Quella che conosciamo come festa di San Giovanni che si celebra la notte tra il  23 e il 24 giugno, con tutti i suoi riti e tradizioni in realtà, nasconde una storia antica e affascinante.

In questo caso la festa di San Giovanni Battista, l’unico santo del quale si festeggia la data della nascita (sei mesi prima di Gesù con il quale sembra essere cugino) per tradizione più o meno coincidente con il solstizio d’estate.

Tutto il corso della storia dell’uomo è un susseguirsi di tradizioni che vengono prese ed adattate al contesto, ma che sono legate ai culti primitivi verso la terra ed il sole.

Iniziando dalle civiltà antiche, Egizi, greci, romani, passando per i culti dei druidi, dei celti, fino al cristianesimo che ha rielaborato e tentato di offuscare il tutto, assistiamo alla celebrazione delle forze e delle energie che regolano la vita ed il tutto sul nostro pianeta.

La conoscenza millenaria dell’uso delle piante in ambito energetico, e come primo rimedio, prima medicina dell’uomo, che veniva esaltata e propiziata dalle “Herbarie” (donne esperte dell’uso delle erbe) poi divenute “streghe” durante il medioevo, ci giunge oggi con le storie che consideriamo poco più che leggende o tradizioni di cui poco conosciamo il valore profondo.

La notte di San Giovanni, infatti è conosciuta e nota in quasi tutta Italia anche come la notte delle streghe, in molte città fino a prima dell’emergenza Covid, durante questa notte si celebravano feste e tradizioni popolari, a Roma dove vivo io è una delle feste più caratteristica del periodo, nel quartiere omonimo da secoli ci si riunisce un tempo aspettando il passaggio delle streghe dirette verso il famoso noce di Benevento, la piazza era considerata il crocevia obbligatorio di passaggio di tutte le streghe, e come usanza tipica si mangiavano le lumache, in quanto avendo le corna erano considerate in grado di respingere le energie maligne.

Nelle zone di campagna, è consuetudine la notte del 23, accendere grandi fuochi, dove ci si riunisce tutti intorno, e si prepara la famosa acqua di San Giovanni.

La preparazione dell’acqua di San Giovanni

La vera e propria preparazione dell’acqua di San Giovanni comincia durante la vigilia del 24 giugno nella notte, con la raccolta di molte erbe e fiori che possono includere papaveri, fiordalisi, rose, erba di Santa Maria, ma anche iperico, menta, sambuco e lavanda.  Questo mix di erbe e fiori che può variare molto a seconda della zona di raccolta. Al tramonto si raccolgono le piante ed i fiori e si immergono in un recipiente pieno d’acqua, si lasciano esposti tutta la notte alla luna e alla rugiada, ed il mattino seguente, ci si può lavare il viso e il corpo con questa acqua profumata, in un rito sacro e misterioso tramandato da anni, a quest’acqua si attribuisce il potere di preservare dalle malattie, scacciare il malocchio e la malasorte.

Qualche anno fa ho avuto la fortuna di assistere ad uno di questi riti in un paesino vicino Frosinone, Collepardo, famoso per le sue grotte naturali, devo dire che oltre ad essere stato affascinante e coinvolgente, evoca in effetti emozioni ancestrali. Abbiamo raccolto i fiori e li abbiamo messi nell’acqua, verso tarda sera si è acceso un grande falò, ed in questo caso si è usata l’artemisia per cingere i fianchi e danzare intorno al fuoco, simbolicamente il fuoco purifica la persona e l’artemisia trattiene tutte le impurità, per questo alla fine viene bruciata nel fuoco. All’alba si prende l’acqua dove erano state messe le piante e le erbe, e oltre a lavarsi ci si asperge a ricordare il battesimo, infatti questo rito, viene proprio chiamato comparato di San Giovanni, ognuno asperge l’altro e si ristabilisce una sorta di fratellanza nuova. Il fuoco serve per dare sostegno e forza al sole che in un percorso in crescendo ha raggiunto il suo massimo e dal giorno dopo, inizia la sua discesa energetica, al contrario nel solstizio di dicembre, raggiunto il suo minimo, con il Natale ricomincia la sua ascesa, le luci delle feste natalizie contrastano e aiutano ad uscire dall’oscurità.

Ancora c’è chi raccoglie con panni bianchi la rugiada dei campi all’alba del 24, e la conserva come un elisir, la famosa “guazza di san Giovanni” ogni luogo sicuramente è legato a tradizioni, che differiscono per adattamento. Cosa possiamo trarre in sintesi da tutto questo? Il momento astronomico, incide e conferisce un’energia maggiore alle piante, che si trovano nel loro massimo picco energetico, fioriscono e portano frutti.  A pensarci bene, lo stesso criterio si usa per raccogliere le varie parti di pianta per l’utilizzo al meglio in fitoterapia, che va sotto il nome di “tempo balsamico” della pianta, che varia a seconda della specie che si andrà ad utilizzare.

La natura in questo momento, abbonda ed è rigogliosa, è al suo massimo, il tentativo di poter usufruire e fissare quel tipo di energia ha portato l’uomo, a codificare i vari rituali per ricordare ed entrare in comunione con ciò che lo anima e sostiene.

Aggiungerei un tocco, personale, una visione che abbraccia i diversi punti di vista, possiamo vedere il tutto in una visione d’insieme e paragonarlo alla danza delle forze che per la medicina regolano la vita, la danza del Tao dello Yin e dello Yang, con tutti i riferimenti per chi ama la ciclicità della filosofia della tradizione cinese, e da un punto di vista della fisica, che l’energia che viene impressa in ciò che crediamo o facciamo (intenzionalità portata avanti da William Tiller) crea la realtà.

Ognuno abbracci ciò che più gli risuona.

Autore

Agata Fantauzzi, nata a Roma il 23/01/1972, diplomata presso EU.NA.M institute in naturopatia con tesi seguita dai prof. Massimo Scalia e Massimo Sperini dal titolo:"L’acqua e la vita: considerazioni naturopatiche" effettuando misurazioni con Apec-300. Attualmente lavora come naturopata. Collabora alle seguenti proposte di progetto del CIRPS sezione bioelettromagnetismo (BEM): -Il biofeedback in musica. Gli effetti del suono sull’EDA (Attività Elettrica della Cute). -Data base per anomalie gastriche, dei genitali femminili, del seno. -Analisi quantitativa del potenziale e dell’impedenza bioelettrica che caratterizzano punti cutanei particolarmente attivi in soggetti normali . -Una nuova tecnica che usa la misura del potenziale elettrico di prodotti fitoterapici e piante in vivo per individuarne le frequenze caratteristiche. Ha partecipato ai progetti collaborando con il CIRPS: 2016(aprile – ottobre) Misure di standardizzazione del software interno a APEC-300 per l’analisi spettrale. 2015 (ottobre – dicembre) – Misure sperimentali con APEC-300 per la rilevazione del potenziale e dell’impedenza elettrocutanei su distretti corporei (seno, stomaco). Misure psicofisiologiche (EDA). 2015 (febbraio – giugno) – Misure sperimentali per taratura APEC-300; misure di potenziale e impedenza elettrocutanei su soggetti umani.