“La musica è una sapienza più alta della filosofia e della teologia” Ludwig van Beethoven

L’universo intero è generato e genera onde, tra cui i nostri pensieri consapevoli ed inconsapevoli; lo stato definito ordinario di consapevolezza, è solo una delle voci della realtà, una delle molteplici onde di mente e pensiero che collaborano a crearla, ma non l’unica. Chiamiamo comunemente “pensiero” una lunghezza d’onda elettromagnetica delle cellule cerebrali che vibrano: il nostro cervello è anche un generatore di infrasuoni e suoni subliminali, per questo motivo si possono utilizzare toni, musiche e determinate frequenze, anche infra-sonore, a scopo terapeutico per ritrovare benessere ed armonia, sempre e comunque sotto consiglio e supervisione di un esperto.

La musica come strumento di comunicazione universale, si spinge oltre le parole, la cultura, l’età. Crea immagini, racconta storie, fa vivere e rivivere emozioni, fissa e rievoca ricordi ed ognuno di noi ne è attratto e soggetto ai suoi effetti. Noi tutti siamo coscienti dei suoni solamente quando iniziano a vibrare agli stessi cicli per secondo dello stato Beta (stato di veglia che varia dai 14Hz ai 30Hz); soltanto entrando in uno stato di “coscienza superiore”, attraverso, ad esempio, la meditazione, possiamo accedere ai suoni silenziosi degli 8 cicli per secondo che governano atomo e DNA, corrispondenti agli stati Theta ed Alfa del cervello. Secondo alcuni studiosi, tra cui Jonathan Goldman, sono i suoni che non udiamo ad avere il maggior potere curativo, quelle armoniche che escono dal nostro campo uditivo, è ciò che lui stesso definisce “Il potere delle Armoniche”, a curarci maggiormente.

Ogni attività cerebrale emette onde particolari, che possono entrare in risonanza con le onde sonore esterne. Uno strumento semplice ed efficace per riequilibrare il potere e l’attività dei due emisferi cerebrali è proprio il suono.

Viviamo in un’epoca in cui tutto dev’essere classificato in maniera duale e possibilmente scientifica, ogni cosa deve trovare la sua collocazione razionale. In uno scenario simile si è persa la sapienza di colossi del sapere Umano come Pitagora, Leonardo, Bruno che studiavano ed applicavano la proportio aurea; il rapporto tra le note dovrebbe seguire gli stessi rapporti matematici che governano la riproduzione di molte specie, la fillotassi ed il nostro sistema solare (sol-la-re). Dovremmo sostituire l’intonazione standard dal LA a 440Hz al LA a 432Hz in simultaneità alla sostituzione equo temperata con la scala aurea basata sulla matematica dell’8. Lo stesso Leonardo, che fu anche “raro suonatore di lira”, scrisse: “a le stesse leggi obbediscono le onde sia de l’acqua sia del suono e della luce”, riferendosi a quest’antica conoscenza.

Il suono ha la capacità di influenzare l’uomo cambiandone lo stato emotivo, fisico e mentale: questo fenomeno è definito Effetto Mozart. La musica può cambiare ed allargare le percezioni, migliorare il benessere, aumentare la consapevolezza, riportare armonia ed equilibrio a vari livelli. Il suono, come vibrazione sonora, è in grado di produrre mutamenti, anche consistenti, nel mondo circostante. È oramai sempre più evidente come la musica possa realmente influire sulla salute della persona, sulle funzioni cognitive ed intellettive, sul contatto con il mondo, sull’energia in senso totale.

Molti tra medici, psicologi, musicoterapisti, affermano che se interrompessimo la nostra giornata lavorativa con due brevi momenti (10/15 minuti ciascuno) dedicati all’ascolto di particolari musiche, e li accompagnassimo ad alcuni semplici esercizi respiratori e mentali, saremo in grado di avere rapporti piùù sereni con gli altri, vivendo a livelli di stress decisamente più bassi.

È stato dimostrato come particolari musiche, sonoritàà, frequenze sonore, se ascoltate regolarmente, consentano di prevenire forme di ansia, stress (grande nemico del sistema immunitario), e diano contemporaneamente vitalitàà in chi le ascolta. Gli effetti della musicoterapia sono studiati in Italia anche dalla Fondazione Umberto Veronesi.

Questi stati di benessere si ottengono perché la musica va ad agire su: battito cardiaco, pressione sanguigna, respirazione (aumenta la disponibilitàà di ossigeno), livello ormonale (lavorando su cortisolo ed endorfine), dolore (ne aumenta la tollerabilità); può inoltre apportare beneficio nei casi di Alzheimer, recupero post ictus, prevenzione della depressione e molti altri disequilibri fisici, emotivi e mentali. Già dalla fase prenatale, la musica ha la capacità di intervenire positivamente sullo sviluppo del feto e del cervello in formazione, attraverso gli stimoli vibrazionali.

Autrice: Naturopata Francesca Magro

Autore

Lo staff di naturopataonline.org