Ogni dosha a sua volta si suddivide in cinque subdosha, che hanno sede in una specifica parte del corpo dove si possono manifestare dei disturbi in caso di squilibrio. Essi sono importanti al fine di effettuare una diagnosi con maggiore precisione ed agire con il rimedio più opportuno.

 

Vata, connesso principalmente al sistema nervoso centrale è caratterizzato dagli impulsi che viaggiano lungo i muscoli, nervi, vasi sanguigni e dovunque vi sia movimento corporeo. Questi sono i suoi subdosha:

Prana Vata:

si trova nel cervello, nella testa e nel torace. Questo è il leader degli altri quattro subdosha, ed è l’aspetto più importante del dosha vata in quanto controlla tutto il corpo quindi è fondamentale mantenerne il corretto equilibrio. Prana Vata è responsabile della percezione e di tutti i movimenti, consente di ascoltare, vedere, gustare, odorare, rafforza la capacità di pensiero e ragionamento, le sensazioni ed inoltre da più vigore alle emozioni sia positive che negative. Quando questo subdosha è in equilibrio rende allegri, vivaci, brillanti e presenti. Prana Vata controlla inoltre il processo di deglutizione e coordina anche il ritmo respiratorio, si dice inoltre che dia una spinta verso l’alto da questo ne deriva una sua stretta connessione con tutti i processi del cervello. In caso di squilibrio di Prana Vata, si possono presentare problemi di insonnia, iperattività mentale, disordini neurologici, angoscia, ansia, asma, singhiozzo, anomalie respiratorie, tensioni con conseguente mal di testa.

Udana Vata:

è localizzato nella gola e nei polmoni. A livello fisico esso controlla il processo verbale ed ha anche influenza sul movimento del pensiero e sui processi mnemonici. In caso di squilibrio di Udana Vata, si possono percepire difetti a livello della parola, mal di gola, tonsillite, tosse secca, mal di orecchie ed affaticamento generale.

Samana Vata:

ha sede nello stomaco e nell’ intestino. Questo subdosha è responsabile del movimento del cibo lungo tutto l’apparato digerente ed inoltre regola il ritmo della peristalsi intestinale. In presenza di squilibrio di Samana Vata, possono presentarsi problemi di digestione lenta o troppo rapida, diarrea, meteorismo, tensioni a livello dello stomaco, deperimento tissutale, assimilazione parziale o inadeguata delle sostanze nutritive.

Apana Vata:

ha sede nella parte bassa dell’ addome e nel colon. Esso è responsabile di tutti i processi delle parti basse come l’ evacuazione, uscita del tratto digerente, mestruazioni e funzioni sessuali. In caso di squilibrio di Vata, il colon è il luogo dove si presentano le prime patologie. Lo squilibrio di Apana Vata può causare problemi di diarrea, crampi intestinali, stitichezza, meteorismo, disordini mestruali e genito-urinari, ipertrofie della prostata, colite, disfunzioni a livello sessuale, dolori a livello lombare ed anche spasmi muscolari.

Vyana Vata:

ha sede in tutto il corpo in quanto attraversa il sistema nervoso, l’apparato circolatorio e la pelle. Questo subdosha, ha il compito di regolare la circolazione sanguigna, il ritmo cardiaco, la circolazione periferica, la dilatazione e compressione dei vasi sanguigni. Vyana Vata inoltre regola la pressione sanguigna ed è responsabile dello sbadigliare, della sudorazione e della sensazione tattile. In caso di squilibrio di Vyana Vata, si possono presentare problemi di pressione elevata, ritmo cardiaco irregolare, circolazione sanguigna insufficiente, squilibrio nervoso dovuto a stress.

Pitta è responsabile di tutti i processi metabolici, si associa al calore corporeo ed alla digestione. L’acutezza di pensiero e visiva sono sue caratteristiche. Questi sono i suoi subdosha:

Pachaka Pitta:

si trova nello stomaco e nell’intestino tenue. Questo subdosha è molto importante, dal momento che l’intestino tenue è anche la sede del dosha pitta. Le sue funzioni principali sono quelle di portare a termine la digestione e estrarre le sostanze nutritive dal cibo, inoltre regola il calore del processo digestivo rendendolo più lento o veloce, efficiente o modesto. Uno squilibrio a questo livello, non consente la corretta estrazione delle sostanze nutritive e lascia parecchie scorie nell’ intestino oltre a provocare sgradevoli odori durante l’evacuazione. In presenza di squilibrio, possono essere presenti sintomi come bruciore di stomaco, ulcera, acidità, digestione irregolare (sotto forma di iperattività o debilitazione fisica).

Ranjaka Pitta:

si trova nel fegato e nella milza, nei globuli rossi presenti nel sangue. Questo subdosha, ha il compito di gestire i processi di produzione dei globuli rossi, della chimica sanguigna ed inoltre di distribuire le sostanze nutritive alle cellule attraverso il sangue. Dalla presenza di sostanza tossiche nel corpo (alcol, nicotina, alimenti nocivi, acqua o aria impuri), ne può derivare uno squilibrio di Pitta attraverso questo subdosha. Lo squilibrio di Ranjaka Pitta, può causare anemia, itterizia, infiammazioni cutanee, rabbia e diversi disordini del sangue.

Sadhaka Pitta:

si trova nel cuore. Questo subdosha, oltre ha controllare le funzioni del cuore serve a creare la gioia di vivere che viene proprio da questo organo ed inoltre è collegato alla buona memoria. Quando una persona non ha più il coraggio di prendere decisioni importanti con il cuore, si dice che questo subdosha sia carente. In caso di squilibrio, si possono presentare malattie cardiache, disturbi emotivi (collera, tristezza), perdita di memoria e scarsa capacità decisionale.

Alochaka Pitta:

è localizzato negli occhi. La vista è il senso legato a pitta e alochaka pitta è il subdosha che ne esprime le problematiche. In base alle condizioni di equilibrio essa può essere buona o cattiva. A questo livello, la vista viene messa anche in relazione con le emozioni ovvero quando si dice “non vedere più dalla rabbia” oppure avere lo sguardo pieno di collera. In tale situazione anche il colore degli occhi esprime la condizione di equilibrio di alochaka pitta, ad esempio uno sguardo caldo, luminoso e gioioso esprime un ottima condizione di salute. Quando alocha pitta è in squilibrio, si possono presentare occhi arrossati, diminuzione della vista e varie patologie dell’ apparato oculare.

Bhrajaka Pitta:

si trova nella pelle. Tutto ciò che mette in relazione noi con il mondo esterno, è collegato a vata ma avviene anche attraverso pitta ed in particolare a questo subdosha. E’ tipico delle personalità pitta avere una pelle molto sensibile che diventa rossa facilmente, si infiamma provocando eruzioni cutanee, acne, psoriasi, foruncoli. Se bhrajaka pitta è in condizione di equilibrio, la colorazione della pelle rispecchia una condizione di luminosità che emana gioia e vitalità. Quando è in squilibrio, si possono presentare acne, foruncoli, eruzioni cutanee, cancro della pelle e disturbi della cute di varia natura.

Kapha,

è il dosha responsabile di tutti i processi strutturali del corpo e di gestire l’ umidità. I suoi subdosha hanno quindi il compito di tenere ben saldi tra di loro tutti i tessuti corporei,  le articolazioni e di controllare i sensi collegati all’ umidità ovvero gusto e olfatto.

Kledaka Kapha:

si trova nello stomaco. Questo subdosha è responsabile della sua lubrificazione (lo stomaco è una delle sedi più importanti di kapha) ed è assolutamente rilevante ai fini della corretta digestione. In questo luogo si manifestano principalmente gli squilibri di kapha. Nell’ayurveda tradizionale si pone rimedio a tale situazione attraverso il vomito, ma questa tecnica è molto invasiva e crea parecchia tensione al corpo. Se kledaka kapha è ben equilibrato, le pareti dello stomaco sono ben lubrificate, forti e resistenti. In caso di squilibrio, la digestione può essere lenta e pesante.

Avalambaka Kapha:

si trova nel torace, nel cuore e nella zona lombare. Essendo la zona toracica la sede principale di kapha, questo subdosha è estremamente importante. Avalambaka kapha ha il compito di dare forza e resistenza al cuore, al torace ed alla parte bassa della schiena infatti in stato di ottimo equilibrio le tipologie kapha mostrano una struttura possente a livello toracico e delle spalle. In caso di squilibrio si possono presentare problemi respiratori di varia genere, dolori nella parte bassa della schiena, congestioni della zona pettorale, asma e respiro difficoltoso ed insufficienze cardiache. Principalmente il fumo è una delle cause maggiori di squilibrio di avalambaka kapha.

Bhodaka Kapha:

Si trova nella lingua. Questo subdosha è responsabile delle percezione di tutti i sapori. A differenza della medicina occidentale esso gioca un ruolo molto importante nell’ayurveda, infatti i tipi kapha agiscono principalmente attraverso il gusto e l’olfatto. Un abuso di cibo, può far perdere la sensibilità delle papille gustative con conseguente perdita del senso del gusto. Questo comporta problematiche tipiche di kapha, come obesità, diabete, intolleranze alimentari e congestione delle membrane mucose. In caso di squilibrio di bhodaka kapha, si può presentare un cattivo funzionamento delle ghiandole salivari e delle papille gustative.

Tarpaka Kapha:

Si trova nella testa, nei seni frontali del naso e nei fluidi spinali. Questo subdosha ha il compito di mantenere l’umidità costante nel naso, nella bocca, negli occhi e nel fluido spinale, quest’ultimo è  estremamente importante per i corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. In caso di squilibrio di tarpaka kapha possono insorgere problematiche di congestione dei seni frontali, sinusite, febbre da fieno, cattivo funzionamento dell’olfatto  e dei sensi in generale.

Shleshaka Kapha,

si trova nelle articolazioni. Questo subdosha non ha una collocazione precisa, ma si estende in tutto il corpo in quanto kapha è responsabile della lubrificazione di tutte le articolazioni. Nel caso di un eccesso di vata, si presenteranno secchezza delle articolazioni con fenomeni artritici. In caso di eccesso di pitta, si manifesterà un eccessivo riscaldamento ed infiammazione delle articolazioni con sintomi reumatoidi.  Mentre un eccesso di kapha, renderà le articolazioni deboli e soggette a rotture. In caso di squilibrio di shleshaka kapha potranno manifestarsi debolezza e fragilità, dolori, malattie delle articolazioni

 

Maurizio Padrin

Autore

Lo staff di naturopataonline.org