Il cadmio è un metallo estremamente tossico che provoca numerose patologie tra cui alcune letali come attacchi di cuore, cancro e diabete. Il cadmio sostituisce lo zinco in molti complessi metallo-enzimi e molteplici sintomi causati da tossicità da cadmio possono essere condotte di una carenza di zinco indotta da cadmio. Si concentra nei remi, nel fegato in altri organi. È considerato più tossico sia del piombo che del mercurio.

Quali sono le possibili fonti di intossicazione da cadmio?

 Il cadmio è un metallo molto utilizzato in agricoltura e nell’industria, quindi è un importante contaminante ambientale.

Si ritrova in caso di:

  • Vegetali coltivati su suoli contaminati da cadmio (acque di fogna, fertilizzanti, acque di irrigazione inquinate)
  • Pesci d’oceano (tonno, merluzzo, molluschi)
  • Fumo di sigaretta, incluso il fumo passivo
  • Acqua potabile contaminata, in caso di tubature galvanizzate o in plastica nera
  • Esposizione professionale (fabbriche di batterie o di semiconduttori) e smaltimento di pile e batterie contenenti cadmio
  • Bevande a base di cola o caffè istantaneo
  • Saldature delle lattine per alimenti
  • Olio dei motori e scarichi d’automobile
  • Vernici e colori
  •  Inceneritori di pneumatici, plastica e colori
  • Cibi raffinati: la raffinazione mantiene costante il contenuto di cadmio, al contrario di altri metalli

Come viene assorbito il cadmio?

Il cadmio può essere assorbito può essere assorbito per via cutanea, alimentare o inalatoria. L’assorbimento intestinale è nettamente più alto in caso di carenza di zinco: infatti zinco e cadmio sono chimicamente affini.
Nei fumatori l’assorbimento per inalazione è di gran lunga maggiore che per altre vie.
 
Quali danni provoca il cadmio?Il cadmio è estremamente tossico:

  • Il cadmio inibisce il rilascio di acetilcolina, dando luogo ad iperattività del sistema nervoso (nei bambini), cefalea o  perdita di appetito.
  • Sostituisce lo zinco nelle arterie rendendole meno flessibili e creando disturbi cardiovascolari come l’ipertensione.
  • Altera il metabolismo di calcio e fosforo dando luogo ad osteoporosi e fragilità dentale.
  • Antagonizza lo zinco interferendo nella produzione di insulina e nel metabolismo del testosterone, con possibilità di diabete, problemi alla prostata e impotenza.
  • Il cadmio può provocare inoltre alopecia (perdita dei capelli), diarrea, anemia, deficit immunologici e renali.

Come rilevare un eccesso di cadmio nell’organismo

Vi è una buona correlazione tra l’eccesso di cadmio misurato con il mineralogramma del capello e la sua concentrazione nei reni: il valore massimo di riferimento nel capello è pari a 0,10 ppm (parti per milione).

Come prevenire e contrastare i sovraccarichi di cadmio?

Principalmente bisogna intervenire con misure di controllo ambientale, riducendo l’inquinamento da cadmio.
I fumatori devono smettere di fumare anche per ridurre l’apporto di cadmio.
L’integrazione alimentare prevede l’utilizzo di alte dosi di zinco, che antagonizza l’assorbimento intestinale e la fissazione del cadmio: la dose di attacco può essere di 50-100 mg di zinco al dì (ci riferiamo a integratori in cui lo zinco è in forma chelata, ad esempio orotato di zinco).
Come terapia di supporto si utilizzeranno alimenti ricchi di vitamina C (agrumi, frutta, cavoli), vitamina B6 (lievito di birra, germe di grano, leguminose) e aminoacidi solforati (cisteina, metionina).

 Alessandro Soldano

 
Fonti bibliografiche
L.Wilson – Equilibrio nutrizionale e analisi minerale tissutale – SINAI Edizioni (1995)
AA.VV. – La terapia con i minerali – DRIATEC
P.Holford – Manuale di nutrizione familiare – Tecniche Nuove

Autore

Fondatore del portale Naturopataonline. Naturopata, Posturologo, Consulente nutrizionale.