Forse il mio ricordo più remoto è quello di un vestito infantile che indossavo. Nell’immediato dopoguerra mia madre lo aveva ricavato da un tessuto militare grigio-verde e, per mitigarne l’austerità, lo aveva ricamato a fiorellini (con punto margherita?) sul piegone davanti.
Le donne della mia famiglia, inserite nel mutato mondo del lavoro, si erano emancipate da casalinghe ma continuavano a ricamare per hobby o per abitudine.
Mi comunicarono la passione per il ricamo ma mi scoraggiarono ad intraprendere il percorso di studi che mi attirava nella scuola professionale di “lavori femminili” che ancora esisteva.
Seguendo altre mie inclinazioni, dopo il liceo scientifico, mi laureai in architettura.
Poi superai il concorso per l’insegnamento di matematica e scienze nelle scuole medie ed insegnai fino alla pensione.
Sbaglia chi pensa che la mia scelta lavorativa sia slegata dal ricamo che mai abbandonai.
Le richieste della scuola mi impegnarono nello studio dei modi di apprendere e di insegnare. La matematica pose alla mia attenzione le relazioni logico-geometriche delle varie azioni, le scienze mi guidarono all’osservazione della natura.
Soprattutto il disegno che mi catturò dalle prime esperienze scolastiche e divenne poi strumento della professione di architetto, ha inscindibilmente interagito con il lavoro dell’ago in tutta la mia ricerca di ricamare con il punto pittura.
La denominazione di “punto pittura“
Comprende generalmente tutte le tecniche di ricamo che mirano ad ottenere un effetto simile al dipinto ma quella del punto raso è la più versatile. Con questo punto si possono ottenere superfici colorate, grandi quanto è necessario, colorate con tutti i colori dei filati esistenti, variamente sfumate e con effetti trompe l’oeil.
Nel mio primo libro “Il mio punto pittura: Ricamo Botanico ”
Ho esplicitato in successioni logico-geometriche il modo di disporre i punti costituiti da segmenti di filo colorato.
Le aree ricamate devono apparire continue e con effetti serici, pur essendo composte da elementi discontinui di cotone.
Prevalentemente ricamo erbe e fiori e per avviare un lavoro ho bisogno di osservare ed esplorare le bellezze naturali.
Percorro i sentieri intorno al borgo in cui vivo che è circondato da prati e boschi dell’Appennino Umbro.
In questi giorni, dopo una fredda primavera, sono fiorite come in una esplosione impaziente le orchidee selvatiche: è uno spettacolo!
Arch. Anna Vigo
Editor ANNA VIGO i libri non sono commercializzati nelle librerie, ma reperibili solo presso l’autrice in occasione di fiere e mostre di ricamo, anche in ausilio di corsi e mini-corsi di punto pittura. Ci si può comunque rivolgere all’autrice ANNA VIGO via Orchi Capodacqua 25 FOLIGNO (Pg) anche tramite mail: oppure tramite facebook.