondi cui nei tempi biblici il lapislazzuli venne erroneamente chiamato zaffiro, ed alcune traduzioni moderne della Bibbia hanno effettuato questa correzione.

Come pulire e caricare il lapislazzuli

Pietre e cristalli vanno puliti e caricati regolarmente. Per pulire il lapislazzuli è sufficiente lavarlo delicatamente con acqua tiepida con sapone e lasciarlo asciugare su un asciugamano al sole.  E’ una pietra molto delicata.

Per ricaricare il lapislazzuli potete usare una ciotola con cristalli di ematite per eliminare l’energia stagnante.

Autore

Fondatore del portale Naturopataonline. Naturopata, Posturologo, Consulente nutrizionale.