Rita è una forma ipocoristica del nome Margherita, divenuto in voga già nel tardo medioevo fino a diventare un nome proprio assestante. Il significato affonda le origini dal greco antico e dalla parola μαργαριτης (margarites) e successivamente trasportata nella lingua latina come margherita, che vuol dire letteralmente “perla”.
L’espansione di Rita è dovuta alla grandissima popolarità della beata Rita da Cascia monaca agostiniana e mistica, che venne santificata nel 1900 da Papa leone XIII. In conseguenza è un nome molto comune in Europa e negli ambienti cattolici.
Nel 1950 ci fu un vero e proprio boom nelle bambine di nome Rita, grazie al successo dell’attrice hollywoodiana Rita Hayworth protagonista del film Giada. L’ascesa di Rita proseguì sempre crescente per la la maggior parte del secolo, prima di fermarsi intorno agli anni 70, diventando in conseguenza meno comune.
In Italia, Rita è molto diffuso in Umbria e in Trentino Alto Adige.
Data dell’onomastico e santa Rita Da Cascia
Il 22 maggio si celebra santa Rita Da Cascia, monaca agostiniana morta nel 1457, viene anche conosciuta come la santa degli impossibili e il suo culto è uno fra i più celebri al mondo. Esistono però altre beate con lo stesso nome che vengono celebrate nelle seguenti date:
- 6 gennaio: beata Rita Loped de Almeida
- 13 marzo: beata Maria Rita Lòpes de Souza Brito
- 20 luglio: beat Rita Josefa Pujalte Sànchez
Il vero nome di santa Rita da Cascia è Margherita Lotti, figlia di Antonio Lotti e Amata Ferri. Nata a Roccaporena frazione a 5k da Cascia nel 1371 o 1381 in quanto molte informazioni sul passato della santa sono avvolte dal mistero. Mentre non c’è ancora una certezza sulla data della morte 1447 o 1457.
Nel 1457 i primi miracoli di Santa Rita vengono trascritti nel codice dei miracoli (Codex miracolorum) e fra questi vi è il miracolo compiuto da Santa Rita da Cascia che ridonò la vista a un cieco.
Il corpo della santa non è mai stato sepolto, proprio per il forte culto nato immediatamente dopo la sua morte. La venerazione della santa impedisce inizialmente i riti funebri, e di fatto ritardando la sepultura. Il secondo miracolo avviene quando Mastro Cecco Barbari era struppio alle mani e quando fu incaricato di creare una cassa umile, una bara per la santa, guarì improvvisamente.