Ai fini del nostro benessere psicofisico non è importante solo cosa si mangia, ma anche come si mangia e come si preparano i cibi. Ecco 15 preziosi consigli da ricordare ogni giorno.
Linee guida per uno stile alimentare corretto
- Consumare i pasti in ambiente tranquillo e assumere un atteggiamento positivo verso il cibo: mangiare con calma e in condizioni di relax favorisce la digestione. Ne consegue il prossimo consiglio.
- Non mangiare di fretta ne quando si è tesi. Se si è turbati o si ha avuto una discussione con qualcuno, il corpo non è predisposto a digerire adeguatamente il cibo. Teniamo presente che non ci si nutre di solo cibo dal punto di vista chimico, ma di tutto ciò che i sensi ci percepiscono e trasmettono.
- Dedicare attenzione all’atto del mangiare: mentre mangiamo possibilmente non facciamo altre cose come leggere, o guardare la televisione, e manteniamo l’attenzione sul cibo.
- Mangiare quando si ha fame. Ascoltare il proprio corpo e non mangiare per abitudine o per gratificarsi.
- Masticare bene e lentamente (soprattutto i cereali e gli amidi). Ciò consente di assaporare realmente ogni boccone, di sentire la consistenza e il sapore del cibo. Il processo digestivo inizia da quando la saliva entra a contatto con il cibo.
- Nè troppo caldo nè troppo freddo: la temperatura di cibi e bevande che introduciamo nel corpo influisce sui vari organi, primo su tutti la milza. Le bevande ghiacciate indeboliscono gli organi, i cibi bollenti scotenno il palato, nuocciono alla membrana della bocca, danneggiano le pareti dello stomaco e alterano le cellule preposte al gusto. Cibi e bevande vanno consumati tiepidi o a temperatura ambiente.
- Variare spesso e ampliare il numero di cibi: non mangiare gli stessi cibi tutti i giorni consentirà da una parte di evitare rischi di intolleranze o allergie, dall’altra di introdurre nel corpo un’ampia gamma di nutrienti diversi.
- Ascoltare il proprio corpo: mangiare i cibi di cui si ha voglia (purché freschi e di stagione).
- Non bere durante il pasto se non piccole quantità di liquidi: se si bevono troppi liquidi durante i pasti gli enzimi digestivi si diluiranno e la digestione sarà più difficile. Meglio bere fino a 30 minuti prima dei pasti, o dopo i pasti, ed evitare, oppure ridurre al minimo l’assunzione dei liquidi durante i pasti.
- Mangiare solo dopo aver completamente digerito il pasto precedente.
- Fare un’abbondante colazione: il mattino fino alle 9 è il momento della giornata in cui le energie dello stomaco sono al massimo e si verifica un’impennata dei succhi contenenti gli enzimi digestivi. Saltare la prima colazione ha molte controindicazioni e tra queste anche il rischio di indebolire lo stomaco e la funzione digerente. Purchè la colazione sia fatta con cibi sani e sostanziosi. Ad esempio consiglio un latte vegetale con muesli e qualche mandorla e qualche seme di zucca, oppure un caffè d’orzo, con una fetta di pane integrale con marmellata, possibilmente preceduti da un frutto.
- Fare un spuntino a metà mattino ed uno a metà pomeriggio con un frutto o della frutta secca.
- Cena leggera. Evitare carboidrati a cena perché l’energia fornita dagli zuccheri durante la notte non potrà essere consumata e si trasformerà in adipe. Attendere almeno due ore prima di andare a dormire.
- Non cuocere troppo i cibi. Ogni manipolazione cui è sottoposto un alimento naturale ne modifica le associazioni molecolari e ne diminuisce l’efficacia energetica. E’ soprattutto quando è crudo che il vegetale trasmette al corpo umano o animale tutte le sue proprietà. Sarà dunque opportuno limitare all’indispensabile la cottura, orientandosi in pari tempo verso i sistemi di cottura che modificano il meno possibile l’alimento per preservarne al massimo le caratteristiche.
- Attenzione ai metodi di cottura. Cuocere i cibi nel minor quantitativo di acqua possibile (salvo nel caso di zuppe e minestre), o addirittura senz’acqua, mettendo sul fondo della pentola dei vegetali molto ricchi di acqua (insalata, cipolle, zucca, pomodori) e un po’ d’olio (preferibilmente d’oliva extravergine biologico spremuto a freddo). Si può ricorrere anche alla cottura a vapore ma in tal caso va tenuto presente che il vapore, passando attraverso gli alimenti asporta alcune sostanze utili (sali minerali) che pertanto finiscono nell’acqua di cottura a meno che questa non sia utilizzata.
La durata della cottura varia a seconda del genere degli alimenti ma in ogni caso occorre aggiungere gli aromi e il sale a fine cottura. Evitare pentole in alluminio (questo metallo infatti libera sempre sali di alluminio il cui effetto sull’organismo non è salutare) e dare la preferenza all’acciaio inossidabile o a quelle rivestite in ceramica.