La Medicina Cinese, il Fengshui la fitoterapia e altri accorgimenti sull’ ambiente in cui viviamo possono aiutarci a limitare i danni dell’ elettromagnetismo inquinamento chimico e idrogeologico

Articolo 5 della Guida alle cause della Malattia e Naturopatia

Mi limiterò a dare delle indicazioni generali, per informazioni più specifiche si rimanda a siti specializzati, naturopati, esperti in Medicina dell’Habitat, e alle aziende produttrici di dispositivi per la schermatura di campi elettromagnetici.

 La Medicina Tradizionale Cinese e le energie “ perverse “ e  il Fengshui

Già la medicina cinese descriveva in modo qualitativo le diverse energie ‘perverse’, affermando che esse potevano essere contrastate consolidando la nostra ‘energia corretta’ (Zhengqi): da qui l’uso di praticare Qigong, Taijichuan e le arti marziali. Altrettanto utili sono il massaggio (Tuina, Shiatsu) e lo yoga e i diversi tipi di  meditazione, in particolare per chi vive nei grandi centri abitati: anche l’ascolto o la pratica della musica, purché di buona qualità, può essere di beneficio per la nostra ‘energia corretta’.

Il Fengshui è invece l’arte di allestire gli ambienti di abitazione in modo da minimizzare le energie perverse (onde di forma) e incanalare le energie benefiche: di sicuro una casa con aperture (porte e finestre) su un solo lato e con un cattivo orientamento (magari verso nord) non consentirà un adeguato scorrere delle energie e quelle ‘perverse’ ristagneranno con più facilità.

Dispositivi per scermare le onde elettromagnetiche

Agli albori è la tecnologia di dispositivi atti a ‘schermare’ le onde elettromagnetiche: sul mercato esistono diversi dispositivi, di piccole dimensioni, studiati a questo scopo, anche se i benefici dovranno essere valutati su lungo periodo. Di sicuro essi diminuiscono l’intensità dei campi su alcune bande di frequenza ma bisogna tener conto che gli effetti biologici dei campi elettromagnetici potrebbero aumentare (anziché diminuire) su basse intensità.

Regole basilari per salvaguardare l’ ambiente in cui si vive

In prima battuta è sempre consigliabile curare l’ambiente in cui si vive e, soprattutto, si dorme: attenzione quindi a

  • Fonti di esalazione di sostanze tossiche, incluse vernici per muri e lucidature per mobili
  • Disposizione del letto con la testa a nord (sul motivo ci sono teorie diverse)
  • In camera da letto (e, a maggior ragione, dietro al letto) evitare reti elettriche e apparecchiature in tensione (anche se spente o scollegate), installare nel caso dispositivi interruttori….che isolano i circuiti dall’alimentazione ogni volta che si spengono tutte le luci ed apparecchi elettrici in un locale.
  • Utilizzare dispositivi ionizzatori dell’aria, purché di buona qualità, ben funzionanti e regolarmente puliti (con phone o aria compressa): contrastano gli effetti degli ioni positivi che irritatano sulle mucose ma possono avere anche un’azione ossidante sulle cellule cerebrali (agendo attraverso le vie nasali)
  • Prestare attenzione al modo in cui si conservano e utilizzano i prodotti di pulizia domestica e i detersivi per i panni e per le stoviglie: ricordarsi che tali prodotti possono lasciare residui anche dopo il risciacquo
  • In caso di cattiva qualità del sonno, difficoltà al risveglio e sonno non ristoratore (che migliorino dormendo altrove) far valutare da un esperto in medicina dell’habitat, la presenza di fonti di disturbo, inclusi eventuali nodi di Hartmann in corrispondenza del letto.

La fitoterapia e le piante a sostegno del nostro ambiente

Un rimedio efficace per proteggersi (in modo aspecifico) dagli inquinanti ambientali, in presenza di sintomi quali astenia o facilità ai raffreddamenti e infezioni può essere Prunus spinosa – gemme in Macerato Glicerico (M.G. 1 DH, 70-100 gocce al dì)

Il futuro e l’ azione stressante delle energie patogene e le reali conseguenze

Nel futuro l’uomo si troverà sempre più a dover regolamentare le esposizione ai campi elettromagnetici artificiali, onde sonore, radiazioni ionizzanti e delle diverse sostanze inquinanti: purtroppo, fino ad oggi, a parte alcuni casi eclatanti relativi a residui tossici di lavorazioni industriali, il problema è ampiamente sottovalutato, nonostante numerosi studi effettuati, poiché si affronta il problema solo in relazione al rischio di gravi patologie con metodo prevalentemente epidemiologico.

Al contrario l’azione ‘stressante’ di queste ‘energie patogene’ si traduce in una riduzione dell’efficienza delle funzioni cellulari, endocrine, immunitarie e neurovegetative con decremento della qualità della vita di chi è maggiormente esposto: i disturbi che ne conseguono possono essere di tipo nervoso (sindromi ansioso-depressive, disturbi del comportamento, tossicomanie), immunitario (allergie, asma, infezioni recidivanti a carico delle vie aeree superiori), endocrino (disfunzioni della tiroide, disturbi mestruali e della fertilità).

Ritengo sia urgente una modifica metodologica nell’indagine di questi fenomeni e una maggiore pressione dell’opinione pubblica sulle autorità competenti

 

 

autore: Alessandro Soldano

Autore

Lo staff di naturopataonline.org