I 10 animali più strani in natura
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Clamidosauro (Chlamydosaurus kingii)
Il clamidosauro è anche conosciuto come clamide o drago arricciato per il risvolto della sua pelle. Questo rettile in situazioni di pericolo dispiega il collare di cartilagine da cui deriva il suo nome per apparire più pericoloso di fronte a eventuali predatori.
Attualmente considerato come “minacciato” secondo l’indice dello stato di conservazione delle specie a rischio.
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Polpo Dumbo (Grimpoteuthis)
Questo polipo è anche conosciuto come Polpo Dumbo a causa delle sue pinne simili all’elefante Dumbo della Disney. Sono creature pacifiche che abitano solamente nelle profondità degli abissi, e appartengono a una delle specie più rare in natura.
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Coniglio D’angora (Ankara tav?an?)
Questa varietà di coniglio comprende diverse specie: nana, inglese, francese, gigante e Satin con connotazioni differenti, ma sempre adorabili.
Molto popolari nel 1700 ed erano in voga alla corte dei Reali di Francia ed anche in diversi parti d’Europa fino alla fine del secolo. Una curiosità vuole che per rimuovere il pelo di questi conigli è sufficiente prelevarli dolcemente.
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Tilacino (Thylacinus cynocephalus)
Questo particolare canino porta orgogliosamente con sé diversi nomi: lupo marsupiale, tigre della Tasmania o lupo della Tasmania. Purtroppo tutt’oggi è completamente estinto. Durante il XX secolo, era molto diffuso in Tasmania e Nuova Guinea.
Una curiosità vuole che pur essendo molto simile ad alcune razze di cani, era un feroce predatore carnivoro.
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Ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus)
L’ornitorinco è un mammifero molto particolare che inabita principalmente le acque dell’Australia. Il suo nome rispecchia l’aspetto buffo del suo viso, ed è composto dalle parole greche ????? òrnis, che vuol dire “uccello”, e ?????? rhýnchos, e che significa “muso”.
Quando fu scoperto, inizialmente venne creduto un buffo tentativo di frode di fronte agli scienziati. Ma non lasciatevi ingannare dall’aspetto tenero, l’ornitorinco è un animale pericoloso, in particolare il maschio possiede un veleno in grado di causare grande dolore agli esseri umani.
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Narvalo (Monodon monoceros)
Creatura un tempo ritenuta mitologica, il narvalo è un cetaceo il cui nome deriva dal norvegese narhval “balena cadavere” è da molti ritenuto l’unicorno dei mari.
L’aspetto principale che cade subito all’occhio è il lungo corno, in realtà un dente posseduto solamente dai maschi che può raggiungere fino ad i 7 metri. Incontrare questa specie non è fuori dal comune ma solamente nei mari artici.
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Rana pescatrice (Lophius piscatorius)
Forse non l’animale più dolce di questa lista, la coda di rana o Rana pescatrice è un predatore che sfrutta l’illicio, la famosa esca luminosa di cui è fornito per attirare le sue prede.È un pesce tipicamente solitario, proprio per la sua caratteristica di cacciare nel buio, una strategia non efficace in gruppi troppo ampi.
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Dragone foglia (Phycodurus eques)
Un’altra bellezza degli abissi, il dragone foglia è l’unica specie dell’intero genere Phycodurus. Particolarmente diffuso nelle acque dell’Australia Meridionale e Tasmania, gradiscono acque temperate e clima mite.
Le sporgenze che ne caratterizzano l’unicità del suo aspetto, non sono legate al movimento ma per camuffarsi, infatti sono quasi indistinguibili dalle alghe.
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Il Granchio Yeti (Kiwa hirsuta)
Questa bizzarra creatura è stata scoperta solo di recente, nel 2005 nell’oceano pacifico a ben 2200 metri di profondità. Attualmente non si conosce molto a riguardo del granchio yeti, tranne l’aspetto e le sue vistose e pelose chele.
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I pesci ossei (Coelacanthiformes)
I celacantiformi (Coelacanthiformes), anche conosciuti come celacanti appartengono a un ordine di pesci ossei che comprende un numero innumerevole di specie. Ritenuti estinti fino al 1938, posseggono una particolare caratteristica base ossea a supporto delle pinne pettorali e anali, oltre a squame uniche appartenute solo ad altre specie già estinte.