Il Lupo italico (Canis lupus italicus) è una sottospecie del Lupo grigio, presente in Italia, Francia, Svizzera e persino in alcune zone di Germania e Spagna caratterizzata rispetto alla sottospecie nominale, da una pelliccia marronastra, dimensioni minori, indole più schiva e barre nere sulle zampe anteriori caratteristica non presente in nessun altro lupo del globo.
L’Ombra del Lupo
Il Lupo Italico vive nelle foreste anche aperte, ma si adatta persino alla macchia mediterranea, si nutre di qualsiasi cosa possa ritenere commestibile tra cui persino roditori e carcasse, forma branchi rigidamente gerarchici che si tengono in contatto attraverso l’ululato, la riproduzione avviene nei mesi autunnali in caverne o folte faggete.
Il Lupo Italico, l’ultimo predatore
Ci fu un periodo, durante la repubblica romana, in cui dove oggi vi sono i monotoni e piatti campi della Pianura Padana, sorgeva una antica selva frammista a radure abitate da cervi, cinghiali, caprioli, bisonti europei e sua maestà il Leone asiatico, sovrano signore della pianure d’Italia da nord a sud, ma nelle selve un’altra creatura regnava incontrastata, il predatore più temuto ed odiato di tutti i tempi, il tenace ululante Lupo il cui stesso nome generava terrore nei cuori. Secoli dopo i romani sterminarono i leoni dal’Europa facendoli sparire persino dal ricordo, ed il Lupo divenne il predatore incontrastato nelle pian8re, come nelle montagne, onnipresente.
Il declino
Da sempre perseguitato poiché accusato di essere una peste dedita all’ingollamento vorace di pecore, il lupo fu soggetto sul finire del 1800 di titaniche campagne di sterminio che lo eradicarono da quasi tutta l’Europa occidentale, Giappone e Stati Uniti ed anche in Italia il lupo, perseguitato con ogni mezzo e vittima della crescente deforestazione e persecuzione degli ungulati sparì quasi dappertutto tanto che negli anni 70 se ne contavan solo 100 esemplari nella Marsica e 100 nel Pollino, con estinzione in Sicilia ed in tutto l’arco alpino.
L’inaspettato ritorno
Dopo li anni 70, il progressivo abbandono delle attività agricole e pastorali favorì la ricrescita della selva in moltissime zone e parimenti i ripopolamenti di ungulati per fini venatori diedero al Lupo (protetto dal 1985) una chance di salvezza … così decennio dopo decennio, nonostante il tormento del bracconaggio e delle esche avvelenate, il lupo italico si è riespanso lungo tutta l’asta appenninica ed alpina, scendendo di quota fino a soli 200 mt in Toscana e nelle murge tarantine tanto che oggi risulta essere ritornato ovunque tranne che in per ovvie ragioni in Sicilia. Nonostante la paura atavica che genera in noi il lupo. Va fatto notare come esso sia una creatura estremamente schiva e tende ad evitare sempre il contatto con l’uomo, difatti sono secoli che non si verificano in Europa occidentale attacchi all’uomo, pur se può essere una minaccia severa per l’allevamento e la pastorizia, il Lupo svolge un ruolo vitale nell’ecosistema, in quanto tiene sotto controllo li erbivori favorendo il rigenerarsi della selva… in Italia il lupo è specie totalmente protetta e le leggi regionali pagano (o dovrebbero pagare…) un risarcimento per ogni capo di bestiame caduto preda del lupo, ma nonostante questo viene ancora massicciamente abbattuto come denotano tristemente i casi in Maremma. Risulta essere importantissimo imparare a conoscere ed apprezzare questo fantastico ultimo signore delle selve.
Autore: redazione