L’intossicazione da metalli pesanti, una minaccia per la nostra salute nata per effetto dello sviluppo industriale e conosciuta solo dall’inizio degli anni 80, è la causa spesso sottovalutata di disturbi molto frequenti come allergie, dermatiti, cefalee, insonnia, fino alle patologie più gravi come stati ansiosi, problemi di personalità, cancro o la schizofrenia.

Metalli pesanti e tossici: Una premessa

Quando parliamo dei metalli e della loro tossicità dobbiamo fare un’importante premessa. Alcuni tipi di metalli sono già presenti in piccole percentuali nel nostro organismo che ne ha bisogno per il proprio benessere; prova ne è che la loro carenza è causa di patologie spesso anche gravi, come l’anemia, che ad esempio può essere provocata dalla mancanza di ferro.
L’uomo assume questi metalli quotidianamente attraverso gli alimenti e l’acqua, ed è  importante avere  una dieta corretta che garantisca la presenza bilanciata di questi elementi. Quando però la loro percentuale aumenta rispetto al fabbisogno corporeo si corre il rischio di intossicazione.

Dunque non è il metallo in sé il vero pericolo, quanto una sua eccessiva concentrazione.

Esiste, però, tutta una serie di metalli (come ad esempio il Piombo)  che sono comunque tossici indipendentemente dalla concentrazione

Quali sono le cause dell’accumulo di metalli nell’ambiente e, di conseguenza, nel nostro corpo?

Il caso più emblematico è l’inquinamento totale dell’ecosistema, una situazione tipica e sempre più frequente nelle nostre città. Gli scarichi delle industrie, degli impianti di riscaldamento e quelli dei motori delle auto liberano altissime quantità di particelle di metalli pesanti (come Piombo, Nickel o Cadmio) che penetrano nelle nostre vie aeree ed entrano direttamente nel circolo sanguigno. Oppure attraverso l’acqua piovana, raggiungono le falde acquifere e i terreni  contaminando le risorse idriche e le coltivazioni.

Si aggiunge inoltre quello provocato dai pesticidi e dai rifiuti della produzione industriale, che confluiscono direttamente nei fiumi, e poi nei laghi e nei mari, alterando così gli equilibri dell’ecosistema. A questo proposito, uno degli esempi più tristemente noti è quello del pesce “al mercurio”: l’alta concentrazione di mercurio rilevata nei prodotti ittici, ha allarmato l’Organizzazione Mondiale della Sanità che richiamato l’attenzione sui gravi rischi a cui è esposta la salute dei consumatori.

Altre fonti insospettabili che possono far accumulare metalli nel nostro corpo

Per cominciare, gli impianti metallici usati nelle protesi ossee o dentarie, nelle capsule e negli altri scheletrati odontoiatrici rilasciano ioni metallici (mercurio e titanio) capaci di alterare l’equilibrio elettromagnetico corporeo.

Ci sono poi moltissimi altri materiali e sostanze che espongono quotidianamente il nostro organismo al pericolo di intossicazione:

il fumo delle sigarette (Cadmio e polonio 210),

  • le vernici (Piombo),
  • gli oli idrogenati (Nickel),
  • i deodoranti (Alluminio),
  • i cosmetici (Piombo),
  • gli utensili da cucina (Rame e Alluminio),
  • le lattine per le conserve e le tubature dell’acqua (Piombo)
  • la comune pellicola d’alluminio per avvolgere i cibi.

Se nei casi più gravi l’intossicazione da metalli può provocare la morte e l’insorgere di formazioni tumorali, esiste tutta una serie di altri disturbi spesso sottovalutati e la cui origine è sicuramente riconducibile alla contaminazione atmosferica e/o alimentare. Si va dalla semplice insonnia, nausea o cefalea, alle dermatiti, alle allergie, ai disturbi della memoria e della concentrazione, per finire con le patologie gastrointestinali, le crisi d’ansia, la depressione o addirittura la schizofrenia.

Una lista dei principali metalli responsabili di intossicazioni anche gravi

  1. Alluminio (fumo di sigaretta, gas di scarico, utensili da cucina, prodotti in scatola, lieviti artificiali).
  2. Arsenico (pesticidi, vernici, fungicidi, frutti di mare tipo ostriche e mitili).
  3. Berillio (gas di scarico, polveri industriali, prodotti per la pulizia della casa).
  4. Cadmio (fungicidi, gomma artificiale, tabacco, caffè solubile, oli esausti e oli per motori).
  5. Polonio 210 Questa sostanza radioattiva si scioglie facilmente in ambiente acido (ma è difficilmente solubile in ambiente alcalino)veniva usato una volta nei laminatoi tessili (per eliminare le cariche statiche) e dai fornitori di piastre fotografiche (in spazzole usate per rimuovere la polvere accumulata).Il polonio-210 è l’unico componente del fumo della sigaretta che ha prodotto cancro negli animali da laboratorio a seguito di inalazione
  6. Rame (utensili in rame, emissioni industriali, anticoncezionali).
  7. Ferro (alimenti vari).
  8. Piombo (ceneri e polveri industriali, gas di scarico, fumo di sigaretta, pesticidi, cibo in scatola, cosmetici, tinture per capelli, vernici, tubature).
  9. Mercurio (amalgama per otturazioni, pesce, cere per i pavimenti, adesivi, soluzioni per lenti a contatto, lampade a risparmio energetico, diuretici).
  10. Nickel (oli vegetali idrogenati, margarina, ostriche, fumo di sigaretta, pile, cavi e altri componenti elettrici).
  11. Ossido di Zinco principalmente una polvere fastidiosa, ma l’esposizione a elevate concentrazioni può provocare effetti sul sistema respiratorio.
  12. Zirconio a contatto della pelle con i composti di zirconio o di zirconio ha causato granulomi pelle in forma di striature lineari di piccole papule, causa anche granulomi polmonari dopo un’esposizione prolungata.

 

Autore: Renato Ventura

Autore

Lo staff di naturopataonline.org