“ Siamo noi stessi i principali responsabili della nostra salute e della nostra felicità. Solo riallineando la nostra vita quotidiana ai nostri naturali bisogni e vivendo in maniera consapevole e in armonia con il nostro orologio interno, potremo recuperare il bioritmo naturale, uno dei principali presupposti per un’esistenza all’insegna del benessere, della salute e soprattutto della felicità” Li WU, L’orologio degli Organi
Con il termine Oikos nell’antica grecia si indicava la casa, la famiglia, in senso lato la Terra, considerata come Natura e luogo da abitare, proteggere e conoscere. Tramite essa l’uomo moderno, secondo le nuove tendenze psicologiche e naturopatiche (Ecopsicologia), ha la possibilità non solo di vivere in maniera più conforme ai ritmi naturali ma di poter accedere alla dimensione spirituale e divina che appartiene a lui stesso e alla Natura passando attraverso l’anima (Psiche) che si manifesta nei profondi sentimenti e emozioni che il rapporto stesso con il mondo naturale genera.
Connessione Uomo – Natura
Da sempre gli uomini, fin dai primi loro giorni sulla Terra hanno osservato e riprodotto nella loro vita, le leggi della Natura. Tramite l’osservazione del Cielo e della Terra, del clima, del terreno, delle piante e degli animali hanno costruito il loro universo scoprendo e spesso morendo a causa dell’inesperienza e dell’ignoranza.
Da quei tempi l’uomo è cambiato, il progresso, l’evoluzione della specie l’ha portato a sentirsi il sovrano del Pianeta. Nel suo delirio d’onnipotenza ha iniziato ad andare oltre le leggi e a crearne di nuove, sentendosi il dominatore assoluto di ciò che cade sotto il suo sguardo.
Siamo figli del Pianeta, esso come essere vivente e senziente, ha il suo respiro, il suo battito, il suo ritmo. Ogni essere vivente su questa Terra ad esso si uniforma, seguendo la sua natura intrinseca. L’alternarsi delle tenebre e della luce, del caldo e del freddo, delle stagioni e dei passaggi climatici influenzano la nostra vita nel corpo, nella mente e nell’anima.
Un tempo l’uomo nella sua semplicità di animale pensante seguiva il ritmo della Terra uniformandosi ad esso, l’era moderna con le nuove scoperte tecnologiche ha alterato il decorso naturale degli eventi in noi e intorno a noi. Tuttavia la nostra parte antica spesso non si adatta alle esigenze del mondo attuale, e ne soffre, manifestando disagi e disarmonie che difficilmente attribuiamo alla giusta causa.
Tuttavia, nell’ascolto delle proprie intuizioni, relative al mondo naturale, tanti studiosi e esploratori del passato, hanno esposto in maniera sistematica e ordinata alcune verità poi rivelatasi corrette con l’ausilio e il controllo della scienza moderna.
C’è, infatti, una parte di noi che conosce, esplora, e legge nel libro della Natura ciò che il Buon Dio ci ha regalato, come dono e come mezzo per giungere alla riparazione dei mali e alla guarigione.
L’osservazione delle piante in base alla segnatura, al colore, all’essenza induce a fare associazioni che spesso si rivelano definitive nella scelta del rimedio e nel suo accostamento alla particolare disarmonia. Un esempio di ciò lo possiamo rileggere nell’opera di Edward Bach e nella sua sofferente scoperta dei rimedi floreali. Egli osservando i fiori nella loro essenza intuiva in sé gli aspetti disarmonici e li riviveva fin quando non assumeva la loro vibrazione.
Ma senza andare lontano, anche nell’osservazione di tanti guaritori di campagna, nel passato e anche in tempi recenti, che sembrano conoscere e imprimere con la loro volontà i giusti rimedi e le giuste combinazioni, attingendo da una verità intrinseca alle leggi della natura.
Segnatura e Vis Medicatrix Naturae
La sottile connessione che unisce gli elementi naturali, piante, fiori, pietre, nutrienti naturali, frutti, oligoelementi alla risoluzione delle disarmonie dell’essere umano è intrinseca al concetto di Vis Medicatrix Naturae conosciuto fin dall’antichità dei tempi.
Plutarco, Paracelso, Plinio, e i grandi Naturopati dell’epoca moderna ne hanno estratto il midollo sviluppando discipline e teorie che si basano tutte sullo stesso significante: come in alto così in basso, e nel segno e nella somiglianza fra gli elementi naturali (incluso l’uomo) si trova il segreto dell’autoriparazione e della forza della vita e della guarigione.
La forma di un fiore, di una foglia, di un frutto o di un albero corrispondono per analogia ad un organo o ad una funzionalità dell’organismo e spesso il loro estratto serve a fortificare o a riequilibrare lo stesso, inglobando con esso lo spirito e l’essenza che induce al cambiamento cellulare, atomico e vibrazionale.
Il ritmo delle frequenze della luce e le “Case della Vita”
La luce e i colori con il loro potere vibratorio sono onde benefiche di frequenza armonica che agiscono sulla parte infinitamente piccola dell’atomo e ne portano il messaggio, l’informazione, che si centuplica in esso accordando i vari settori frequenziali secondo il ritmo del riequilibrio e della guarigione.
Lo sapevano gli antichi Egizi, che nelle Case della Vita, settori dei Templi dedicati alle terapie di guarigione del corpo e dell’anima, dedicavano ad ogni camera un colore, e in esse venivano fatti soggiornare, per il tempo stabilito secondo calcoli occulti di guarigione animica, i pazienti che si rivolgevano a queste istituzioni per cure del corpo e dell’anima. Il colore del luogo induceva nel corpo fluidico e fisico del paziente particolari reazioni fisiologiche. In esse un ruolo fondamentale aveva anche la Luce che veniva fatta penetrare attraverso aperture studiate e costruite in maniera tale da ricreare nell’ambiente determinate sfumature di colore conformi al particolare agente patogeno o “spirito del male” da eliminare. Per gli antichi Sacerdoti – Medici Egizi, infatti le malattie avevano sempre una connotazione sottile, e i virus, i batteri che causavano infezioni o patologie erano visti come attacchi occulti di forze avverse che trovavano una breccia nei settori di debolezza dell’organismo fisico e eterico.
La malattia, che penetrava dapprima nel Corpo Lunare (Eterico) dell’uomo e nel suo aspetto “vibrazionale” andava ad intaccare la circolazione energetica della “forza vitale” e solo dopo penetrava nel tessuto, avendo indebolito lo Spirito Protettivo legato a quel particolare organo corporeo. D’altronde anche la Medicina Cinese nel suo aspetto energetico sottolinea come ogni disarmonia fisica deriva da un indebolimento dello Shen (spirito) relativo ad una funzionalità organica. Ecco che le antiche conoscenze di terapeutica e cura si incrociano con le moderne concezioni di medicina olistica e energetica in cui i concetti di anima, corpo, mente e equilibrio psico-fisico sono strettamente correlate.
Il Quinto elemento e la sinergia armonica della guarigione
L’uso di rimedi naturali, e la combinazione di essi in una sinergia armonica non può fare altro che amplificare l’azione dei singoli rimedi in una spirale dinamica che tramite il miscelamento sapiente degli elementi di base può portare alla risoluzione tramite la creazione del quinto elemento stesso e cioè la trasformazione o guarigione.
La Spagyria e il ritmo circadiano: estate e autunno
Molte discipline olistiche fondano sul ritmo circadiano la comprensione di tante sintomatologie e la capacità di potenziamento di rimedi e trattamenti assunti in base a questo criterio di conoscenze. La Spagyria con il computo delle ore planetarie nelle quali si dividono il giorno e la notte o la Medicina Tradizionale Cinese che attribuisce ad ogni ora una coppia di meridiani che ne va a segnare le caratteristiche fisiologiche e mentali. È un mondo di corrispondenze affascinanti che il conoscitore della Natura applica al laboratorio umano, traendone osservazioni e esperienze che confermano le antiche leggi dell’analogia e della risonanza.
Secondo la Spagyria ogni organo del corpo è sotto l’influenza di un pianeta dominante e nello stesso tempo anche le piante hanno una segnatura astrologica che le riconduce ad un particolare influsso planetario. Così il cuore sede dello Spirito igneo dell’uomo è correlato al Sole, imperatore di tutti gli altri organi che irradia anche nel corpo dell’uomo i suoi raggi benefici e le sue emanazioni sotto forma di impulsi, ritmo, elettricità, ormoni etc.
Esso spesso sofferente a causa dei ritmi frenetici e contrari alla Natura, dell’uomo si trova in stato di particolare debolezza soprattutto d’estate (momento di sua massima espansione energetica da un punto di vista astrologico, segno zodiacale Leone)
È questo infatti il periodo in cui si hanno un maggior numero di arresti cardiaci o crisi relative a quest’organo. La fitoterapia ci aiuta nella compensazione di queste disarmonie con piante di segnatura solare come il biancospino, l’ulivo etc. rimedi che in questo periodo dell’anno conoscono la loro massima fioritura e che aiutano a eliminare gli eccessi di stress psico-fisico.
L’autunno con la sua atmosfera di reintegrazione apre all’introspezione, al rientro in sé stessi per rielaborare i contenuti sepolti. È la stagione del momento di riconnessione con le forze della Terra che si preparano a raccogliersi per rinascere nel nuovo Sole dell’Inverno. Tutto sembra sospeso, dalla Terra al Cielo, i paesaggi sono tinti di colori cangianti, e repentini cambiamenti climatici inducono alla riflessione sulle metamorfosi della vita e della Terra.
È la stagione che ci invita a toccare con mano la caducità delle cose; le foglie lussureggianti si tingono di rosso e poi di marrone per ritornare a quel terreno che li ha generati, la luce diminuisce giorno per giorno preparandoci al buio del solstizio, momento di oscurità che precede la nuova generazione luminosa. La mente si espande in attimi di silenzio, accompagnata dal fragore del mare che mai come in questa stagione fa sentire la sua voce, e del vento che soffiando fra gli alberi canta antiche storie.
È il periodo del Metallo per la Medicina tradizionale cinese, agente naturale che sostituisce il quinto elemento presente nelle altre tradizioni. Se il fuoco è l’estate per le sue caratteristiche analogico simboliche, il legno la Primavera e l’aria, l’acqua l’inverno, la Terra la tarda estate, il Metallo è legato all’elemento Etere per l’Ayurveda, il mercurio per la Spagyria. Sappiamo che per gli alchimisti il Mercurio era proprio l’elemento della grande trasformazione, che si manifestava nel dinamismo vitalizzante che polarizzava tutti gli altri rendendoli attivi e funzionali.
È la stagione in cui maggiormente si percepisce il cambiamento della luce. Chi è abituato a osservare il cielo all’alba e al tramonto, noterà la presenza di sfumature diverse e di una atmosfera sospesa, come se la luce, brillante e vivida, dell’estate fosse ottenebrata da una foschia invisibile che rende tutto irreale e magico. Il paesaggio sembra invitare all’introspezione e al salto verso l’oltre, l’altra dimensione. È un momento di profonda connessione con la madre terra, che sembra raccogliersi su sé stessa per ritrovare il succo del proprio seme e riscaldarlo interiormente prima dell’avvento del nuovo ciclo.