In questo articolo ci occupiamo di una riflessologia che si basa sulla corrispondenza tra organi e punti situati sui padiglioni degli orecchi.

Cos’è l’auricoloterapia?

I padiglioni auricolari sono delle strutture cartilaginee, ricoperte da un adeguato strato cutaneo, la cui funzione fisiologica è di convogliare le onde sonore verso la membrana del timpano: dobbiamo agli studi di Paul Nogier, effettuati a partire dagli anni ’50 del novecento, la scoperta che i padiglioni auricolari sono sede di punti e aree riflesse la cui stimolazione può influenzare le funzioni dell’intero organismo.

La corrispondenza tra i punti auricolari e i diversi organi è stata in prima battuta individuata da Nogier sovrapponendo l’immagine dell’orecchio a quella di un feto umano (visto con la testa rivolta verso il basso): a grandi linee la faccia e la testa trovano così corrispondenze nel lobo, gli organi del torace e dell’addome nella conca, mentre la colonna vertebrale e gli arti (inferiori e superiori) si riflettono nell’area compresa tra i due archi più sporgenti (antelice e elice).

L’auricoloterapia è quindi una vera e propria riflessologia, analoga alla riflessologia plantare: in questo articolo spieghiamo le opportunità e i limiti di questo particolare tipo di terapia.

Cenni storici ed evoluzione moderna

Abbiamo notizie che nel passato si usava cauterizzare un particolare punto dell’orecchio per calmare la lombo-sciatalgia: in Cina i testi medici antichi fanno riferimento a un possibile utilizzo di punti auricolari per l’agopuntura. In realtà è stato solo in seguito agli studi di Paul Nogier nella seconda metà del ‘900 che l’auricoloterapia è stata oggetto di studio e utilizzo sistematico in Cina e, più tardi, in altri paesi, inclusi gli U.S.A. e l’Italia: il numero dei punti individuati è aumentato al punto che, se nel 1972 se ne contavano 284, attualmente si supera il migliaio di punti (inclusi i numerosi situati sul lato posteriore del padiglione auricolare).

Quali sono le basi scientifiche dell’auricoloterapia?
Molto vasta è la letteratura scientifica sull’argomento (in inglese, in francese, in cinese e anche in italiano): in particolare si sono studiati in modo rigoroso i benefici dell’auricoloterapia in caso di specifiche patologie come

– l’asma
– l’ipertensione
– la cefalea
– la lombo-sciatalgia,
– la nevralgia del trigemino,
– la stipsi
– la dismenorrea.

Bisogna tener conto che il padiglione auricolare è innervato da importanti nervi cranici, tra cui il nervo vago: quindi la stimolazione dei punti si riflette su centri nervosi che controllano le funzioni vitali (respirazione, fame, tono dell’umore, ritmo sonno-veglia).

Quali sono i metodi di trattamento dei punti auricolari?

Il metodo più classico e diffuso per il trattamento dei punti auricolari è l’agopuntura: si utilizzano aghi filiformi (tenuti infissi per alcuni minuti) oppure aghi a dimora (tenuti in sede per alcuni giorni): si tratta di una metodica di stretta pertinenza medica.
Anche la moxibustione può essere utile in patologie specifiche: i punti, ad esempio, possono essere scaldati con un bastoncino d’incenso. Talvolta invece si usa far sanguinare dopo aver punto con una lancetta.
Esistono in realtà altre metodiche meno invasive, che si possono considerare a tutti gli effetti nelle competenze di un naturopata:

  •  Massaggio: è molto comodo utilizzarlo come autotrattamento oppure sui bambini. Si può trattare tutto l’orecchio, pinzettando lungo il percorso delle sue strutture anatomiche con pollice e indice contrapposti oppure premendo semplicemente con la punta dell’indice.
  • Pressione: si possono premere delicatamente i punti con opportuni stiletti con l’estremità arrotondata (ce ne sono anche dotati di molla per ottenere un maggior controllo sulla pressione). Con la pressione si può valutare la sensibilità dei diversi punti, quelli più sensibili o dolorosi saranno da trattare con maggior cura e costanza.
  •  Applicazione di cerotti con seme di vaccaria: si utilizzano questi piccoli semi che vengono applicati ai punti e tenuti in sede alcuni giorni, avendo cura di premerli più volte al giorno (secondo i casi). L’applicazione di semi di vaccaria è assolutamente sicura, essi non provocano mai reazioni avverse (allegie, ulcerazioni): talvolta però un punto stimolato può risultare molto doloroso, nel caso non si riuscisse a sopportare a lungo questo dolore si può tranquillamente togliere il seme staccando il cerotto.
  • Laser: si punta un raggio laser su punti o aree.
  •  Elettrostimolazione: si utilizzano dei puntali collegati a un circuito elettrico per stimolare i punti, si percepisce una lieve scarica di corrente a bassa intensità, in genere ben tollerata.
  •  Applicazione di microsfere magnetiche (placcate in oro o argento): sono un’alternativa più efficace rispetto ai semi di vaccaria poiché agiscono in modo continuo senza dover essere manipolate. 

Quali punti si possono trattare e dove si trovano?

Trascureremo, per semplicità, di spiegare la localizzazione dei punti sull’orecchio, per i quali esistono diverse mappe, con differenze più o meno evidenti tra le une e le altre.

In generale si distinguono 2 diversi tipi di punti:

1) Punti riflessi di organi o parti del corpo: ad esempio
– i visceri della cavità toracica, come il cuore, e dell’addome, come lo stomaco, hanno punti riflessi nella conca dell’orecchio
– la colonna vertebrale ha punti riflessi sull’arco che circonda la conca, detto antelice

2) Punti funzionali: si tratta di punti che non hanno corrispondenze anatomiche ma vengono utilizzati con finalità specifiche o di riequilibrio generale.

I punti funzionali più importanti sono:

– Shenmen: situato nella parte superiore del padiglione auricolare, è il punto di riequilibrio psichico generale, ha azione sedativa, antidolorifica, antinfiammatoria
– Subcortex: situato sulla sporgenza tra la conca e il lobo (antitrago), è simile al precedente, stimola o seda la corteccia cerebrale, tratta anche l’insonnia, malattie psicosomatiche della pelle, bulimia, anoressia, ulcere.
– Endocrino: situato nella parte inferiore della conca, riequilibra il sistema endocrino, si usa in caso di stress e nelle patologie ginecologiche, spesso è associato ai primi due

Il trattamento dei punti dell’orecchio è doloroso?

La sensibilità al dolore nei trattamenti di auricoloterapia è estremamente variabile in base:
– al soggetto (bambini, anziani, persone sensibili al dolore)
– al metodo di trattamento: i trattamenti con aghi possono essere molto dolorosi nell’atto dell’infissione, gli altri trattamenti sono meno dolorosi
– al punto trattato: punti molto dolorosi indicano squilibrio e, se possibile, devono essere trattati perché la loro stimolazione può dare estremo beneficio.

Quali sono i vantaggi dell’auricoloterapia?

L’auricoloterapia consente di trattare tutto l’organismo intervenendo su una porzione limitata di esso, l’orecchio.
Non è necessario trattare molti punti (bastano da 1 a 5 punti per lato) per ottenere un effetto di riequilibrio generale di corpo e mente, anche in assenza di disturbi specifici.
Il trattamento dei punti dell’orecchio può dare risultati sorprendenti, probabilmente per il  per la suo diretto collegamento con il sistema nervoso centrale.

In particolare l’auricoloterapia potrà essere il trattamento di prima scelta in casi di:

– dolore acuto
– squilibri energetici o somatizzazioni su organi specifici (es.fegato, stomaco)
– crisi acute nel contesto di disturbi cronici: crisi d’asma, crisi allergiche, ansietà per eventi imminenti
– problematiche nervose e neurovegetative: tensione nervosa, depressione, fobie, disturbi dell’appetito
– disturbi digestivi e dell’alvo, specie se di origine nervosa: ad esempio in caso di stipsi, colon irritabile, ulcere
-terapia antifumo: l’auricoloterapia con ago (anche a permanenza) oppure l’elettrostimolazione (ed eventualmente seme di vaccaria) è da considerare terapia elettiva contro la dipendenza dal fumo, ma anche da sostanze stupefacenti e psicofarmaci.

Quanto durano i trattamenti e con quale frequenza bisogna sottoporsi

La durata di una seduta si aggira di solito intorno ai 20-30 minuti.
Il numero delle sedute varia molto secondo i casi e i metodi di trattamento.
Nei casi acuti si può trattare anche più volte al giorno, in quelli cronici possono servire 1-2 sedute la settimana per tempi lunghi, in base ai risultati.
L’uso dei semi di vaccaria e delle microsfere magnetiche consente di mantenere l’effetto ottenuto durante la seduta.

In quali casi è controindicata l’auricoloterapia?

Il trattamento dei punti auricolari è da evitare
– in gravidanza
– su punti dell’orecchio che presentano alterazioni cutanee (mi, lesioni)
– ai soggetti che assumono psicofarmaci.

 

Alessandro Soldano

FONTI BIBLIOGRAFICHE

Paul Nogier – Introduzione pratica all’Auricoloterapia – Libreria Cortina Torino
Paul Nogier – Mappa di Auricoloterapia – RED
Carmignola, Speronello, Zampieri – Auricoloterapia Cinese – Edizioni Prosa

Autore

Lo staff di naturopataonline.org