L’ Ippoterapia è di gran lunga la branca della Zooterapia più utilizzata e conosciuta fin dai tempi più remoti se è vero che persino Ippocrate la raccomanda per le patologie di paralisi, anche se oggi viene utilizzata anche per il recupero di pazienti vittime d’infortuni o patologie di nascita come Sindrome di Down o Autismo.

L’ importanza dell’ Ippoterapia e della Pet Theraphy per disabili e non solo

Migliaia di anni fa, nella sterminata steppa russa i primi uomini impellicciati e brancolanti compresero che la loro vita sarebbe stata più facile e agevole se per spostarsi e trainare oggetti avessero potuto far affidamento su un animale potente, veloce e con massa tale da intimidire ogni eventuale predatore. Così fu che il cavallo venne domesticato e la storia umana cambiò per sempre.
Da allora il cavallo, quasi in simbiosi con il suo cavaliere, ha seguito l’umanità su tutti i continenti e per migliaia di anni è stato il perno e il fulcro della società; la vera anima dell’evoluzione umana.

Il Cavallo e l’uomo: la loro unione alla base dell’Ippoterapia

Oggi il cavallo ha ancora il suo spazio accanto alla nostra turbolenta specie, non già tanto per la sua forza e resistenza, ma soprattutto per la sua indole fedele, leale anche se fiera. Questo perché in quanto animale sociale con rigida gerarchia è nella sua natura obbedire e rispettare il “padrone”.  Queste doti innegabili proprie di tutte le molteplici razze di cavallo, consentono il suo utilizzo anche in sede di Pet Therapy (Ippoterapia).

Infatti le persone in difficoltà per vari motivi fisici e/o psicologici è stato ormai accertato che l’abbinare le cure tradizionali al prendersi carico e simulare i movimenti del cavallo oltre a relazionarsi con questo animale vivace, curioso e intelligente attraverso uno scambio di stimoli, favorisce ed anticipa il processo di recupero e di reinserimento nella società mitigando anche i problemi che possono insorgere dopo il trauma di un intervento.

Autore: redazione

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Lo staff di naturopataonline.org