Diverse specie della nostra flora sono piante più o meno pericolosamente velenose e, tra queste, tutte le piante medicinali cosiddette “eroiche” dotate cioè di un’azione farmacologica molto mirata e sicuramente efficace, ma che si deve accompagnare alla conoscenza accurata delle possibili applicazioni terapeutiche e delle dosi da utilizzare.
Le 11 piante velenose più comuni della nostra flora
Le piante medicinali per la loro attività sull’organismo devono essere infatti impiegate solo attraverso specifiche preparazioni farmaceutiche; ed è anche necessario che vengano rigorosamente somministrate solo sotto controllo medico e pertanto sono escluse dall’uso erboristico, poiché possono essere pericolose.
- Aconito: è forse la pianta più velenosa della nostra flora selvatica, cresce comunemente nei Pascoli delle regioni alpine ed è una pianta perenne. I fiori viola-blu sono facilmente riconoscibili, raccolti in una lunga pannocchia ed hanno una forma che ricorda un elmo. Tutta la pianta è decisamente velenosa e l’ingestione di parti di essa potrebbe diventare addirittura mortale.
- Belladonna: altra tipica pianta velenosa della tradizione italiana famosa per essere impiegata nelle corti medioevali e rinascimentali per uso decorativo. Le foglie sono grandi e ovali, i fiori non molto appariscenti di colore porporino, il frutto è una bacca nera avvolta dal calice floreale di cinque lobi. Tutta la pianta è molto velenosa.
- Colchico: un fiore che siamo abituati a notare durante le escursioni in montagna per la sua eleganza che ricopre i pascoli nella stagione autunnale. È un piccolo bulbo sotterraneo da cui fuoriescono le foglie in primavera-estate ed i fiori in autunno. I piccoli fiori spuntano direttamente dal terreno, di colore rosa tenue. Tutta la pianta ed anche i suoi semi sono estremamente velenosi.
- Cicuta: la cicuta è una pianta che cresce comunemente in tutta Italia, non è per niente difficile trovarla. Ha piccoli fiori di color bianco. La pianta può raggiungere i due metri di altezza. Tutte le sue parti sono molto velenose.
- Digitale: è una delle più importanti piante medicinali per la sua azione specifica sul cuore. Proprio per l’efficacia dei suoi principi attivi è estremamente tossica.
- Giusquiamo: pianta erbacea di aspetto non molto gradevole, raggiunge il metro di altezza con foglie ampie avvolte intorno al fusto molto pelose e vischiose. I fiori sono giallastri e percorsi da una fitta venatura violacea. Il frutto è una bacca di colore nero. Tutta la pianta e’ molto velenosa.
- Lauroceraso: arbusto ornamentale e spesso coltivato a scopo decorativo. Foglie lucenti e sempreverdi con fiori in piccole spighe di un bel colore bianco-giallo e rivestono alla fioritura tutta la pianta. I frutti sono piccole bacche di color nero violaceo. Tutta la pianta è velenosa ma in particolare le sue foglie.
- Mughetto: tipica specie del sottobosco che cresce in luoghi umidi ed ombrosi. I suoi fiori sono rivolti tutti nella stessa direzione, il frutto è una bacca di colore rosso vivo. Tutta la pianta è velenosa.
- Oleandro: specie spontanea delle regioni del sud Italia, coltivata a scopo ornamentale.
- Stramonio: è una erbacea annuale che raggiunge grosse dimensioni con un fusto cilindrico cavo, nero violaceo, grandi foglie ovali e fiori grandi costituiti da una grande campana allungata rivolta verso il basso di colore bianco. La pianta è molto velenosa.
- Tasso: albero sempreverde, presente in tutta Italia spontaneo o coltivato nei giardini a scopo ornamentale. Foglie piccole e appuntite disposte a spirale ma ripiegate sul proprio picciolo. Il frutto è una bacca carnosa di colore rosso Tutta la pianta è velenosa ma in particolare lo sono il frutto e il piccolo seme in esso contenuto.