La celiachia fu descritta per la prima volta dal medico greco Areteo di Cappadocia, il quale non aveva idea che questo disturbo fosse un tipo di reazione autoimmune al glutine (1).
Queste informazione non furono chiare fino a migliaia di anni dopo, quando i ricercatori si resero conto che i pazienti celiaci venivano “disturbati” dal consumo di glutine, una proteina presente in numerosi alimenti in commercio.
Cos’è la celachia e quali sono le sue cause?
La celiachia – spesso scatenata da un’allergia al glutine, proteina presente nel grano, nell’orzo e nella segale – si ritiene che colpisca poco meno dell’1% di tutti gli adulti. (2)
Alle persone a cui è stata diagnosticata la celiachia, l’unica terapia medica è quella di seguire una dieta priva di glutine. L’unico modo definitivo per migliorare i sintomi e prevenire futuri problemi di salute.
La malattia celiaca e l’intolleranza al glutine negli ultimi decenni sono notevolmente aumentate. Secondo alcuni rapporti, i tassi di celiachia sono aumentati di quasi il 400% dagli anni ’60.
Mentre i tassi di celiachia sono comunque ancora molto bassi rispetto ad altri comuni problemi di salute – come l’obesità, il diabete, le malattie cardiache e il cancro – ciò che è allarmante è che molti esperti del campo delle allergie alimentari e dell’intolleranza al glutine credono che molte più persone potrebbero in realtà avere la celiachia ma non sanno di averla.
Ad esempio, i ricercatori dell’Università di Chicago stimano che solo negli Stati Uniti circa il 15%-17% dei casi di celiachia siano noti, rendendo circa l’85% delle persone celiache inconsapevoli del problema (3).
Molti sintomi della celiachia si riducono a disfunzioni all’interno del tratto digestivo, compreso l’intestino. La celiachia è un tipo di malattia autoimmune in cui una risposta infiammatoria al glutine danneggia il tessuto all’interno dell’intestino tenue.
L’intestino tenue si trova tra lo stomaco e l’intestino crasso, dove si verifica un’alta percentuale di assorbimento dei nutrienti, tuttavia nelle persone con malattia celiaca questo processo smette di funzionare correttamente.
Questa malattia può essere difficile da diagnosticare perché colpisce le persone su diversi livelli in vari modi .
Infatti, nelle persone con allergia al glutine si ritiene che ci siano centinaia di sintomi di celiachia all’interno dell’organismo che sono collegati agli effetti della malattia sul sistema immunitario e digerente.
I sintomi tipici della celiachia sono:
- Crampi e dolori addominali
- gonfiore
- diarrea o stitichezza
- variazioni di peso
- disturbi del sonno tra cui insonnia
- stanchezza cronica e letargia
- difficoltà di concentrazione o “mente annebbiata”
- mal di testa cronico
- intorpidimento delle mani e dei piedi
- dolori alle articolazioni e alle ossa
- cambiamenti d’umore, ansia
- diradamento dei capelli e pelle non luminosa
- ciclo irregolare, infertilità o aborti ricorrenti
- ferite (afte)in bocca
- convulsioni
- carenze nutrizionali (malnutrizione) dovute a problemi di assorbimento all’interno del tubo digerente
Gli esperti a volte si riferiscono al glutine come ad un “killer silenzioso” perché può essere la fonte di danni permanenti in tutto il corpo, senza che nessuno se ne accorga.
Il microbioma è considerato il “terreno” in cui i sintomi della celiachia iniziano e si diffondono nei vari tessuti.
I sintomi della celiachia possono variare in termini di intensità e dipendono dalla risposta della persona, quindi non tutti avranno le stesse reazioni e sintomi.
Per alcune persone, praticamente, nessun sintomo potrebbe essere presente. Per altri, potrebbero iniziare con un lieve mal di testa, un cambiamento di peso inspiegabile, sentirsi più ansiosi del solito; man mano progredendo questi sintomi si trasformano in problemi più importanti come insonnia, stanchezza cronica, dolori articolari, depressione fino ad arrivare ad un declino cognitivo o demenza nelle persone anziane.
Può essere difficile riconoscere la celiachia perché i sintomi sono in genere molto simili a quelli causati da altre malattie dell’apparato digerente e autoimmuni, come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), l’anemia da carenza di ferro, le allergie alimentari come l’intolleranza al lattosio, la sensibilità ai FODMAP, o i disturbi digestivi come la malattia infiammatoria intestinale e diverticolite.
Anche se non tutti i celiaci soffriranno di sintomi o problemi drastici, è possibile che le reazioni infiammatorie di base al glutine possano causare seri problemi di salute all’interno del microbioma intestinale, del sistema nervoso, sistema endocrino, del fegato, dello stomaco, dei vasi sanguigni, della muscolatura liscia e persino dei nuclei delle cellule.
6 consigli naturali per chi soffre di celiachia
Non esiste una cura per la malattia celiaca. Ci sono solo metodi per minimizzare i sintomi e aiutare a ricostruire il sistema immunitario. Innanzitutto, è fondamentale seguire una dieta completamente priva di glutine se si è affetti dalla malattia celiaca evitando tutti i prodotti contenenti frumento, orzo e segale.
1. Segui una dieta rigorosamente senza glutine
Il glutine costituisce circa l’80% della proteina contenuta in questi tre cereali, sebbene si nasconda anche in molti altri prodotti e cereali con contaminazione incrociata (cross-contamination).
Tieni presente che poiché una stragrande maggioranza di diete è ora basata su alimenti confezionati, la maggior parte delle persone entra in contatto col glutine più spesso di quanto si immagina.
Le moderne tecniche di trasformazione dei cibi spesso portano il glutine a comparire in tracce in prodotti contenenti altri cereali gluten-free come l’avena o il mais.
E’ importante leggere le etichette dei prodotti con attenzione ed evitare prodotti che contengono additivi, i quali contengono anche solo piccole tracce di glutine – come quasi tutti i prodotti da forno, salsa di soia, condimenti, salse, malto, sciroppi, destrina, amido e molti altri.
Seguire una dieta rigorosamente senza glutine consentirà al sistema immunitario di ripararsi da solo. Questo processo può richieder da poche settimane a moli mesi a seconda della gravità della situazione.
Evitare il glutine permette che l’atrofia dei villi nell’intestino tenue o nel rivestimento dell’intestino si richiuda nuovamente e aiuti a prevenire le future complicazioni causate dall’infiammazione in atto.
2. Correggi eventuali carenze nutrizionali
Molte persone affette d celiachia dovrebbero assumere integratori per aiutare a ricostruire le riserve di nutrienti e curare i sintomi causati dal malassorbimento. Questo può comprendere carenza di ferro, calcio, vitamina D, zinco, B6, B12 e folato.
3. Assumi un Integratore specifico come Glutenam – un aiuto in più contro il glutine
Un supporto aggiuntivo per chi deve seguire una dieta priva di glutine è fornito da Glutenam, un integratore a base di Tolerase G, un enzima in grado di degradare la gliadina, frazione proteica che in soggetti celiaci non riescono a degradare.
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4. Evita tutti i prodotti casalinghi e cosmetici a base di glutine
Ci sono molti prodotti non alimentari che possono contenere tracce di glutine come:
- Detersivo per il bucato
- Rossetto e burro di cacao
- Lozione per il corpo e crema solare
- Shampoo
- Dentifricio
- Prodotti per il trucco
- Farmaci da prescrizione e da banco
- Vitamine
- Saponi
- Colla sui francobolli e buste
5. Rivolgiti ad un professionista del settore
Cambiare il proprio regime alimentare in dieta senza glutine per alcune persone potrebbe essere molto arduo. E’ molto importante seguire una dieta gluten-free che sia veramente salutare e ricca di sostanze nutritive.
Molte persone riescono ad evitare il glutine, ma non necessariamente fanno le scelte più salutari e quindi possono avere carenze di vitamine e minerali che potrebbero portare a ulteriori problemi.
Non esitare di consultare un dietista specializzato che ti aiuti a stabilire una dieta senza glutine veramente salutare ed equilibrata.
6. Esegui ulteriori esami per verificare la situazione di ossa, pelle e articolazioni
Alcuni medici potranno prescriverti un esame per calcolare la densità ossea o ulteriori test per determinare se le carenze hanno causato problemi come la perdita di tessuto osseo o infiammazione delle articolazioni.
Si potrebbe anche considerare di eseguire il test per la sindrome dell’intestino permeabile per determinare quanto più o meno grave sia la situazione.
Celiachia e sensibilità al glutine: ecco le differenze.
Alcuni ricercatori ipotizzano addirittura che un’alta percentuale della popolazione possa avere una qualche forma di sensibilità al glutine, indipendentemente dal fatto che soffrano veramente di celiachia o meno. Infatti, è stato riportato che quasi tutti hanno un qualche livello di reazione avversa al glutine.
Oggi sappiamo che è possibile essere “intolleranti al glutine” senza avere la celiachia. Questa condizione è nota come sensibilità al glutine non celiaca (NCGS).
Anche le persone che non sono clinicamente allergiche al glutine (con test negativo per la celiachia e non sembrano avere alcuni dei classici segni di non digerire correttamente le proteine) possono sperimentare simili problemi quando mangiano cibi con glutine, che tendono a diminuire in modo sostanziale quando evitano di assumerlo.
Mentre i tassi di diagnosi della malattia celiaca rimangono relativamente bassi, sempre più persone si identificano come sensibili o intolleranti agli effetti del glutine. Una ragione potrebbe essere una sovraesposizione al glutine, dal momento che oggigiorno lo si trova pressoché ovunque.
Il glutine è un ingrediente che si trova in molti alimenti trasformati e si può nascondere ovunque, dai biscotti ai cereali, ai gelati, condimenti e persino ai prodotti di bellezza. Un altro motivo per cui più persone scelgono di star lontano dal glutine è che la conoscenza dei suoi effetti è in costante aumento.
Il gluten-free sta diventando sempre più popolare, persino i grandi produttori di generi alimentari ora offrono farine senza glutine, pane, cereali ecc. Al giorno d’oggi c’è persino l’alcol senza glutine.
Glutine: un composto antinutrizionale
Le persone con malattia celiaca di solito hanno una predisposizione genetica ad avere un’allergia al glutine (comprese le anormalità negli antigeni dei leucociti umani e nei geni non HLA), anche se la celiachia in famiglia da sola non significa necessariamente che a qualcuno verrà diagnosticata.
Uno dei tratti significativi della celiachia è l’alto livello di anticorpi derivanti dal contatto con la gliadina, un composto che costituisce il glutine proteico. L’esposizione alla gliadina può attivare specifici geni nelle cellule immunitarie che attivano il rilascio di sostanze chimiche citochiniche.
Le citochine sono normalmente utili quando fanno il loro lavoro previsto – aiutando a riparare e proteggere il corpo da batteri, virus, infezioni e lesioni – tuttavia, sappiamo che le citochine sono anche un fattore chiave nel causare l’infiammazione cronica, causa della maggior parte delle malattie.
Alti livelli di infiammazione sono legati ad una salute generalmente scarsa. L’alta infiammazione aumenta il rischio di una miriade di problemi di salute, inclusi i disturbi mentali, malattie autoimmuni e persino il cancro.
La ricerca ci suggerisce anche che le persone con disordini autoimmuni e il diabete sono a più alto rischio di avere la malattia celiaca perché condividono alcuni degli stessi fattori genetici e reazioni immunitarie.
Il perché e in che modo esattamente il glutine causa questi problemi, tutto si riduce alla composizione chimica di questa proteina e al suo impatto sugli organi digestivi. Il glutine si trova nella maggior parte dei cereali ed è considerato un “composto antinutrizionale”.