Gli ultimi, straordinari progressi delle neuroscienze mostrano che la mente è l’espressione del cervello, ovvero il risultato delle diverse acquisizioni che l’ uomo ha compiuto nel tempo.
Il cervello è tuttavia parte del corpo e tra cervello e corpo esistono legami notevoli. Ciò che accade nel cervello infatti si riflette sul corpo e oggi sappiamo che anche ciò che accade negli organi si riflette sulla mente.
Invero, il rapporto mente- cervello è un problema che ha una storia interessante. Per secoli, i due termini hanno indicato “cose” differenti che in qualche modo si integrano. Cartesio parla di “res cogitans” e “res extensa” per indicare che da una parte c’è lo spirito e dall’ altra parte c’è la materia.
Il dualismo cartesiano è pure presente nel mondo greco.
Platone pensa a un mondo delle idee (Iperuranio) che si distingue dal mondo dei corpi e descrive il corpo come una prigione in cui l’anima è “incarcerata”. A sua volta, il cristianesimo compie una divisione ancora più netta, e l’Iperuranio di Platone diviene il luogo delle anime, dal momento in cui si separano dal corpo. Il cervello è visto come un cristallo che viene colpito dalla luce rappresentata dallo spirito che viene dal cielo.
Tra i dualisti contemporanei, un grande neuro scienziato, John Eccles, parla di parallelismo tra due realtà completamente diverse.
Una procede parallela all’altra, componendo una rotaia su cui può “viaggiare” il comportamento umano.
A loro volta, i monisti, da Democrito ai neuro scienziati di oggi, sostengono che cervello e mente sono due termini che indicano la stessa cosa: la mente è considerata un’ espressione del cervello.
Secondo i monisti, ogni espressione mentale ha un corrispettivo neurale e ogni movimento neurale ha un riflesso nella mente.
Questa concezione viene definita tra i materialismi, i quali riducendo tutto a materia considerano qualsiasi cosa al di fuori di essa una pura illusione, un errore. Il materialismo ha di conseguenza generato anche l’ateismo, concetto che significa etimologicamente “senza Dio”.
Oggi, la maggior parte dei neuro scienziati ritiene che tra mente e cervello non ci sia alcuna dicotomia, alcuna suddivisione in due parti. Si tratta della stessa cosa. Tra i neuroscienziati, molti credono in Dio mentre altri lo negano.
Sta di fatto che il rapporto mente-cervello rientra nel campo degli esperimenti e delle teorie scientifiche, mentre Dio implica il credere, cosa che sfugge all’indagine scientifica.
La concezione dominante è in sostanza quella del monismo.
Non c’è mente senza cervello e non c’è cervello che non produca pensieri, idee e comportamenti.
La scienza è uno “scire per causas” e si basa sugli esperimenti e sui dati concreti, sui fatti, e non ama affidarsi soltanto alle intuizioni e alle idee.
Autore: Prof. Osvaldo Semprini