Agaricus Blazei Murrill

E’ un fungo commestibile di consistenza carnosa e dall’intenso odore di mandorla, originario delle montagne della foresta atlantica viene chiamato “il grande fungo del sole”. E’ stato sconosciuto per molto tempo fino a quando i ricercatori hanno riscontrato la bassissima incidenza di malattie degenerative tra gli abitanti della regione in cui il fungo veniva mangiato, per questo motivo negli anni ‘60 l’ABM ha avuto il suo riconoscimento scientifico.

 

Nella tradizione popolare il fungo era utilizzato per combattere lo stresso psicofisico, per trattare l’ulcera epatica, le malattie tumorali e come ipoglicemizzante. Tra il 1967 e il 1980 furono condotti alcuni studi in Giappone per approfondire le sue proprietà ed è emerso che il contenuto di beta-glucani presenti è nettamente superiore rispetto a quello presente in altri funghi. Dal punto di vista nutrizionale si distingue per l’elevato contenuto di proteine vegetali, aminoacidi essenziali, vitamine del gruppo B ed E, sali minerali.

 

E’ stato osservato che dopo 2-4 giorni di una dieta ricca di ABM il numero di cellule Natural Killer aumenta in modo significativo nel sangue ma non solo, prove di laboratorio hanno dimostrato che la citotossicità selettiva dei polisaccaridi del Blazei provoca l’apoptosi delle cellule tumorali. Per questo motivo viene utilizzato come coadiuvante nel trattamento del cancro migliorando la risposta chemioterapica convenzionale e riducendo molti degli effetti collaterali che ne derivano. La sua azione sul sistema immunitario è di tipo normalizzante quindi modula la risposta immunologica ma nello stesso tempo di riduce i livelli plasmatici di immunoglobulina E.

 

L’altra importante funzione è quella di inibire il rilascio di istamina, è quindi utile anche nei casi di reazioni allergiche anche generalizzate. Per la mia esperienza personale, l’utilizzo dell’ABM è stato utile nei casi di vari tipi di allergie, dermatiti atopiche e riniti allergiche.

Interessante è la sua azione a livello epatico dove svolge una forte azione detossificante, antidegenerativa e antivirale. E indicato nell’epatopatia tossica indotta da sostanze chimiche, dove il fungo svolge una notevole azione protettrice in senso preventivo sia dalle sostanze mutagene che da quelle cancerogene. Sempre in correlazione al fegato una serie di studi clinici dimostrano che il fungo è utile nel trattamento dell’epatite B e C cronica dove si è evidenziato che a seguito di un ciclo di 3 mesi di utilizzo una forte riduzione della transaminasi, la tensione addominale, il volume epatico e della milza.

 

L’alto contenuto di fibre ostacola e ritarda l’assorbimento gastroenterico di zuccheri e grassi ma in combinazione alle vitamine del gruppo B, alla chitina e alla pectina, all’acido linoleico si rende utile per la riduzione del colesterolo e della glicemia in soggetti con Sindrome Metabolica.

Recenti studi hanno dimostrato che l’estratto di ABM può diminuire la resistenza all’insulina grazie alla produzione di adiponectina, che promuove il metabolismo del grucosio con una conseguente riduzione del sangue.

Gli enzimi antiossidanti presenti, come superossido dismutasi, glutatione, catalasi…. e il potenziamento del metabolismo mitocondriale rendono l’ABM un valido antiossidante e gli conferisce interessanti proprietà utili a prevenire la degenerazione cellulare. Anche l’attività chelante, in grado di eliminare le sostanze tossiche e i metalli pesanti, è notevole quindi possiamo utilizzarlo contro le malattie causate da prodotti chimici.

Autore

Naturopata, esperto in fitoterapia, Iridologia e tecniche corporee.