La Vitamina A ricopre un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute di occhi e vista, funzionalità neurologica, pelle, sistema riproduttivo e ormonale e nel supporto a polmoni, fegato, reni e apparato digerente. Alcune delle migliori fonti di Vitamina A si trovano nei cibi: carote, patate dolci, cavolo, frutti di bosco, uova, burro, interiora.
Molte persone non realizzano che la vitamina A che si trova nei vegetali (chiamata anche provitamina A) non è la stessa cosa della Vitamina A attiva e preformata (anche conosciuta come Retinolo). Nell’organismo la Vitamina A attiva è presente sotto forma di Retinolo e legata ad un acido grasso. Il beta-carotene invece è il tipo di Vitamina A che si trova primariamente nelle piante e necessita di essere convertita in vitamina A attiva prima di poter essere utilizzata dal corpo. Questo processo avviene nella mucosa intestinale e nel fegato.
Spesso accade che non tutta la vitamina A che si trova nei cibi vegetali venga convertita in Vitamina A attiva, soprattutto se si possiede una scarsa salute intestinale che rende la conversione difficoltosa. Questa è la ragione per cui si raccomanda l’assunzione di Vitamina A tramite diversi cibi che ne contengono, sia di origine vegetale sia di origine animale. Le fonti di Vitamina A di origine animale in particolare sono più facilmente assimilabili e utilizzabili dall’organismo. Inoltre prendersi cura e guarire da patologie come la sindrome del colon irritabile e la sindrome dell’intestino permeabile è fondamentale per rendere in vostro organismo in grado di migliorare la sua abilità di fare buon uso della Vitamina A che riceve.
Cos’è la Vitamina A
La Vitamina A è una vitamina liposolubile con proprietà immunostimolanti e antiossidanti perciò in grado di aiutare a ridurre il danno causato dai radicali liberi (conosciuto anche come stress ossidativo). Essere una vitamina liposolubile significa avere la capacità di viaggiare attraverso i grassi ed essere immagazzinata all’interno del grasso corporeo e degli organi, incluso il fegato. (1) Le vitamine liposolubili inoltre possono penetrare attraverso le cellule a differenza delle vitamine idrosolubili.
La Vitamina A può assumere tre diverse forme nel corpo umano: retinolo, retinale e acido retinoico. Assumendo sia cibo vegetale che animale si ottengono due differenti tipi di Vitamina A. (2) Le due forme primarie di Vitamina A che si ottengono dai cibi sono il beta-carotene (alcuni tipi di piante specialmente quelle dai frutti arancio, rossi e gialli) e la Vitamina A attiva (o Retinolo) che si trova in alcuni cibi di derivazione animale come le uova e le interiora.
Quanta Vitamina A dobbiamo assumere giornalmente?
- La quanità di Vitamina A di cui abbiamo bisogno dipende dall’età, dallo stato di salute e dallo stato riproduttivo (ad esempio gravidanza o allattamento).
- Negli adulti il dosaggio giornaliero raccomandato di Vitamina A è di 900 microgrammi per gli uomini e 700 microgrammi per le donne. (3)
- Il dosaggio di Vitamina A raccomandato per le donne gravide o in fase di allattamento è di 1200/1300 microgrammi al giorno, dal momento che il feto necessita di Vitamina A per un corretto sviluppo.
Da ricordare inoltre che la Vitamina A non viene assimilata solo tramite il cibo ma anche tramite specifici integratori alimentari, solitamente sotto forma di beta-carotene.
Integrazione e assunzione:
Per esperienza, raramente la carenza di una singola vitamina è presente, esistono naturalmente eccezioni come in passato era successo con malattie come lo scorbuto, ma tali casi sono estremi e dovuti ad alimentazioni polarizzate completamente con l’assenza di cibi fondamentali.
Idealmente quando siamo alla ricerca di un integratore per aiutare l’assimilazione di una determinata vitamina è più conveniente e sicuro scegliere un multivitaminico bilancio e di qualità, che rispetti i giusti dosaggi e che contenga anche altre sostanze utili come Pappa Reale, L-Carnitina, Selenio, Folato e Coenzima Q10.
Grazie a questi ingredienti, vibracell è anche un’importante fonte di antiossidanti e Vitamine, tra cui: vitamina E, A e C , contiene inoltre anche niacina, biotina e acido folico.
Per ulteriori informazioni invitiamo i nostri lettori a consultare la nostra recensione o visitare direttamente il sito Named
Carenza di Vitamina A
Quando non si consumano adeguate dosi di Vitamina A dalla propria dieta o quando questa viene mal assorbita o non propriamente convertita per il pronto utilizzo dell’organismo, ci si espone ad un rischio più elevato di sviluppare una deficienza da Vitamina A. I soggetti più a rischio sono gli alcolisti (a causa dell’estrema tossicità dell’alcol che abbassa i livelli di vitamina A disponibile), coloro che seguono una dieta molto povera di grassi e coloro con patologie o disfunzioni intestinali che causano mal assorbimento. Alcune altre patologie possono causare un mal assorbimento dei grassi a lungo termine e dal momento che la Vitamina A deve venir assunta insieme ai grassi per essere assorbita efficacemente, se c’è un problema nel loro assorbimento, ci sarà un problema anche con i livelli di vitamina disponibile.
I problemi di salute che possono causare mal assorbimento di Vitamina A includono: (4)
- Alcolismo
- Sindrome dell’intestino permeabile
- Sensibilità al glutine
- Danni o malattie epatiche
- Disordini pancreatici o mancanza di bile nella cistifellea (la bile assiste la scomposizione dei grassi e l’assorbimento delle vitamine liposolubili)
- Bassi livelli di acido gastrico, bruciore di stomaco e reflusso gastroesofageo
- Malattie infiammatorie intestinali (Colon irritabile, Morbo di Crohn, colite ulcerosa)
- Grave restrizione calorica, potenzialmente legata ad un disordine alimentare
Inoltre esistono dei segni e dei sintomi che possono indicare una deficienza di Vitamina A e di seguito ne indichiamo alcuni:
- Cecità notturna o potenziale cecità se trascurata (i cambiamenti a carico della vista sono alcuni dei primi sintomi che compaiono in presenza di carenza di Vitamina A)
- Disturbi della crescita fetale o scarso sviluppo del neonato
- Alto rischio di infezioni respiratorie, polmonari, auricolari e sinusali
- Problemi a carico dell’epidermide come acne cistica, pelle squamosa, formazione di forfora, cuoio capelluto secco e presenza di macchie.
- Ispessimento della cornea
- Occhi, capelli e bocca secchi
- Rischio più alto di avere problemi di fertilità o complicazioni durante la gravidanza
Cenni storici
La scoperta della Vitamina A in determinati cibi e il suo ruolo per il corpo umano avvenne nell’arco di circa 130 anni a partire dal primo 1800. I ricercatori che sperimentarono la privazione nutritiva su animali, scoprirono che una dieta povera di alcuni nutrienti era dannosa e portava a problemi di salute come ulcere corneali, scarso sviluppo e aumento del tasso di mortalità.
Nel 1880 venne scoperta una sostanza presente nel tuorlo d’uovo e nel latte intero essenziale per nutrizione, crescita e sviluppo. Divenne chiaro come questo nutriente lipo-solubile si trovava anche in alcuni cibi animali come il burro ma non in altri come il lardo e l’olio di oliva. Questa sostanza fu presto rinominata “vitamina A lipo-solubile”. Solo più tardi gli scienziati si focalizzarono sull’impatto che questa vitamina aveva sull’organismo e sulle conseguenze di una scarsa assunzione soprattutto da parte dei paesi sottosviluppati e dalle loro donne gravide o con neonati.
I cibi ricchi di Vitamina A sono stati quindi importante fonte di nutrienti nelle diete tradizionali per centinaia o addirittura migliaia di anni, specialmente quelli in grado di fornire anche una buona dose di grassi e calorie. Nell’antico Egitto e in India i medici trattavano i sintomi come la cecità notturna spremendo il “succo” del fegato di capre e agnelli negli occhi dei pazienti. Il fegato veniva inoltre cucinato ai bambini per aiutarli a proteggere la vista e rafforzare il sistema immunitario contro le infezioni.
La carenza di Vitamina A ha storicamente colpito i bambini poveri, orfani, schiavi e contadini malnutriti di tutto il mondo. Nel 20esimo secolo i ricercatori conclusero che la Vitamina A era di supporto al sistema immunitario in diversi modi e raccomandarono prodotti come i latticini e l’olio di fegato di merluzzo per la prevenzione di diverse patologie. Ai bambini venivano somministrate generose quantità di burro, latte intero e uova e la prevalenza della deficienza di Vitamina A si ridusse drasticamente per tutto il secolo, sebbene rimanga ancora oggi una preoccupazione nei paesi in via di sviluppo.
Precauzioni d’uso
Sebbene un’alta dose di Vitamina A possa risultare tossica, è molto improbabile che la sola somministrazione di cibi ricchi di questa vitamina diventi un problema reale. D’altra parte è un problema da tenere in considerazione qualora si assumessero degli integratori di Vitamina A. Studi dimostrano che ad alti dosaggi, questi integratori non producono necessariamente benefici, ma al contrario potrebbero causare disagi, quindi sarebbe consigliato evitarli.
I sintomi della tossicità della Vitamina A includono pelle secca, dolore alle giunture, vomito, cefalea e confusione. Gli integratori di Vitamina A potrebbero inoltre interagire con alcuni metodi di controllo delle nascite come la pillola anticoncezionale, con anticoagulanti (ad esempio il Coumadin), trattamenti anti-tumorali, medicinali per il trattamento dell’acne e altri. Visto che la Vitamina A può essere immagazzinata nel fegato e nel grasso potrebbe essere difficile per l’organismo liberarsi di quella in eccesso, causandone accumuli.
Sebbene recenti studi suggeriscano che le donne in gravidanza possano ottenere benefici dal consumo di Vitamina A, riducendo il tasso di mortalità di madre e figlio, ricordiamo che un dosaggio troppo elevato può risultare tossico e provocare problemi di sviluppo del feto. Consigliamo perciò di consultare il vostro medico curante prima di assumere qualsiasi dosaggio di Vitamina A.